
Politica
Vito Branà: «Il project financing salverà il cimitero di Trani dal degrado?»
Il capogruppo consiliare del M5S ne denuncia lo stato di degrado e abbandono
Trani - venerdì 27 agosto 2021
18.52
«A seguito di alcune segnalazioni di cittadini circa situazioni di degrado e cattiva gestione del cimitero di Trani, mi sono recato sul posto per accertare quanto lamentato». A parlare è il capogruppo consiliare del M5S Trani, Vito Branà.
«Lo spettacolo che è apparso ai miei occhi è stato davvero indecoroso e offensivo per la memoria dei nostri cari.
Tombe, loculi, monumenti in stato di abbandono, lapidi artisticamente di pregio staccate e abbandonate a terra. Antiche cappelle pericolanti, altre in totale stato di degrado e ormai vuote.
Piante infestanti che crescono incontrollate, avvolgendo antichi monumenti e minandone le fondamenta. Le transenne sono una soluzione tampone, ma non possono restare sine die.
Che dire poi di alcune cappelle la cui costruzione è da anni interrotta, poste sotto sequestro? I loculi vuoti, mentre c'è tanta gente che non riesce ad ottenere un posto per i propri cari defunti.
Dove sono le tombe degli ebrei scampati all'olocausto e che morirono a Trani prima di raggiungere la propria terra? In un luogo dove portare le scolaresche e raccontare le vicende storiche? No, nascoste tra resti di alberi secchi e arbusti che crescono disordinatamente e senza manutenzione, tra sporcizia e cocciniglia. La storia vilipesa.
Altra strana sorte per le sepolture dei polacchi morti durante la guerra. I cippi divelti e spostati per costruire cappelle di famiglia, giacciono sparpagliati un po' a casaccio, tra resti di tronchi di palme e pavimentazione sollevata.
Tutto il cimitero monumentale, meritevole di tutela per l'alto valore architettonico e artistico, versa in uno stato di degrado, incuria e abbandono.
Un luogo di culto dove gli artisti locali, gli scultori Antonio Bassi e Nicola Scaringi detto "lo sculturicchio" hanno creato dei veri gioielli artistici. Un patrimonio d'arte che rischia di andare irrimediabilmente perduto se non si interviene in tempo.
C'è poi Il colonnato, preso di mira da piccioni e dai loro escrementi; le luci delle lampade votive da mesi spente; cavi volanti; alberi che gravano con il loro peso sul muro di recinzione; muri scrostanti; asfalto sollevato in corrispondenza di alberi tagliati alla base e i monconi lasciati lì a fare bella mostra di sé. Non c'è cura.
Il peggio però deve ancora venire ed è in corrispondenza dell'ossario e del campo inumazione. Loculi senza nome, alcuni probabilmente vuoti, lapidi staccate e poi un impianto idrico non realizzato a norma, fuori traccia, con lavandini di fortuna, sporchi e pieni di alghe.
Tombe tolte da chissà dove e abbandonate nel campo, tombe con le lastre spaccate, materiali di risulta accumulati, mastelli per i rifiuti al posto di cassonetti e pieni di qualsiasi cosa. Rubinetti che perdono acqua attorno a cui girano pericolose vespe, cibi per gatti, abbandonati tra le tombe in vaschette sporche.
Quello che però ti stringe il cuore è vedere in che stato sono le sepolture dei bimbi nati morti. Lapidi e cippi relegati vicino al muro di recinzione lato Est, sparpagliati tra rifiuti ed erbacce. Una sola parola: vergogna!
Poi non parliamo delle regole del buon vivere civile. Gente che circola su moto, gente che fuma, che grida al telefono e con gli amici e i parenti, gente che introduce animali. Il regolamento della polizia mortuaria non consente nulla di tutto questo, ma di fatto nessun controllo riesce a far rispettare le regole. Quindi che regolamento è?
Il Comune dovrebbe essere dotato di un ufficio che si occupi della gestione del cimitero, perché quello che appare evidente è che questi problemi che da decenni si stratificano, non verranno risolti quando al Comune subentrerà il concessionario vincitore del Project Financing.
Ciò che è necessario oggi è una riorganizzazione della gestione del cimitero fatta dal pubblico e in chiave innovativa. Occorre rivedere tutte le concessioni, verificare quanti posti sono recuperabili, cosa è necessario restaurare, consolidare e ammodernare. Occorre ridare dignità all'intero cimitero esistente prima di pensare al suo ampliamento. Non ci devono essere morti di serie A e di serie B. Devono avere tutti pari dignità e servizi efficienti.
Del resto oggi ci viene in aiuto la tecnologia: Ci sono software innovativi che consentono ai Comuni di informatizzare tutti i servizi cimiteriali. Digitalizzare le mappe, i dati contenuti nei registri cartacei, gestire le concessioni, l'illuminazione votiva, coordinare e gestire i seppellimenti, le esumazioni, i trasferimenti, ecc. ecc. Tutto può e deve essere razionalizzato in perfetta linea con i principi di modernizzazione della Pubblica Amministrazione, ottenendo come obiettivo lo snellimento dell'intero processo relativo alla gestione dei servizi cimiteriali con conseguente diminuzione dell'utilizzo del cartaceo, e offrendo nel contempo un servizio innovativo, integrato, moderno ed efficiente che risponde alle esigenze dei cittadini».
«Lo spettacolo che è apparso ai miei occhi è stato davvero indecoroso e offensivo per la memoria dei nostri cari.
Tombe, loculi, monumenti in stato di abbandono, lapidi artisticamente di pregio staccate e abbandonate a terra. Antiche cappelle pericolanti, altre in totale stato di degrado e ormai vuote.
Piante infestanti che crescono incontrollate, avvolgendo antichi monumenti e minandone le fondamenta. Le transenne sono una soluzione tampone, ma non possono restare sine die.
Che dire poi di alcune cappelle la cui costruzione è da anni interrotta, poste sotto sequestro? I loculi vuoti, mentre c'è tanta gente che non riesce ad ottenere un posto per i propri cari defunti.
Dove sono le tombe degli ebrei scampati all'olocausto e che morirono a Trani prima di raggiungere la propria terra? In un luogo dove portare le scolaresche e raccontare le vicende storiche? No, nascoste tra resti di alberi secchi e arbusti che crescono disordinatamente e senza manutenzione, tra sporcizia e cocciniglia. La storia vilipesa.
Altra strana sorte per le sepolture dei polacchi morti durante la guerra. I cippi divelti e spostati per costruire cappelle di famiglia, giacciono sparpagliati un po' a casaccio, tra resti di tronchi di palme e pavimentazione sollevata.
Tutto il cimitero monumentale, meritevole di tutela per l'alto valore architettonico e artistico, versa in uno stato di degrado, incuria e abbandono.
Un luogo di culto dove gli artisti locali, gli scultori Antonio Bassi e Nicola Scaringi detto "lo sculturicchio" hanno creato dei veri gioielli artistici. Un patrimonio d'arte che rischia di andare irrimediabilmente perduto se non si interviene in tempo.
C'è poi Il colonnato, preso di mira da piccioni e dai loro escrementi; le luci delle lampade votive da mesi spente; cavi volanti; alberi che gravano con il loro peso sul muro di recinzione; muri scrostanti; asfalto sollevato in corrispondenza di alberi tagliati alla base e i monconi lasciati lì a fare bella mostra di sé. Non c'è cura.
Il peggio però deve ancora venire ed è in corrispondenza dell'ossario e del campo inumazione. Loculi senza nome, alcuni probabilmente vuoti, lapidi staccate e poi un impianto idrico non realizzato a norma, fuori traccia, con lavandini di fortuna, sporchi e pieni di alghe.
Tombe tolte da chissà dove e abbandonate nel campo, tombe con le lastre spaccate, materiali di risulta accumulati, mastelli per i rifiuti al posto di cassonetti e pieni di qualsiasi cosa. Rubinetti che perdono acqua attorno a cui girano pericolose vespe, cibi per gatti, abbandonati tra le tombe in vaschette sporche.
Quello che però ti stringe il cuore è vedere in che stato sono le sepolture dei bimbi nati morti. Lapidi e cippi relegati vicino al muro di recinzione lato Est, sparpagliati tra rifiuti ed erbacce. Una sola parola: vergogna!
Poi non parliamo delle regole del buon vivere civile. Gente che circola su moto, gente che fuma, che grida al telefono e con gli amici e i parenti, gente che introduce animali. Il regolamento della polizia mortuaria non consente nulla di tutto questo, ma di fatto nessun controllo riesce a far rispettare le regole. Quindi che regolamento è?
Il Comune dovrebbe essere dotato di un ufficio che si occupi della gestione del cimitero, perché quello che appare evidente è che questi problemi che da decenni si stratificano, non verranno risolti quando al Comune subentrerà il concessionario vincitore del Project Financing.
Ciò che è necessario oggi è una riorganizzazione della gestione del cimitero fatta dal pubblico e in chiave innovativa. Occorre rivedere tutte le concessioni, verificare quanti posti sono recuperabili, cosa è necessario restaurare, consolidare e ammodernare. Occorre ridare dignità all'intero cimitero esistente prima di pensare al suo ampliamento. Non ci devono essere morti di serie A e di serie B. Devono avere tutti pari dignità e servizi efficienti.
Del resto oggi ci viene in aiuto la tecnologia: Ci sono software innovativi che consentono ai Comuni di informatizzare tutti i servizi cimiteriali. Digitalizzare le mappe, i dati contenuti nei registri cartacei, gestire le concessioni, l'illuminazione votiva, coordinare e gestire i seppellimenti, le esumazioni, i trasferimenti, ecc. ecc. Tutto può e deve essere razionalizzato in perfetta linea con i principi di modernizzazione della Pubblica Amministrazione, ottenendo come obiettivo lo snellimento dell'intero processo relativo alla gestione dei servizi cimiteriali con conseguente diminuzione dell'utilizzo del cartaceo, e offrendo nel contempo un servizio innovativo, integrato, moderno ed efficiente che risponde alle esigenze dei cittadini».