
Cronaca
Rubato un lume in bronzo di 150 chili da una cappella privata del Cimitero di Trani
Il prezioso oggetto era stato posto settant'anni fa in memoria di un figlio scomparso prematuramente
Trani - venerdì 18 aprile 2025
14.28
Non c'è pace al Cimitero di Trani per tante criticità, almeno per i vivi, chè ai morti la speranza è del riposo eterno in un mondo migliore. L'ultima denuncia - protocollata anche al Comune di Trani perché chi di dovere potesse essere messo al corrente di quanto accade - riguarda un oggetto di valore trafugato evidentemente per essere rivenduto nel mercato nero delle leghe preziose. È apparsa immediatamente evidente nella giornata di ieri, infatti, a un cittadino tranese in visita ai familiari defunti nella cappellina voluta dal nonno, la mancanza di un grande lume di bronzo, una vera e propria scultura che era lí dal 1971, alta settanta centimetri e del peso di circa centocinquanta chili e che proprio suo nonno aveva commissionato in memoria di un figlio morto troppo presto.
L'amarezza e lo sconforto sono ben espressi in una lettera inviataci dal cittadino tranese, deluso per l'abbandono del luogo ma soprattutto per la mancanza di cura e sostegno da parte di chi dovrebbe controllare e gestire il patrimonio pubblico e privato e la conservazione dei beni comuni , in questo caso, oltretutto, sacri: una lettera che pubblichiamo integralmente e nella quale è espresso anche il disappunto profondo di aver realizzato che la reiterazione di tali tipi di furti è ben a conoscenza da parte delle forze dell'ordine ma che nessuna misura preventiva continua a essere applicata.
"I defunti raramente si manifestano nel preannunciare notizie gradevoli o sgradevoli, visto che tra lo 08/04 e il 17/04 sono avvenuti furti reiterati di una delle leghe di valore come il bronzo (€15,00/KG) ancora oggi molto commercializzato; e tra i cosiddetti "vivi" che nel settore vi lavorano, amministrando ciò che una sede cimiteriale richiede, si è ben pensato di non proferir parole per tale gesto ignobile di profanazione cappelle pubbliche e private"
"Questa mattina, come al solito, da un bel po' di tempo una volta a settimana, io e mia madre ci rechiamo al cimitero a far visita alla persona cara in cappella di famiglia, un minimo di conforto per l'assenza nelle nostre vite. Con gran stupore è saltata agli occhi la mancanza di un elemento che dal 1971 presenziava e accudiva le sfumature del buio con la luce soffusa che emanava, regalando a noi sulla terra la tranquillità di un sollievo per gli abitanti di tale struttura: un lume da terra, alto circa 70 cm con un peso di circa 150 kg, interamente di Bronzo".
"I simboli non hanno valore economico ma affettivo, in questo caso nel ricordo del primo abitante di questa cappella che, essendo stato prematuramente un figlio allontanato dalla vita terrena e volato in cielo, mio nonno aveva regalato a tutte le figlie e figli. Unico accorgimento fuori posto era l'anta d'accesso alla cappella, stranamente non aderente totalmente a quella battente e aperta normalmente senza problemi: il che non ha fatto pensare assolutamente ad un'infrazione".
"Dopo diverse telefonate ai parenti per chiedere se avessero prelevato il lume per un restauro, vista l'ossidazione di decenni ben visibile dal colore verdastro che lo ricopriva per intero, oppure altra motivazione, ricevo risposte negative a tale quesito. Rimaneva da denunciare in direzione la sparizione, dove diversi addetti alla conduzione cimiteriale confermavano che da giorni si stavano verificando furti di bronzo in tutto il sito, rompendo anche porte, finestre, vetri, portando via statue ed elementi costituiti da questa lega ancora preziosa".
"Lo sbigottimento non era bastato, si aggiungeva la delusione che un posto "sacro" fosse lasciato alle barbarie di ignoti senza che nessun responsabile del settore si fosse preoccupato in questi giorni di verificare, avvisare, denunciare, etc. i proprietari, familiari e tutta la cittadinanza per questi atti balordi dato che, quando recatomi al Comando dei Carabinieri, risultavo il primo a far denuncia quindi non a conoscenza di fatti simili; ho provveduto anche a protocollare la denuncia dei CC al Comune di Trani, così da porre a conoscenza il Comandante della Polizia Municipale per far síche in futuro si possa provvedere ad istallare qualche telecamera esterna al perimetro cimiteriale, giusto per esser utili alla comunità tranese".
"Ovviamente, come i malfattori abbiano potuto prelevare indisturbati tutto quel pesante bronzo e con quali mezzi, solo interpellando qualche medium si riusciranno ad ottenere canali di comunicazione con gli addetti "vivi" al controllo e gestione del patrimonio pubblico e privato, autorizzati alla difesa e conservazione dei beni comuni e non".
L'amarezza e lo sconforto sono ben espressi in una lettera inviataci dal cittadino tranese, deluso per l'abbandono del luogo ma soprattutto per la mancanza di cura e sostegno da parte di chi dovrebbe controllare e gestire il patrimonio pubblico e privato e la conservazione dei beni comuni , in questo caso, oltretutto, sacri: una lettera che pubblichiamo integralmente e nella quale è espresso anche il disappunto profondo di aver realizzato che la reiterazione di tali tipi di furti è ben a conoscenza da parte delle forze dell'ordine ma che nessuna misura preventiva continua a essere applicata.
"I defunti raramente si manifestano nel preannunciare notizie gradevoli o sgradevoli, visto che tra lo 08/04 e il 17/04 sono avvenuti furti reiterati di una delle leghe di valore come il bronzo (€15,00/KG) ancora oggi molto commercializzato; e tra i cosiddetti "vivi" che nel settore vi lavorano, amministrando ciò che una sede cimiteriale richiede, si è ben pensato di non proferir parole per tale gesto ignobile di profanazione cappelle pubbliche e private"
"Questa mattina, come al solito, da un bel po' di tempo una volta a settimana, io e mia madre ci rechiamo al cimitero a far visita alla persona cara in cappella di famiglia, un minimo di conforto per l'assenza nelle nostre vite. Con gran stupore è saltata agli occhi la mancanza di un elemento che dal 1971 presenziava e accudiva le sfumature del buio con la luce soffusa che emanava, regalando a noi sulla terra la tranquillità di un sollievo per gli abitanti di tale struttura: un lume da terra, alto circa 70 cm con un peso di circa 150 kg, interamente di Bronzo".
"I simboli non hanno valore economico ma affettivo, in questo caso nel ricordo del primo abitante di questa cappella che, essendo stato prematuramente un figlio allontanato dalla vita terrena e volato in cielo, mio nonno aveva regalato a tutte le figlie e figli. Unico accorgimento fuori posto era l'anta d'accesso alla cappella, stranamente non aderente totalmente a quella battente e aperta normalmente senza problemi: il che non ha fatto pensare assolutamente ad un'infrazione".
"Dopo diverse telefonate ai parenti per chiedere se avessero prelevato il lume per un restauro, vista l'ossidazione di decenni ben visibile dal colore verdastro che lo ricopriva per intero, oppure altra motivazione, ricevo risposte negative a tale quesito. Rimaneva da denunciare in direzione la sparizione, dove diversi addetti alla conduzione cimiteriale confermavano che da giorni si stavano verificando furti di bronzo in tutto il sito, rompendo anche porte, finestre, vetri, portando via statue ed elementi costituiti da questa lega ancora preziosa".
"Lo sbigottimento non era bastato, si aggiungeva la delusione che un posto "sacro" fosse lasciato alle barbarie di ignoti senza che nessun responsabile del settore si fosse preoccupato in questi giorni di verificare, avvisare, denunciare, etc. i proprietari, familiari e tutta la cittadinanza per questi atti balordi dato che, quando recatomi al Comando dei Carabinieri, risultavo il primo a far denuncia quindi non a conoscenza di fatti simili; ho provveduto anche a protocollare la denuncia dei CC al Comune di Trani, così da porre a conoscenza il Comandante della Polizia Municipale per far síche in futuro si possa provvedere ad istallare qualche telecamera esterna al perimetro cimiteriale, giusto per esser utili alla comunità tranese".
"Ovviamente, come i malfattori abbiano potuto prelevare indisturbati tutto quel pesante bronzo e con quali mezzi, solo interpellando qualche medium si riusciranno ad ottenere canali di comunicazione con gli addetti "vivi" al controllo e gestione del patrimonio pubblico e privato, autorizzati alla difesa e conservazione dei beni comuni e non".