Scuola e Lavoro
Unimpresa: «Bene il mercato festivo di Trani»
Sostegno a Memola sul criterio della convocazione per le aperture. «Ognuno dovrebbe fare gli interessi della categoria che rappresenta»
Trani - venerdì 4 novembre 2011
10.10
Bene il mercato organizzato l'1 novembre a Trani, poco positiva l'apertura domenicale del 30 ottobre. Unimpresa Bat commenta così i risultati della scorsa settimana: «Abbiamo ricevuto – spiega Savino Montaruli - numerose attestazioni di ringraziamento per aver intrapreso l'iniziativa di proporre il regolare svolgimento del mercato festivo d Trani martedì scorso. Il mercato si è svolto ed il risultato è stato molto lusinghiero, con gente che ha animato l'area pubblica tranese, seppur manifestando disagi rispetto alla capacità di spesa, sempre più ridotta a causa di fatti noti. In ogni caso è stata veramente tantissima la gente che ha accolto favorevolmente la possibilità di visitare il mercato di Trani e gli operatori hanno ringraziato l'amministrazione comunale, l'assessore al commercio Luca Memola e l'intero staff del Suap per il lavoro svolto a sostegno della legittima richiesta».
Di tutt'altro umore, invece, i commercianti a sede fissa. Pur avendo avuto la possibilità di tenere aperti i propri esercizi domenica 30 ottobre, in pochi hanno aderito, confermando la previsione di Unimpresa: «Probabilmente – spiega Montaruli - in questa circostanza gli Enti locali non hanno assicurato idonei servizi pubblici in città spente e desolate, con servizi ridottissimi rispetto alla normalità».
Unimpresa, insieme all'associazione provinciale della Federcommercio imprese artigiane ha voluto commentare la querelle aperta dalle sezioni tranesi di Confcommercio e Confesercenti in merito al tavolo convocato dall'amministrazione per discutere delle aperture straordinarie del 2012. Unimpresa e Federcommercio, congiuntamente, si dicono «scandalizzate dal comportamento e dalle dichiarazioni fatte, da Confcommercio e Confesercenti» ed espongono la loro interpretazione della normativa di riferimento. «La Regione Puglia, con delle indicazioni operative, da parte nostra non del tutto condivise e chiare, elenca quali debbano essere le associazioni da convocare obbligatoriamente ai tavoli di concertazione per le tematiche degli orari e delle deroghe domenicali, ma la stessa Regione, basandosi sull'articolo 39 della Costituzione, dice anche che è indispensabile per una pubblica amministrazione prendere decisioni di commercio in presenza di rappresentanti che effettivamente conoscano le problematiche del settore e concretamente siano in grado di promuoverne gli interessi».
Le due associazioni dunque stanno con l'assessore Memola che aveva deciso di aprire il tavolo a più soggetti. Unimpresa e Federcommercio imprese artigiane strigliano Confcommercio e Confesercenti: «Ognuno dovrebbe pensare solo ed esclusivamente a fare gli interessi di tutta la categoria che rappresenta e non mero campanilismo. L'intera categoria ha la necessità di essere tutelata. Bisogna scendere in campo, ognuno con le proprie idee, senza farsi scudo di norme poco chiare che vengono di volta in volta strumentalizzate a proprio piacimento».
Di tutt'altro umore, invece, i commercianti a sede fissa. Pur avendo avuto la possibilità di tenere aperti i propri esercizi domenica 30 ottobre, in pochi hanno aderito, confermando la previsione di Unimpresa: «Probabilmente – spiega Montaruli - in questa circostanza gli Enti locali non hanno assicurato idonei servizi pubblici in città spente e desolate, con servizi ridottissimi rispetto alla normalità».
Unimpresa, insieme all'associazione provinciale della Federcommercio imprese artigiane ha voluto commentare la querelle aperta dalle sezioni tranesi di Confcommercio e Confesercenti in merito al tavolo convocato dall'amministrazione per discutere delle aperture straordinarie del 2012. Unimpresa e Federcommercio, congiuntamente, si dicono «scandalizzate dal comportamento e dalle dichiarazioni fatte, da Confcommercio e Confesercenti» ed espongono la loro interpretazione della normativa di riferimento. «La Regione Puglia, con delle indicazioni operative, da parte nostra non del tutto condivise e chiare, elenca quali debbano essere le associazioni da convocare obbligatoriamente ai tavoli di concertazione per le tematiche degli orari e delle deroghe domenicali, ma la stessa Regione, basandosi sull'articolo 39 della Costituzione, dice anche che è indispensabile per una pubblica amministrazione prendere decisioni di commercio in presenza di rappresentanti che effettivamente conoscano le problematiche del settore e concretamente siano in grado di promuoverne gli interessi».
Le due associazioni dunque stanno con l'assessore Memola che aveva deciso di aprire il tavolo a più soggetti. Unimpresa e Federcommercio imprese artigiane strigliano Confcommercio e Confesercenti: «Ognuno dovrebbe pensare solo ed esclusivamente a fare gli interessi di tutta la categoria che rappresenta e non mero campanilismo. L'intera categoria ha la necessità di essere tutelata. Bisogna scendere in campo, ognuno con le proprie idee, senza farsi scudo di norme poco chiare che vengono di volta in volta strumentalizzate a proprio piacimento».