
Vita di città
Ospedale, Santorsola vuol essere perno del dialogo
Intervento del consigliere comunale di Sinistra e Libertà. «Serve una ristrutturazione dignitosa, funzionale, utile e prospettica»
Puglia - sabato 30 giugno 2012
9.40
Mimmo Santorsola, consigliere comunale eletto nella lista di Sinistra e Libertà chiede ai dipendenti ospedalieri, ma anche alle forze politiche, sindacali e sociali, di aprire col suo sostegno un dialogo costruttivo con le istituzioni regionali e aziendali della Asl.
«Il piano regionale di riordino della sanità – scrive Santorsola - prevede per il nostro ospedale cambiamenti strutturali severi e radicali con la previsione della sua totale riconversione in una struttura territoriale. Questo progetto è la naturale conseguenza di una serie di decisioni che hanno progressivamente stravolto la capacità assistenziale dell'ospedale di Trani. Premettendo che da oltre 35 anni esercito la professione di medico nell'ospedale di Trani, istituzione nei confronti della quale nutro un affetto ed un senso del dovere che nessuno può disconoscere, ho l'onestà mentale di affermare che condivido appieno la necessità di una ristrutturazione della sanità che ne limiti gli sprechi e ne migliori la fruibilità. In un periodo di ristrettezze economiche qual è quello che stiamo attraversando non è produttivo l'attaccamento a beni personali o campanilistici. L'assistenza sanitaria non può e non deve essere limitata ed identificata con l'assistenza ospedaliera. Una buona assistenza territoriale, pertanto, può essere non solo più utile ma anche politicamente più produttiva di un ospedale ridotto ai minimi termini ed in continuo affanno».
Fino ad ora, forte di queste convinzioni, Santorsola non ha mai partecipato alle manifestazioni politiche tese a conservare o a ripristinare lo status precedente dell'ospedale, pur senza mai esprimere pubblicamente il suo dissenso né tantomeno ostacolare le iniziative prese da altri gruppi. Oggi però i margini ed i tempi della contrattazione si sono fatti più esigui. Santorsola è convinto, in particolare, che il prolungarsi dello scontro e la conseguente sindrome del trasloco comporterebbero un ulteriore peggioramento della capacità assistenziale del presidio ospedaliero di Trani, una massiva fuga di personale ed una distrazione delle risorse economiche e strumentali a vantaggio di altre strutture della Bat. «Sono stato eletto al Consiglio comunale di Trani nelle liste di Sel – prosegue - anche grazie all'impegno ed alla solidarietà di molti fra i colleghi ed i collaboratori ed intendo pertanto, come amministratore pubblico e come dipendente ospedaliero, mettere in campo quanto è in mio potere per facilitare questo dialogo al solo scopo di ottenere quella ristrutturazione dignitosa, funzionale, utile e prospettica che il nostro ospedale e tutti gli operatori sanitari meritano. Mi rendo perciò disponibile a raccogliere ed a fare miei quei suggerimenti e quelle proposte che pur non volendo e non potendo stravolgere il piano sanitario regionale consentano al nostro ospedale di diventare un posto decoroso dotato di strumenti qualificanti e tecnologicamente adeguati nel quale gli operatori possano realmente soddisfare le esigenze e le richieste di salute dei cittadini tranesi. Penso in questo momento ad un pronto soccorso dignitoso dal punto di vista degli spazi e della dotazione organica e strumentale, alla informatizzazione della rete assistenziale, alla possibilità di una telemedicina, alla certezza di collegamenti sicuri e veloci con le strutture vicine, alla disponibilità di posti letto nelle unità operative di destinazione, alla possibilità di visite specialistiche nell'arco di 12 ore anche al fine di limitare la astensione dal lavoro o, specie da parte dei lavoratori autonomi, il rinvio di procedure diagnostiche essenziali, la istituzione di laboratori specialistici sino ad ora appannaggio delle strutture private, ad un ambulatorio per la terapia del dolore aperto anche nei giorni festivi, alla certezza di trovare specialisti esperti anche nelle ore notturne e nelle giornate festive, un elenco, questo, che potrebbe essere illimitatamente arricchito dalla esperienza e dalla pratica di quanti, singoli o esponenti di associazioni sindacali o sociali, vorranno utilizzare questo sportello di ascolto e di amplificazione».
«Mi auguro – conclude il consigliere di Sel - che anche esponenti di altre forze politiche del centrosinistra si rendano conto della necessità di approfittare di questa apertura al dialogo costruttivo con le istituzioni regionali e la amministrazione della Bat per costruire una sanità funzionale ai bisogni dei cittadini e per evitare di piangere, come al solito, dopo che i buoi sono scappati dalla stalla».
«Il piano regionale di riordino della sanità – scrive Santorsola - prevede per il nostro ospedale cambiamenti strutturali severi e radicali con la previsione della sua totale riconversione in una struttura territoriale. Questo progetto è la naturale conseguenza di una serie di decisioni che hanno progressivamente stravolto la capacità assistenziale dell'ospedale di Trani. Premettendo che da oltre 35 anni esercito la professione di medico nell'ospedale di Trani, istituzione nei confronti della quale nutro un affetto ed un senso del dovere che nessuno può disconoscere, ho l'onestà mentale di affermare che condivido appieno la necessità di una ristrutturazione della sanità che ne limiti gli sprechi e ne migliori la fruibilità. In un periodo di ristrettezze economiche qual è quello che stiamo attraversando non è produttivo l'attaccamento a beni personali o campanilistici. L'assistenza sanitaria non può e non deve essere limitata ed identificata con l'assistenza ospedaliera. Una buona assistenza territoriale, pertanto, può essere non solo più utile ma anche politicamente più produttiva di un ospedale ridotto ai minimi termini ed in continuo affanno».
Fino ad ora, forte di queste convinzioni, Santorsola non ha mai partecipato alle manifestazioni politiche tese a conservare o a ripristinare lo status precedente dell'ospedale, pur senza mai esprimere pubblicamente il suo dissenso né tantomeno ostacolare le iniziative prese da altri gruppi. Oggi però i margini ed i tempi della contrattazione si sono fatti più esigui. Santorsola è convinto, in particolare, che il prolungarsi dello scontro e la conseguente sindrome del trasloco comporterebbero un ulteriore peggioramento della capacità assistenziale del presidio ospedaliero di Trani, una massiva fuga di personale ed una distrazione delle risorse economiche e strumentali a vantaggio di altre strutture della Bat. «Sono stato eletto al Consiglio comunale di Trani nelle liste di Sel – prosegue - anche grazie all'impegno ed alla solidarietà di molti fra i colleghi ed i collaboratori ed intendo pertanto, come amministratore pubblico e come dipendente ospedaliero, mettere in campo quanto è in mio potere per facilitare questo dialogo al solo scopo di ottenere quella ristrutturazione dignitosa, funzionale, utile e prospettica che il nostro ospedale e tutti gli operatori sanitari meritano. Mi rendo perciò disponibile a raccogliere ed a fare miei quei suggerimenti e quelle proposte che pur non volendo e non potendo stravolgere il piano sanitario regionale consentano al nostro ospedale di diventare un posto decoroso dotato di strumenti qualificanti e tecnologicamente adeguati nel quale gli operatori possano realmente soddisfare le esigenze e le richieste di salute dei cittadini tranesi. Penso in questo momento ad un pronto soccorso dignitoso dal punto di vista degli spazi e della dotazione organica e strumentale, alla informatizzazione della rete assistenziale, alla possibilità di una telemedicina, alla certezza di collegamenti sicuri e veloci con le strutture vicine, alla disponibilità di posti letto nelle unità operative di destinazione, alla possibilità di visite specialistiche nell'arco di 12 ore anche al fine di limitare la astensione dal lavoro o, specie da parte dei lavoratori autonomi, il rinvio di procedure diagnostiche essenziali, la istituzione di laboratori specialistici sino ad ora appannaggio delle strutture private, ad un ambulatorio per la terapia del dolore aperto anche nei giorni festivi, alla certezza di trovare specialisti esperti anche nelle ore notturne e nelle giornate festive, un elenco, questo, che potrebbe essere illimitatamente arricchito dalla esperienza e dalla pratica di quanti, singoli o esponenti di associazioni sindacali o sociali, vorranno utilizzare questo sportello di ascolto e di amplificazione».
«Mi auguro – conclude il consigliere di Sel - che anche esponenti di altre forze politiche del centrosinistra si rendano conto della necessità di approfittare di questa apertura al dialogo costruttivo con le istituzioni regionali e la amministrazione della Bat per costruire una sanità funzionale ai bisogni dei cittadini e per evitare di piangere, come al solito, dopo che i buoi sono scappati dalla stalla».
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