Vita di città
Viaggio nel tempo, come è cambiato il Ferragosto dei tranesi?
Addio alla tradizionale giornata in famiglia con le spiagge locali prese d'assalto
Trani - mercoledì 15 agosto 2018
Tra dedizione ai social e viaggi in paesi lontani, crediamo che si allontani sempre più la tradizione di un Ferragosto tranese vissuto in modo più genuino e con le famiglie riunite.
Ci sono immagini simbolo che non si schiodano dalla memoria: le spiagge con un mare dignitoso prese d'assalto dai tranesi stessi, dai coratini e dagli andriesi con anguria d'ordinanza. Era la fine degli anni 80, ed il mare era ancora degno di questo nome. E quello era il vero fulcro d'un'estate e d'un Ferragosto.
Oppure il villino di famiglia frequentato per l'occasione da tutti i componenti. Facevo infatti questo riferimento alle famiglie non a caso: una volta allargate nel senso della presenza di tutti, tra nonni, zii, cugini, nipoti, genitori. Spesso di questi tempi, specie su fb, si notano post che fanno riferimento alle tante coppie separate ed alla immensa tristezza di tanti ragazzi che, da figli, vivono quella condizione. Che Ferragosto triste per loro. Fa bene Luca Volpe, avvocato e responsabile Cultura per Forza Italia, a rimarcare spesso e volentieri questo aspetto, proprio osservando tante storie e vicende di famiglie con genitori separati. Perché, come dicevo, una delle differenze col passato è proprio in quei Ferragosto affollati in campagna o al mare con le famiglie unite, mentre quelle attuali caratterizzate in tanti casi da separazioni, conflitti, solitudine.
Ma l'estate tranese ed il Ferragosto, legato ad ogni modo a doppio filo con la festa dell'Assunta, oggi viene rievocata solo per l'elenco dei cantanti, per la star più o meno di grido transitata in città. Una volta mi ricordo le feste di quartiere, ora limitate a spiradici casi. Ognuno oggi invece vive per conto suo in molteplici casi e ricordare il simbolico mancato saluto tra condomini dello stesso palazzo é pleonastico, sia a Ferragosto, sia in qualsiasi momento dell'anno.
La festa religiosa e laica era lo saprtiacque dell'estate, il pensiero di bilancio di mezza estate tra ciò che si era già vissuto e quello che si pensava di fare, organizzare, vivere ancora. Oggi é un vivere alla giornata, tra elenco dei post da scorrere e "intruppamento" più o meno organizzato. Anche a Ferragosto. Senza giochi, tipo "u gurg" col quale giocavo con mio nonno; senza pallone, tipo Super Tele. Con qualche bandierina colorata rimasta qua e là, ultima fotografia del Ferragosto d' una volta.
Ci sono immagini simbolo che non si schiodano dalla memoria: le spiagge con un mare dignitoso prese d'assalto dai tranesi stessi, dai coratini e dagli andriesi con anguria d'ordinanza. Era la fine degli anni 80, ed il mare era ancora degno di questo nome. E quello era il vero fulcro d'un'estate e d'un Ferragosto.
Oppure il villino di famiglia frequentato per l'occasione da tutti i componenti. Facevo infatti questo riferimento alle famiglie non a caso: una volta allargate nel senso della presenza di tutti, tra nonni, zii, cugini, nipoti, genitori. Spesso di questi tempi, specie su fb, si notano post che fanno riferimento alle tante coppie separate ed alla immensa tristezza di tanti ragazzi che, da figli, vivono quella condizione. Che Ferragosto triste per loro. Fa bene Luca Volpe, avvocato e responsabile Cultura per Forza Italia, a rimarcare spesso e volentieri questo aspetto, proprio osservando tante storie e vicende di famiglie con genitori separati. Perché, come dicevo, una delle differenze col passato è proprio in quei Ferragosto affollati in campagna o al mare con le famiglie unite, mentre quelle attuali caratterizzate in tanti casi da separazioni, conflitti, solitudine.
Ma l'estate tranese ed il Ferragosto, legato ad ogni modo a doppio filo con la festa dell'Assunta, oggi viene rievocata solo per l'elenco dei cantanti, per la star più o meno di grido transitata in città. Una volta mi ricordo le feste di quartiere, ora limitate a spiradici casi. Ognuno oggi invece vive per conto suo in molteplici casi e ricordare il simbolico mancato saluto tra condomini dello stesso palazzo é pleonastico, sia a Ferragosto, sia in qualsiasi momento dell'anno.
La festa religiosa e laica era lo saprtiacque dell'estate, il pensiero di bilancio di mezza estate tra ciò che si era già vissuto e quello che si pensava di fare, organizzare, vivere ancora. Oggi é un vivere alla giornata, tra elenco dei post da scorrere e "intruppamento" più o meno organizzato. Anche a Ferragosto. Senza giochi, tipo "u gurg" col quale giocavo con mio nonno; senza pallone, tipo Super Tele. Con qualche bandierina colorata rimasta qua e là, ultima fotografia del Ferragosto d' una volta.