Toni Servillo
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Eventi e cultura

Servillo a Trani: «La vostra città è una grandissima bellezza!»

Una serata memorabile tra racconti e ricordi

Metti un attore dal carisma raro, uno di quelli che oggi contribuisce a mantenere altissimo il cinema italiano nel mondo, intervistato con garbo e sapienza da chi il cinema lo ama e conosce con passione autentica (" Fabrizio, ricordami tu i titoli che ne sai più di me!"); e metti le stelle, che occhieggiano in un cielo lastricato di piccole nubi , la voce delle onde a sciabordare in rari attimi di silenzio e un viale - che ha i suoi confini in una cattedrale sublime e un monastero elegante sdraiato sul mare- gremito di centinaia di persone. Il risultato è una serata densa di emozioni, applausi a scena aperta, ricordi, retroscena di gestazioni e costruzioni di personaggi da inventare o da liberare pur ancorati alla zavorra dell' essere personaggi reali; e ancora riflessioni sulla vita come il cinema e il teatro più alti sanno dare.

Non può che essere a Trani la prima dedica di Toni Servillo, alla bellezza di una città nella quale, tiene subito a dire, ha scelto più volte di venire a pernottare quando le tournèe teatrali lo portano in teatri dei paraggi. Come ne svela subito anche un altro legame profondo, visti i natali tranesi del francesista e critico teatrale Giovanni Macchia, per lui un riferimento fondamentale.

Il sorriso di Servillo che arriva sul palco appare liberatorio non solo dalla mascherina, ma probabilmente grazie alla visione di un pubblico che così numeroso non vedeva da tempo, lui, che calca le tavole dei teatri di mezzo mondo, con l'orgoglio di riuscire a non trascurare nessuna stagione teatrale pur con i grandi impegni cinematografici.

Perché per lui teatro e cinema sono inscindibili, si arricchiscono e completano a vicenda anche laddove appaiono lontani. Si racconta, si racconta con generosità e franchezza: i suoi rapporti con i registi che hanno segnato la sua vita e la sua carriera, Martone e Sorrentino e più di recente Andò, con cui quel connubio tra cinema e teatro si è di recente realizzato col film sulla vita di Eduardo Scarpetta; e della notte degli Oscar parla come di una emozione immensa soprattutto per la gioia di vedere quanto negli Usa il cinema italiano e l'Italia siano amati dagli americani.

Memorabile , tra tanti di grande intensità, il momento in cui , mancando l'audio per problemi tecnici da uno spezzone di "Rasoi", commedia teatrale ripresa per il cinema- la prima straordinaria esperienza con Martone-Servillo prende tra l'entusiasmo del pubblico a doppiare se stesso nel ruolo del guappo in uno dei suoi straordinari monologhi, simile a uno scioglilingua; e il desiderio di vederlo tornare a Trani a calcare le scene, a vederlo recitare i suoi amati Goldoni, Moliere, Pirandello e quegli Scarpetta e De Filippo che gli scorrono nelle vene da sempre assale davvero tutti.

Il mestiere dell' attore, ci dice, è far credere qualcosa che non è e in questo mantenere l'equilibrio per vivere; e benchè lo pratichi da quarant'anni per lui resta un mistero, come l'amore: entrambi - dice "non sono fotogenici". Già, non descrivibili, è solo l'emozione che suscitano a poter definire entrambi. E infatti gli spezzoni delle sue interpretazioni teatrali e cinematografiche mettono i brividi a ogni proiezione come fossero visti la prima volta. E quell'emozione è tangibilmente reciproca: la gente che applaude in piedi è linfa vitale per chi ha fatto della recitazione la sua ragione di vita e lui sorride con gli occhi a quel viale lunghissimo gremito di gente, visibilmente felice. Ne ha per i giovani, alla fine: il talento vocativo va bene, ma sappiate che questo mestiere comporta la consapevolezza delle rinunce a altre ipotesi della vita": si potrebbe dire per qualunque mestiere, ma quello dell'attore comporta questo esercizio continuo della propria interiorità che in pochi minuti deve saper incantare, commuovere far ridere, far riflettere.

"Mettetevi insieme - aggiunge - sceglietevi, condividete le passioni, fate squadra e gruppo tra coetanei, compagni di strada e di tavole di teatro. I miei amici di gioventù - con alcuni dei quali ancora recitiamo assieme - sono stati per ognuno la scuola più preziosa".

Un regalo straordinario alla città da parte dell' Amministrazione Comunale e dall'assessore Di Lernia, premiato a fine serata per il suo operato di questi anni dal grande attore, con il supporto del circolo Dino Risi e del suo pregiato presidente Fabrizio Corallo.

Le foto sono a cura del Circolo Dino Risi.
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