
Territorio
Caso discarica: le preoccupazioni di Legambiente
Anche Nicastro prova a chiarire la situazione
Trani - sabato 17 gennaio 2015
7.22
«La storia d'Italia degli ultimi vent'anni ricorda come, con il ciclo dei rifiuti fondato prevalentemente sull'uso della discarica, l'emergenza è sempre dietro l'angolo. Questo è già avvenuto in altre regioni e ora il problema si pone anche in Puglia, dove le discariche continuano a essere chiuse o per esaurimento volumetrico o per l'intervento della magistratura, in assenza di politiche virtuose alternative sul ciclo dei rifiuti». È con queste parole che anche Legambiente Puglia ha espresso la propria opinione sulle drammatiche vicende del caso discarica.
Legambiente ha sottolineato, in particolare, che i problemi sono gli stessi ormai da anni. La media percentuale regionale di raccolta differenziata è ancora troppo bassa e i continui rinvii dell'ecotassa hanno aggravato la situazione. «È arrivato il momento di voltare pagina in Puglia, con politiche coraggiose». Commenta così la notizia del sequestro della discarica di Trani il presidente di Legambiente Puglia, Francesco Tarantini. E aggiunge: «Il sequestro della discarica pubblica tranese, tra le più grandi della regione, ci preoccupa non poco sia per le conseguenze sull'intero ciclo dei rifiuti, sia per il rischio di disastro ambientale». Legambiente chiede, così, che vengano effettuati urgenti interventi di messa in sicurezza del sito.
Anche l'assessore alla qualità dell'ambiente della Regione Puglia, Lorenzo Nicastro, ha provato ha chiarire la situazione cercando di placare gli animi. «Il sequestro di ieri sull'impianto di Trani non altera il quadro dei flussi di rifiuti all'interno dell'Oga di Bari, dal momento che, come è noto, nell'impianto già dal 4 settembre scorso, a seguito del provvedimento di sospensione dell'autorizzazione all'esercizio, erano sospesi i conferimenti!.
«Esistono – ha aggiunto Nicastro - 28 siti all'interno della provincia di Bari su cui, in caso di necessità, è possibile contare per definire i flussi e limitare al massimo i disagi. Sono convinto che il presidente dell'Oga farà, come ha già ampiamente dimostrato, tutto quello che è in suo potere per risolvere la questione».
Legambiente ha sottolineato, in particolare, che i problemi sono gli stessi ormai da anni. La media percentuale regionale di raccolta differenziata è ancora troppo bassa e i continui rinvii dell'ecotassa hanno aggravato la situazione. «È arrivato il momento di voltare pagina in Puglia, con politiche coraggiose». Commenta così la notizia del sequestro della discarica di Trani il presidente di Legambiente Puglia, Francesco Tarantini. E aggiunge: «Il sequestro della discarica pubblica tranese, tra le più grandi della regione, ci preoccupa non poco sia per le conseguenze sull'intero ciclo dei rifiuti, sia per il rischio di disastro ambientale». Legambiente chiede, così, che vengano effettuati urgenti interventi di messa in sicurezza del sito.
Anche l'assessore alla qualità dell'ambiente della Regione Puglia, Lorenzo Nicastro, ha provato ha chiarire la situazione cercando di placare gli animi. «Il sequestro di ieri sull'impianto di Trani non altera il quadro dei flussi di rifiuti all'interno dell'Oga di Bari, dal momento che, come è noto, nell'impianto già dal 4 settembre scorso, a seguito del provvedimento di sospensione dell'autorizzazione all'esercizio, erano sospesi i conferimenti!.
«Esistono – ha aggiunto Nicastro - 28 siti all'interno della provincia di Bari su cui, in caso di necessità, è possibile contare per definire i flussi e limitare al massimo i disagi. Sono convinto che il presidente dell'Oga farà, come ha già ampiamente dimostrato, tutto quello che è in suo potere per risolvere la questione».

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