Nightlife
A Trani si leva cantando l’arcobaleno della speranza
Concerto degli Stadio per raccogliere fondi destinati all'Ant. Omaggio a Lucio Dalla: «Lui è ancora con noi»
Trani - domenica 19 maggio 2013
11.31
Fra i tanti colori naturali di Trani si è levato anche l'arcobaleno della speranza. Sabato sera la città ha vissuto un evento di grande musica per sensibilizzare la popolazione sul problema dell'assistenza domiciliare. In piazza Duomo, già teatro di grandi appuntamenti musicali, si è esibita la storica rock band degli Stadio. Il ricavato dello spettacolo è stato interamente devoluto per contribuire all'assistenza domiciliare fornita dall'Ant ai pazienti oncologici.
Il concerto è stato promosso da Mundipharma, Fondazione Ant Italia onlus, comitato "1 Hospice per Eboli e Amici dell'ospedale Maria Santissima Addolorata di Eboli", con il patrocinio della Provincia Bat e dei Comuni di Trani e Andria. E' stato un concerto popolare, con pochi politici e diverse sedie vuote. La serata fredda e ventosa non ha aiutato gli organizzatori a fare il tutto esaurito. «Ed io che mi ero portato tutte magliettine» dice scherzando Gaetano Curreri, voce del gruppo che festeggia quest'anno i 30 anni di attività.
«La nostra – spiega - è stata ed è tuttora una bella avventura a cui hanno contribuito tanti amici». Il primo è stato un amico anche di Trani e si chiama Lucio Dalla. Il gruppo ha una lunga genesi progressiva come band di accompagnamento del cantante bolognese. «La prima volta che siamo venuti a Trani – spiega Curreri – è stato proprio in occasione di un concerto di Dalla. Lui è ancora con noi». Un altro grande amico è Carlo Verdone. «Se non fosse stato per lui non avremmo mai pubblicato il nostro primo disco. Le case discografiche non era convinte dei nostri pezzi. Quando Verdone decise di utilizzare le nostre canzoni come colonna sonora di alcuni suoi film, per noi si spalancarono le porte del successo». Da allora è stato un crescendo. «Abbiamo vissuto gli anni migliori della musica italiana, oggi in pochi la difendono. Le grandi radio pubblicizzano solo i cantanti stranieri, le giovani band italiane sono costrette a far la gavetta nelle cantine e nei box e sperare in un colpo di fortuna o in Maria De Filippi. Non è una cosa bella ma è così. Le case discografiche si sono dissolte, quello musicale adesso è un diventato mercato difficile, non l'unico purtroppo. Noi italiani continuiamo ad avere un grande difetto: non riusciamo a difendere le cose belle che abbiamo».
Inizia il concerto, alla cui riuscita ha contribuito la Misericordia di Trani supportata con i mezzi anti incendio della Misericordia di Andria. Gli Stadio raccontano la loro storia attraverso la musica. Uno dei primi pezzi è in ricordo di Marco Pantani. «La vita è una grande salita».
Il concerto è stato promosso da Mundipharma, Fondazione Ant Italia onlus, comitato "1 Hospice per Eboli e Amici dell'ospedale Maria Santissima Addolorata di Eboli", con il patrocinio della Provincia Bat e dei Comuni di Trani e Andria. E' stato un concerto popolare, con pochi politici e diverse sedie vuote. La serata fredda e ventosa non ha aiutato gli organizzatori a fare il tutto esaurito. «Ed io che mi ero portato tutte magliettine» dice scherzando Gaetano Curreri, voce del gruppo che festeggia quest'anno i 30 anni di attività.
«La nostra – spiega - è stata ed è tuttora una bella avventura a cui hanno contribuito tanti amici». Il primo è stato un amico anche di Trani e si chiama Lucio Dalla. Il gruppo ha una lunga genesi progressiva come band di accompagnamento del cantante bolognese. «La prima volta che siamo venuti a Trani – spiega Curreri – è stato proprio in occasione di un concerto di Dalla. Lui è ancora con noi». Un altro grande amico è Carlo Verdone. «Se non fosse stato per lui non avremmo mai pubblicato il nostro primo disco. Le case discografiche non era convinte dei nostri pezzi. Quando Verdone decise di utilizzare le nostre canzoni come colonna sonora di alcuni suoi film, per noi si spalancarono le porte del successo». Da allora è stato un crescendo. «Abbiamo vissuto gli anni migliori della musica italiana, oggi in pochi la difendono. Le grandi radio pubblicizzano solo i cantanti stranieri, le giovani band italiane sono costrette a far la gavetta nelle cantine e nei box e sperare in un colpo di fortuna o in Maria De Filippi. Non è una cosa bella ma è così. Le case discografiche si sono dissolte, quello musicale adesso è un diventato mercato difficile, non l'unico purtroppo. Noi italiani continuiamo ad avere un grande difetto: non riusciamo a difendere le cose belle che abbiamo».
Inizia il concerto, alla cui riuscita ha contribuito la Misericordia di Trani supportata con i mezzi anti incendio della Misericordia di Andria. Gli Stadio raccontano la loro storia attraverso la musica. Uno dei primi pezzi è in ricordo di Marco Pantani. «La vita è una grande salita».