Politica
«Stp, Trani è incapace di esercitare una leadership»
Laurora teme la dismissione delle quote azionarie. Lettera del segretario cittadino del Partito Democratico
Trani - venerdì 17 giugno 2011
«La segreteria del circolo cittadino del partito Democratico prende atto che la Stp, società che gestisce il trasporto pubblico locale, partecipata di Amet e Comune di Trani al 49%, abbia chiuso in attivo il bilancio ed abbia distribuito al personale un premio di risultato. La performance è figlia anche di interventi di lungo termine adottati dal centrosinistra». Con questa presa d'atto, Tommaso Laurora, segretario del partito, vuol dimostrare che il Pd di Trani intende esercitare una sana, attenta e costruttiva opposizione «che funga - spiega - da pungolo per il miglioramento della macchina amministrativa».
A tal proposito, per Laurora «suscita qualche perplessità l'atteggiamento dell'amministrazione comunale che non sembra supportare l'amministrazione societaria nel raggiungere l'obiettivo di realizzare una propria struttura a Trani in cui attestare gli impianti di officina e gli uffici. A Trani è prevista anche la sede legale della Stp. Si sottolinea che, attualmente, con il suo 49%, Trani è azionista di maggioranza visto che l'altro 51% è diviso tra la Provincia di Bari e la provincia Bat. Invece di esercitare la leadership che le spetta, l'amministrazione Tarantini subisce passivamente i diktat dei soci minoritari, come tra l'altro avviene per l'Ato».
Secondo Laurora, questo atteggiamento non sarebbe casuale: «La scarsa dimostrazione di attaccamento all'unica società partecipata che ogni anno produce attivo di bilancio, che ha consentito di produrre occupazione e si avvia ad acquisire la gestione di altri servizi, sia propedeutica ad una dismissione delle quote azionarie per fare cassa, vista la disastrosa situazione finanziaria in cui versa l'Amet. Questo costituirebbe l'ennesimo scippo perpetrato alla città di Trani grazie alla colpevole mancanza di programmazione che ha connotato da sempre l'amministrazione Tarantini».
A tal proposito, per Laurora «suscita qualche perplessità l'atteggiamento dell'amministrazione comunale che non sembra supportare l'amministrazione societaria nel raggiungere l'obiettivo di realizzare una propria struttura a Trani in cui attestare gli impianti di officina e gli uffici. A Trani è prevista anche la sede legale della Stp. Si sottolinea che, attualmente, con il suo 49%, Trani è azionista di maggioranza visto che l'altro 51% è diviso tra la Provincia di Bari e la provincia Bat. Invece di esercitare la leadership che le spetta, l'amministrazione Tarantini subisce passivamente i diktat dei soci minoritari, come tra l'altro avviene per l'Ato».
Secondo Laurora, questo atteggiamento non sarebbe casuale: «La scarsa dimostrazione di attaccamento all'unica società partecipata che ogni anno produce attivo di bilancio, che ha consentito di produrre occupazione e si avvia ad acquisire la gestione di altri servizi, sia propedeutica ad una dismissione delle quote azionarie per fare cassa, vista la disastrosa situazione finanziaria in cui versa l'Amet. Questo costituirebbe l'ennesimo scippo perpetrato alla città di Trani grazie alla colpevole mancanza di programmazione che ha connotato da sempre l'amministrazione Tarantini».