
Enti locali
Referendum, il sindaco di Trani conferma la sua posizione
«Nucleare, non si può votare sull’onda emotiva di Fukushima». Intanto, l'associazione Oncologia Medica si è espressa a favore del sì
Trani - mercoledì 8 giugno 2011
Dopo che anche la Consulta ha ammesso il referendum sul nucleare (recependo il quesito così come è stato riformulato dalla Corte di cassazione, dopo che il Parlamento aveva cambiato le norme sulla materia) si moltiplicano gli appelli per il «sì», per evitare la costruzione di nuove centrali nucleari in Italia. Il sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini, non cambia però la sua posizione: «Non mi ero espresso alcuni giorni fa, continuo ad essere perplesso ma non per volontà di nascondere la mia intenzione di voto. Ritengo che oggi non si possa prendere una decisione serena sul nucleare perché pesa sul voto l'onda emotiva di quanto accaduto recentemente a Fukushima».
Tarantini si considera «in buona compagnia»: «Certe decisioni non possono essere assunte a cuor leggero e per emotività, credo sia abbastanza normale. Lo dico da politico ma anche da medico. Come me la pensano tanti studiosi e tecnici, molti illustri personaggi del mondo della fisica e della medicina. Penso a Piero Angela, all'oncologo Umberto Veronesi, ma anche altri medici e colleghi».
Intanto, l'associazione italiana oncologia medica, attraverso il suo presidente si è espressa a favore del sì. «Trovo sorprendente – dice Tarantini – che l'associazione possa schierarsi così apertemente su questo tema. Ripeto, oggi non credo sia possibile esprimersi. Il disastro di Fukushima deve far riflettere, deve far pensare a nuove precauzioni. Non si può però cancellare il ricorso al nucleare solo sull'onda emotiva degli incidenti».
Tarantini si considera «in buona compagnia»: «Certe decisioni non possono essere assunte a cuor leggero e per emotività, credo sia abbastanza normale. Lo dico da politico ma anche da medico. Come me la pensano tanti studiosi e tecnici, molti illustri personaggi del mondo della fisica e della medicina. Penso a Piero Angela, all'oncologo Umberto Veronesi, ma anche altri medici e colleghi».
Intanto, l'associazione italiana oncologia medica, attraverso il suo presidente si è espressa a favore del sì. «Trovo sorprendente – dice Tarantini – che l'associazione possa schierarsi così apertemente su questo tema. Ripeto, oggi non credo sia possibile esprimersi. Il disastro di Fukushima deve far riflettere, deve far pensare a nuove precauzioni. Non si può però cancellare il ricorso al nucleare solo sull'onda emotiva degli incidenti».
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