Vita di città

Trani, la storia templare necessita di una rispolverata

In abbandono il frontespizio del sepolcro di Alessio di Grifone

Si avvicina la settimana dedicata alle manifestazioni di Trani Tradizioni inserite nel cartellone dell'Estate tranese. Nell'agenda di Traniweb potete trovare le iniziative previste all'interno della Notte dei templari e del matrimonio di Re Manfredi. L'associazione organizzatrice sta provvedendo ad interventi di pulizia lungo il percorso interessato dagli eventi, in particolare nella zona della terra rossa.

Intanto, a pochi metri dal luogo simbolo della storia templare in città (la chiesa di Ognissanti, costruita nella prima metà del XII secolo), c'è chi solleva il caso del frontespizio bizantino di un sepolcro templare, lasciato in stato di totale abbandono. A chiedere l'intervento delle Istituzioni è Paolino Ricciardi. Ricciardi di professione si occupa di prodotti farmaceutici, ma ha sempre coltivato una forte passione per le tradizioni locali con particolare predilezione per la storia templare. Simpatizzante dell'associazione Obiettivo Trani, Ricciardi rimarca che fin dal 1998 l'associazione tranese aveva chiesto all'amministrazione comunale di intervenire per restaurare, salvaguradare e valorizzare una delle più importanti testimonianze presenti sul territorio tranese dell'ordine templare.



Il frontespizio bizantino si trova qualche metro prima dell'ingresso principale della chiesa di Ognissanti. Esce dalla pietra e nasconde il resto della struttura sotto il livello della pavimentazione. Il sepolcro appartiene ad Alessio di Grifone, nobile principe longobardo, «un personaggio molto in vista della Trani del tempo – sottolinea Ricciardi - e per il quale, viste le sue ricchezze riportate nel suo testamento del 1131 non possiamo escludere l'appartenenza con la famiglia imperiale Capozzi. La sua origine è longombarda e il simbolo della sua potenza è rappresentata dalla torre ancora oggi visibile sul molo di Santa Lucia».

Sul frontespizio (visibile all'altezza della pavimentazione) sono raffigurati tre calici (che rappresentano le fasi della vità di Gesù: nascita, morte e resurrezione), una spada (che a a quel tempo indicava la croce, quindi Cristo) e due angeli che secondo la tradizione templare sarebbero i depositari di un segreto. La lastra sepolcrale risale al VI sec dopo Cristo.



«Nell'antica Costantinopoli – spiega Ricciardi - gli angeli raffigurati sono custodi della Croce Celeste, simbolicamente gli Apostoli Pietro e Paolo, fondatori della cristianità e custodi del mistero divino. Questo mistero divino è simboleggiato dai calici che stanno a rappresentare la passione di Cristo. I due angeli quindi, sono a guardia della Croce, raffigurata da spada di forma latina. La lastra era inserita nella struttura muraria del Monastero delle monache della Santissima Trinità del 1075 e costituisce la parte frontale delle sepulture di Alessio figlio di Grifone. Probabilmente l'intera lastra era lunga circa due metri e non si conosce la sua interezza. Probabilmente, sono nascoste nella pietra altre raffigurazioni che potrebbero dar luogo a delle ulteriori ipotesi molto affascinanti. L'importanza della lastra è data dal fatto che un principe l'abbia usata per il proprio sepolcro. La lastra non era nata come monumento funebre, chissà che storia si nasconde dietro essa». E la fantasia ci conduce diritta agli elementi che simboleggiano il Santo Graal ed all'idea dei suoi quattro elementi (coppa, lancia, spada, pietra) uniti alla presenza degli angeli.
  • Storia di Trani
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