Vita di città
Palazzo Gadaleta, non vi sono pericoli di crollo
L'ordine degli avvocati difende le sedi del Tribunale a Trani
Trani - giovedì 4 febbraio 2016
Comunicato Stampa
Sulla vicenda delledilizia giudiziaria di Trani, recentemente tornata di urgente evidenza per alcune criticità di Palazzo Gadaleta e sulle ipotesi di trasferimento dei relativi uffici in città limitrofe, interviene il presidente dellordine degli avvocati di Trani Tullio Bertolino.
«In primo luogo - afferma Bertolino - va ben tenuto presente che Palazzo Gadaleta, seppur abbandonato a se stesso, non è pericolante e gli ultimi episodi che l'hanno riguardato non ne hanno minimamente minato la stabilità. Tanto risulta anche dall'ultimo sopralluogo eseguito dalla Procura della Repubblica di Trani, all'esito del quale si è potuto appurare che solo una piccolissima parte del palazzo risulta danneggiata dall'infiltrazione d'acqua e che non vi sono preoccupazioni sulla tenuta strutturale dell'immobile. Infatti - evidenzia l'avvocato Bertolino - il provvedimento di sequestro della Procura della Repubblica ha riguardato solo tre locali e una piccolissima parte del lastrico solare. Chi sostiene che l'immobile stia per crollare dice cosa non rispondente al vero e chi afferma queste cose, al sol fine di poter chiedere lo spostamento della sede del Tribunale da una città all'altra, lo fa senza cognizione di causa. L'ordine degli avvocati di Trani segue la vicenda relativa all'edilizia giudiziaria quotidianamente, così come ogni giorno è intervenuto per soccorrere la pubblica amministrazione che non poteva provvedere ad alcuni interventi urgenti sugli edifici sede dell'attività giudiziaria».
«Gli avvocati - prosegue l'avvocato Bertolino - non possono tollerare che si intervenga a gamba tesa su di una questione così delicata, senza aver preventivamente nemmeno tentato un'interlocuzione con gli addetti ai lavori, senza essere minimamente a conoscenza di quelle attività che l'avvocatura ha posto in cantiere o che sono già in esecuzione per migliorare il servizio giustizia. Il Tribunale di Trani, che ha una storia di oltre 800 anni, resterà a Trani, magari con una diversa e più efficiente sistemazione, a dispetto di chiunque voglia approfittare di una situazione di difficoltà per augurarsi il trasloco degli uffici giudiziari. In quale sede, poi? Oltretutto si tenga conto che, se si inizia a pretendere lo spostamento dei palazzi di giustizia in altre città, si apre la strada allo sfaldamento dello stesso tribunale di Trani, con la possibilità che le strutture, a causa della lotta politica intestina tra le varie sedi della provincia, vengano trasferite tutte a Bari».
Il rischio, secondo il presidente degli avvocati del foro di Trani, è chiaro: «Ciò comporterebbe solo ed esclusivamente - spiega - ulteriori sacrifici per i cittadini che, per ottenere giustizia, sarebbero costretti - prosegue - a sostenere ulteriori spese oltre quelle già cospicue previste dalla legge. Si pensi solo agli abitanti di Minervino Murge o di Spinazzola, che già oggi compiono un autentico viaggio per giungere a Trani e che sono stati privati del presidio di giustizia diretto, i quali sarebbero costretti ad intraprendere una spedizione di oltre 100 km per poter tutelare i propri diritti. Ma si pensi agli stessi cittadini di Barletta o di Andria, che oggi percorrono solo 15 chilometri per chieder giustizia, costretti a recarsi nel capoluogo pugliese per chiedere giustizia. Se questo è il traguardo cui si vuole giungere, allora si dia pure inizio alla gara afferma Bertolino. Ma se davvero ci si vuole preoccupare dei cittadini e delle loro esigenze, allora è necessario che la Politica risorga dalle proprie ceneri, come un'Araba Fenice, e collabori con lAvvocatura e la Magistratura per offrire il miglior servizio di giustizia a tutti, concertandosi su di un piano dazione congiunto e condiviso. Il Tribunale di Trani resterà a Trani - conclude - e in questo senso l'avvocatura di tutto il circondario continuerà a battersi».
«In primo luogo - afferma Bertolino - va ben tenuto presente che Palazzo Gadaleta, seppur abbandonato a se stesso, non è pericolante e gli ultimi episodi che l'hanno riguardato non ne hanno minimamente minato la stabilità. Tanto risulta anche dall'ultimo sopralluogo eseguito dalla Procura della Repubblica di Trani, all'esito del quale si è potuto appurare che solo una piccolissima parte del palazzo risulta danneggiata dall'infiltrazione d'acqua e che non vi sono preoccupazioni sulla tenuta strutturale dell'immobile. Infatti - evidenzia l'avvocato Bertolino - il provvedimento di sequestro della Procura della Repubblica ha riguardato solo tre locali e una piccolissima parte del lastrico solare. Chi sostiene che l'immobile stia per crollare dice cosa non rispondente al vero e chi afferma queste cose, al sol fine di poter chiedere lo spostamento della sede del Tribunale da una città all'altra, lo fa senza cognizione di causa. L'ordine degli avvocati di Trani segue la vicenda relativa all'edilizia giudiziaria quotidianamente, così come ogni giorno è intervenuto per soccorrere la pubblica amministrazione che non poteva provvedere ad alcuni interventi urgenti sugli edifici sede dell'attività giudiziaria».
«Gli avvocati - prosegue l'avvocato Bertolino - non possono tollerare che si intervenga a gamba tesa su di una questione così delicata, senza aver preventivamente nemmeno tentato un'interlocuzione con gli addetti ai lavori, senza essere minimamente a conoscenza di quelle attività che l'avvocatura ha posto in cantiere o che sono già in esecuzione per migliorare il servizio giustizia. Il Tribunale di Trani, che ha una storia di oltre 800 anni, resterà a Trani, magari con una diversa e più efficiente sistemazione, a dispetto di chiunque voglia approfittare di una situazione di difficoltà per augurarsi il trasloco degli uffici giudiziari. In quale sede, poi? Oltretutto si tenga conto che, se si inizia a pretendere lo spostamento dei palazzi di giustizia in altre città, si apre la strada allo sfaldamento dello stesso tribunale di Trani, con la possibilità che le strutture, a causa della lotta politica intestina tra le varie sedi della provincia, vengano trasferite tutte a Bari».
Il rischio, secondo il presidente degli avvocati del foro di Trani, è chiaro: «Ciò comporterebbe solo ed esclusivamente - spiega - ulteriori sacrifici per i cittadini che, per ottenere giustizia, sarebbero costretti - prosegue - a sostenere ulteriori spese oltre quelle già cospicue previste dalla legge. Si pensi solo agli abitanti di Minervino Murge o di Spinazzola, che già oggi compiono un autentico viaggio per giungere a Trani e che sono stati privati del presidio di giustizia diretto, i quali sarebbero costretti ad intraprendere una spedizione di oltre 100 km per poter tutelare i propri diritti. Ma si pensi agli stessi cittadini di Barletta o di Andria, che oggi percorrono solo 15 chilometri per chieder giustizia, costretti a recarsi nel capoluogo pugliese per chiedere giustizia. Se questo è il traguardo cui si vuole giungere, allora si dia pure inizio alla gara afferma Bertolino. Ma se davvero ci si vuole preoccupare dei cittadini e delle loro esigenze, allora è necessario che la Politica risorga dalle proprie ceneri, come un'Araba Fenice, e collabori con lAvvocatura e la Magistratura per offrire il miglior servizio di giustizia a tutti, concertandosi su di un piano dazione congiunto e condiviso. Il Tribunale di Trani resterà a Trani - conclude - e in questo senso l'avvocatura di tutto il circondario continuerà a battersi».