Cronaca
Sparatoria in piazza Sant'Agostino, preso uno degli autori
La ricostruzione dei Carabinieri
Trani - lunedì 24 maggio 2010
Le serrate indagini dei Carabinieri della Compagnia di Trani hanno consentito di chiarire in breve tempo i retroscena della sparatoria avvenuta in piazza, tra la gente, ieri sera e che ha visto feriti (fortunatamente non in maniera grave) due cittadini albanesi, un 60enne e una 15enne, del tutto estranei alla vicenda. I carabinieri della locale Compagnia hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria Vito Corda, 32enne sorvegliato speciale del luogo, accusato di tentato omicidio in concorso. Sono, invece, in corso gli accertamenti volti all'identificazione del complice.
Obiettivo designato era un giovane cittadino albanese di appena 18anni, reo di aver reagito sabato sera agli insulti dei due sicari, poi degenerati in aggressione e sfociati nelle minacce di morte. Ieri sera, invece, l'epilogo. Il giovane, infatti, mentre percorreva da solo piazza Caduti di Nassiriya, udiva il rombo di una moto che si avvicinava. Voltatosi, notava due giovani che gli si facevano incontro e riconosceva subito il passeggero, senza casco, come uno degli autori dell'aggressione del giorno precedente. Contestualmente aveva anche il tempo di notare come questi impugnasse una pistola. Intuito il pericolo, l'albanese iniziava a fuggire, inseguito dai due, i quali non esitavano ad esplodergli contro alcuni colpi di pistola, uno dei quali attingeva accidentalmente il 60enne ad una spalla.
Giunto in piazza Gradenico, il fuggitivo veniva bloccato e scaraventato a terra: mentre il conducente del motociclo lo colpiva ripetutamente con il casco, il 32enne gli appoggiava la pistola sul ginocchio sinistro come per volergli sparare. Un estremo tentativo di difesa della vittima faceva si che il colpo sparato attingesse, anche in questo caso accidentalmente, una ragazza di passaggio ferendola in modo non grave ad una gamba. A questo punto i due decidevano di darsi alla fuga, facendo perdere le loro tracce.
L'attività investigativa avviata dai carabinieri del nucleo operativo ha permesso l'immediata identificazione di uno dei responsabili, ovvero il 32enne, Vito Corda rintracciato presso la sua abitazione. Valutata attentamente la situazione e confrontati gli elementi probatori a disposizione, il sorvegliato è stato sottoposto a fermo. Sono tuttora in corso, invece, indagini volte all'individuazione del complice.
Obiettivo designato era un giovane cittadino albanese di appena 18anni, reo di aver reagito sabato sera agli insulti dei due sicari, poi degenerati in aggressione e sfociati nelle minacce di morte. Ieri sera, invece, l'epilogo. Il giovane, infatti, mentre percorreva da solo piazza Caduti di Nassiriya, udiva il rombo di una moto che si avvicinava. Voltatosi, notava due giovani che gli si facevano incontro e riconosceva subito il passeggero, senza casco, come uno degli autori dell'aggressione del giorno precedente. Contestualmente aveva anche il tempo di notare come questi impugnasse una pistola. Intuito il pericolo, l'albanese iniziava a fuggire, inseguito dai due, i quali non esitavano ad esplodergli contro alcuni colpi di pistola, uno dei quali attingeva accidentalmente il 60enne ad una spalla.
Giunto in piazza Gradenico, il fuggitivo veniva bloccato e scaraventato a terra: mentre il conducente del motociclo lo colpiva ripetutamente con il casco, il 32enne gli appoggiava la pistola sul ginocchio sinistro come per volergli sparare. Un estremo tentativo di difesa della vittima faceva si che il colpo sparato attingesse, anche in questo caso accidentalmente, una ragazza di passaggio ferendola in modo non grave ad una gamba. A questo punto i due decidevano di darsi alla fuga, facendo perdere le loro tracce.
L'attività investigativa avviata dai carabinieri del nucleo operativo ha permesso l'immediata identificazione di uno dei responsabili, ovvero il 32enne, Vito Corda rintracciato presso la sua abitazione. Valutata attentamente la situazione e confrontati gli elementi probatori a disposizione, il sorvegliato è stato sottoposto a fermo. Sono tuttora in corso, invece, indagini volte all'individuazione del complice.
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