Cronaca
A Trani un rave party sul mare: techno tutta la notte
A Boccadoro si balla fino alle 11.00 del giorno successivo. In spiaggia abbandonati sacchi colmi di rifiuti
Trani - domenica 21 luglio 2013
17.28
Centinaia di persone hanno ballato in spiaggia a ritmo di tecno e di trance: è accaduto questa notte in un luogo inabitato e sconosciuto ai più, fra Trani e Barletta, alle spalle delle ultime segherie di marmi nel territorio cittadino.
L'appuntamento è a notte fonda, la musica è quella acida e ritmata che chiamano "hardcore" con cadenze oltre i 180 battiti per minuto. Per raggiungere la location l'unica indicazione è quella per l'uscita Trani Boccadoro della statale 16 bis, poi basta seguire i palloncini colorati per raggiungere il party. Il posto è stato allestito dal primo pomeriggio. A bordo di una vecchia monovolume grigia alcuni ragazzi hanno trasportato tutto il necessario, insieme ad un grosso generatore di corrente. Poi è stato montato il sound system sulla spiaggia: sotto un paio di gazebo bianchi sono stati accatastati amplificatori, potenti altoparlanti e luci laser.
Quando questa mattina siamo arrivati sul posto, allertati da alcuni bagnanti seccati dal gran caos, c'erano ancora una cinquantina di persone che saltavano in spiaggia con ritmi adrenalinici. Nel parcheggio sul mare, al quale si accede percorrendo una strada stretta e dissestata, decine di ragazzi dal look alternativo si spostavano da un'auto all'altra. Apparivano decisamente "sballati".
Ma non chiamatelo rave party, questa è una festa di compleanno. Il termine rave è nato alla fine degli anni '80 per descrivere le feste illegali con musica elettronica. Oggi il termine è usato per indicare tutte le feste in cui non vengono richieste autorizzazioni e assolti gli obblighi quali il pagamento dei diritti d'autore, il rispetto di normative sanitarie nella somministrazione di cibo e bevande, le normative antincendio. I rave party sono spesso caratterizzati anche da un uso smodato di droghe chimiche e alcol. Essendo illegali, gli organizzatori mascherano questi party dietro innocue feste di compleanno. E così, quando finalmente alle 11.00 la musica si ferma riusciamo a fermare alcuni ragazzi. Ma la risposta è sempre la stessa: «Rave? No, è un compleanno».
Un altro problema di questi party è la gestione dei rifiuti. I frequentatori delle feste disseminano queste location naturali di bottiglie e cartacce. E infatti, anche in questo caso, finita la festa resta la spazzatura: sono stati abbandonati in spiaggia bottiglie, tavole di legno e tanti bustoni neri colmi di rifiuti.
L'appuntamento è a notte fonda, la musica è quella acida e ritmata che chiamano "hardcore" con cadenze oltre i 180 battiti per minuto. Per raggiungere la location l'unica indicazione è quella per l'uscita Trani Boccadoro della statale 16 bis, poi basta seguire i palloncini colorati per raggiungere il party. Il posto è stato allestito dal primo pomeriggio. A bordo di una vecchia monovolume grigia alcuni ragazzi hanno trasportato tutto il necessario, insieme ad un grosso generatore di corrente. Poi è stato montato il sound system sulla spiaggia: sotto un paio di gazebo bianchi sono stati accatastati amplificatori, potenti altoparlanti e luci laser.
Quando questa mattina siamo arrivati sul posto, allertati da alcuni bagnanti seccati dal gran caos, c'erano ancora una cinquantina di persone che saltavano in spiaggia con ritmi adrenalinici. Nel parcheggio sul mare, al quale si accede percorrendo una strada stretta e dissestata, decine di ragazzi dal look alternativo si spostavano da un'auto all'altra. Apparivano decisamente "sballati".
Ma non chiamatelo rave party, questa è una festa di compleanno. Il termine rave è nato alla fine degli anni '80 per descrivere le feste illegali con musica elettronica. Oggi il termine è usato per indicare tutte le feste in cui non vengono richieste autorizzazioni e assolti gli obblighi quali il pagamento dei diritti d'autore, il rispetto di normative sanitarie nella somministrazione di cibo e bevande, le normative antincendio. I rave party sono spesso caratterizzati anche da un uso smodato di droghe chimiche e alcol. Essendo illegali, gli organizzatori mascherano questi party dietro innocue feste di compleanno. E così, quando finalmente alle 11.00 la musica si ferma riusciamo a fermare alcuni ragazzi. Ma la risposta è sempre la stessa: «Rave? No, è un compleanno».
Un altro problema di questi party è la gestione dei rifiuti. I frequentatori delle feste disseminano queste location naturali di bottiglie e cartacce. E infatti, anche in questo caso, finita la festa resta la spazzatura: sono stati abbandonati in spiaggia bottiglie, tavole di legno e tanti bustoni neri colmi di rifiuti.