Cronaca
Sterpaglie in fiamme fra Trani e Barletta
Pericolo fumo sulla statale 16 bis tra le uscite Trani Sant'Angelo e Trani Boccadoro. Di Lauro (Folgore): «I responsabili, se individuati, perseguibili per smaltimento illecito»
Trani - lunedì 24 giugno 2013
17.46
Con l'arrivo dell'estate tornano, immancabili, i roghi ai margini delle strade extraurbane. Questo pomeriggio, poco dopo le 14.00, la regolare circolazione sulla strada statale 16 bis fra Trani e Barletta è stata ostacolata dal fumo bianco sprigionato dalla combustione delle sterpaglie in fiamme subito fuori il guard rail. Due i focolai: uno tra le uscite Trani Sant'Angelo e Trani Boccadoro, l'altro da individuare tra Barletta Sud e Barletta Centro.
A seguito di questi eventi, l'associazione Folgore richiama l'attenzione dell'amministrazione comunale e delle forze dell'ordine al diffuso malcostume e alla cattiva abitudine che determinati soggetti mettono in atto spesso e volentieri nel nostro territorio comunale: quello di disfarsi di rifiuti di plastica e gomma bruciandoli (parti di autovetture provenienti da carrozzerie, pneumatici, filtri, cavi di rame per bruciare la guaina e ricavarne rame pulita che viene più quotata). E questo non avviene soltanto di notte, per non fare vedere la colonna di fumo, ma anche alla luce del sole. In particolare dalla zona ex San Marco Sud e dietro le vecchie segherie di marmi di Via Barletta, spesso e volentieri vengono avvistate colonne di fumo nero.
«Questi criminali - spiega Nunzio Di Lauro - attentano alla salute pubblica incendiando rifiuti senza forse nemmeno rendersi conto di quanto siano tossiche le sostanze che possono sprigionare. Recentemente una sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che il privato che brucia rifiuti a terra, anche se occasionalmente, commette il reato di smaltimento illecito. Pertanto gli incendiari di rifiuti si guardino bene dal perseverare in questa condotta disdicevole e nociva, in quanto sono passibili di denuncia diretta all'autorità giudiziaria. Sarebbe auspicabile da parte dell'amministrazione comunale un rafforzamento dell'attività di controllo per questa tipologia di illeciti, magari impiegando gratuitamente anche i volontari preventivamente formati, dopo aver fatto loro prestare giuramento dinanzi al sindaco per acquisire, eventualmente, la qualifica di pubblico ufficiale abilitato a richiedere le generalità del trasgressore colto in flagranza di reato».
A seguito di questi eventi, l'associazione Folgore richiama l'attenzione dell'amministrazione comunale e delle forze dell'ordine al diffuso malcostume e alla cattiva abitudine che determinati soggetti mettono in atto spesso e volentieri nel nostro territorio comunale: quello di disfarsi di rifiuti di plastica e gomma bruciandoli (parti di autovetture provenienti da carrozzerie, pneumatici, filtri, cavi di rame per bruciare la guaina e ricavarne rame pulita che viene più quotata). E questo non avviene soltanto di notte, per non fare vedere la colonna di fumo, ma anche alla luce del sole. In particolare dalla zona ex San Marco Sud e dietro le vecchie segherie di marmi di Via Barletta, spesso e volentieri vengono avvistate colonne di fumo nero.
«Questi criminali - spiega Nunzio Di Lauro - attentano alla salute pubblica incendiando rifiuti senza forse nemmeno rendersi conto di quanto siano tossiche le sostanze che possono sprigionare. Recentemente una sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che il privato che brucia rifiuti a terra, anche se occasionalmente, commette il reato di smaltimento illecito. Pertanto gli incendiari di rifiuti si guardino bene dal perseverare in questa condotta disdicevole e nociva, in quanto sono passibili di denuncia diretta all'autorità giudiziaria. Sarebbe auspicabile da parte dell'amministrazione comunale un rafforzamento dell'attività di controllo per questa tipologia di illeciti, magari impiegando gratuitamente anche i volontari preventivamente formati, dopo aver fatto loro prestare giuramento dinanzi al sindaco per acquisire, eventualmente, la qualifica di pubblico ufficiale abilitato a richiedere le generalità del trasgressore colto in flagranza di reato».