Trani - Corteo per la Pace. <span>Foto Carla Penza</span>
Trani - Corteo per la Pace. Foto Carla Penza
Associazioni

Trani in Piazza per la Pace: un coro contro Guerra e Riarmo

Decine di associazioni e l'Arcivescovo Moscone lanciano un appello per una mobilitazione permanente, richiamando l'Italia all'Articolo 11 della Costituzione e condannando il genocidio a Gaza.

Manifestazione contro la guerra in Palestina. La voce di Trani si solleva per dire no al riarmo e fermare il genocidio. Il 10 luglio, la città di Trani ha ospitato una manifestazione pubblica per dire no alla guerra, al riarmo e a ogni forma di imperialismo. Promossa da decine di associazioni, sindacati, movimenti civici e partiti politici del territorio della provincia di Barletta-Andria-Trani e del Nord Barese, l'iniziativa ha voluto richiamare l'attenzione della società civile e delle istituzioni su una drammatica attualità internazionale e sulle gravi responsabilità delle scelte politiche europee e italiane.

Tra i promotori anche l'Arcivescovo di Manfredonia, Franco Moscone, la cui voce si è levata con forza e coraggio per invocare un cambio di rotta e il ritorno ai valori fondanti della pace e della giustizia. Secondo Moscone, questa Europa non è quella con cui ci siamo identificati, per cui abbiamo combattuto, per cui abbiamo votato, quella per cui abbiamo contribuito a costruire delle istituzioni. Parlando dell'Italia, Moscone ha evidenziato come nel nostro Paese godiamo di una Costituzione che molti definiscono la più bella del mondo, ma probabilmente la meno applicata. In particolare, ha richiamato l'articolo 11, che ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, e ha aggiunto che ripudiare la guerra è come dire no al riarmo, in quanto riarmarsi non fa altro che prepararsi a nuove guerre e a nuove aggressioni. Moscone dice che le armi non sono soprammobili o pezzi da museo, da collezionare e non usare, ma sono strumenti progettati per uccidere e distruggere e per questo necessitano di cautela e smisurata protezione. Pertanto è fondamentale dire "no", un "no" forte, da gridare nelle piazze, perché molti italiani non si riconoscono né nel piano europeo né nel progetto di riarmo approvato dal governo. "Portare la spesa militare al 5% del PIL - ha dichiarato sempre l'arcivescovo - è una scelta illogica e blasfema, quando da quella stessa percentuale potrebbero derivare risorse per salvare vite e costruire realmente la pace". Ha concluso il suo intervento lanciando un appello a ribellarsi, a non rimanere in silenzio, perché il silenzio implica complicità con chi vuole arricchirsi con le armi.

Le organizzazioni promotrici hanno lanciato un appello: uniamo le forze del territorio per una mobilitazione permanente contro la guerra, il riarmo e ogni violazione dei diritti umani. Questo coordinamento nasce dalla convergenza di associazioni, sindacati, partiti e movimenti della provincia di Barletta-Andria-Trani e del Nord Barese, uniti da principi comuni per agire insieme. Ecco l'urgente appello lanciato: :
1. BASTA RIARMO E GUERRE!
Opponiamoci alle politiche di riarmo nazionale ed europeo, che alimentano conflitti, sottraggono risorse a welfare, sanità, scuola e transizione ecologica. La guerra non è mai una soluzione: la pace è un diritto fondamentale e la base per la giustizia sociale.
2. FERMIAMO IL GENOCIDIO A GAZA!
Condanniamo con forza il genocidio in corso a Gaza e le politiche criminali del governo israeliano, che violano sistematicamente il diritto internazionale. Esigiamo:
○ Cessate il fuoco immediato
○ Fine dell'occupazione e dell'apartheid
○ Riconoscimento dei diritti del popolo palestinese
○ Applicazione delle risoluzioni ONU
○ Diniego delle basi militari in Italia per operazioni belliche
3. NO A OGNI AGGRESSIONE IMPERIALISTA!
Rifiutiamo tutte le guerre di aggressione in nome di "democrazia" o "stabilità". Nessuna guerra è giustificabile da ambizioni geopolitiche mascherate da missioni di pace.
4. CONTRO OGNI IMPERIALISMO
Denunciamo le politiche imperialiste e il ruolo destabilizzante di USA e NATO, che minano la cooperazione internazionale. L'Italia deve recuperare autonomia, in linea con l'articolo 11 della Costituzione: ripudiamo la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali.
5. PACE E LAVORO: UN'UNICA BATTAGLIA!
Guerra e riarmo distruggono il lavoro, i diritti sindacali e alimentano povertà. La pace è la condizione essenziale per un'occupazione dignitosa, uno stato sociale forte e investimenti pubblici per la vita, non per la morte.
Portiamo in piazza la nostra voce per:
● Disarmo immediato
● Stop al genocidio di Gaza
● Giustizia sociale e solidarietà internazionale
Solo uniti possiamo costruire un mondo di pace!

Hanno aderito all'invito:
  1. AGAVE ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO CON FINALITA' SOCIALE DI SOSTEGNO E RECUPERO DI DONNE E MINORI TRANI-BISCEGLIE
  2. ANPI SEZ TRANI DI OSVALDO PILLERA
  3. ARKADIA APS TRANI
  4. ARCI CAFIERO BARLETTA
  5. ARCI CIRCOLO DI BISCEGLIE
  6. ASSOCIAZIONE LA MARIA DEL PORTO TRANI
  7. ASSOCIAZIONE PROMOZ SOC. SOLID.
  8. ASSOCIAZIONE ITALIA PALESTINA
  9. AUSER TRANI
  10. BOAONDA
  11. CAPITALSUD APS ANDRIA
  12. CGIL BAT
  13. CHIESA VALDESE CORATO-BARI
  14. CHIESA DI BATTISTA DI BARLETTA
  15. COALIZIONE CIVICA BARLETTA
  16. COBAS SCUOLA BARI/BAT
  17. COMITATO BENE COMUNE TRANI
  18. COMUNITA' PALESTINESE PUGLIA BASILICATA
  19. COOP DI COMUNITA' PORTA NOVA TRANI
  20. COOP. SOC E PROMOZ SOC E SOLID.
  21. DELFINO BLU TRANI
  22. ETICA& POLITICA TRANI
  23. I DIALOGHI DI TRANI
  24. (H)ASTARCI TRANI
  25. LEGAMBIENTE TRANI
  26. LIBERA TRANI
  27. METABOLE'
  28. MOVIMETO 5 STELLE TRANI
  29. OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLA
  30. SCUOLA E DELLE UNIVERSITA'
  31. PAX CHRISTI PRESIDENTE DI ITALIA PAX CHRISTI
  32. PCI SEZ BISCEGLIE
  33. PD (PARTITO DEMOCRATICO) TRANI
  34. PUGLIA SOLIDALE VERDE
  35. PUNTI PACE BISCEGLIE
  36. RIFONDAZIONE COMUNISTA BARI/BAT
  37. S.I. (SINISTRA ITALIANA) TRANI
  38. SPI CGIL BAT (SINDACATO PENSIONATI ITALIANI)
  39. SUNIA TRANI
  40. UGS (UNIONE GIOVANI SINISTRA ITALIANA) TRANI
  41. WONDER
  42. XIAO YAN
Molte voci si sono levate durante l'evento. Antonio Carrabba, rappresentante dell'ANPI, ha sottolineato come la sua associazione sia tra le promotrici della manifestazione per contribuire davvero all'arrivo della pace in una Palestina martoriata dalla guerra. Francesca Zitoli, di Sinistra Italiana, ha parlato della necessità di partecipare attivamente, soprattutto in questo momento storico, per prendere coscienza di ciò che accade nel mondo, non solo come cittadini ma anche in nome del rispetto dei diritti umani, oggi violati sistematicamente. Il suo è stato un appello al cessate il fuoco e al ritorno della diplomazia. Cristina Monterisi, di Legambiente Trani, ha spiegato che l'associazione è impegnata da oltre 40 anni, a livello nazionale e locale, nella riduzione dei conflitti. Ha sottolineato l'importanza della rete con le altre realtà territoriali per rafforzare l'azione politica e costruire movimenti capaci davvero di influenzare le scelte. Il Direttivo Italia-Palestina ha asserito che i Paesi occidentali dovrebbero garantire la pace ma, contrariamente alle aspettative, sarebbero i primi a governare con la violenza. Marco Ferreri, dei Giovani Democratici di Trani, ha ribadito l'impegno del suo gruppo a contribuire concretamente alla pace, prendendo posizioni nette contro la guerra.
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