
Scuola e Lavoro
Due alunni della Baldassarre premiati con la pubblicazione di un elaborato poetico
Importante riconoscimento in un concorso nazionale di scrittura creativa
Trani - giovedì 31 luglio 2025
10.27 Comunicato Stampa
L'elaborato poetico "Oltre la gabbia… i colori dell'arcobaleno" di Christian Cosentino e Claudio Depalma, frequentanti la scuola Baldassarre di Trani, è risultato meritevole di pubblicazione nell'ambito della terza categoria (scuola media di I grado) del Concorso Nazionale di Scrittura creativa "Lo stupore dell'arcobaleno", giunto alla sua decima edizione e promosso dall'I.C. "Montessori-Alighieri" di Mola di Bari.
Al concorso hanno preso parte ben 448 elaborati di vario genere delle scuole italiane di ogni ordine e grado, da Sondrio alla Sicilia. Il volume che comprenderà l'elaborato dei due studenti tranesi, è curato dalla casa editrice barese "Gelsorosso" ed è intitolato titolo "La vita è la cosa più bella che ho"; è dedicato alla memoria della giovane studentessa Marilù Calabrese.
Nello specifico, mercoledì 23 luglio, presso il Chiostro di Santa Chiara a Mola di Bari, è stata premiata con la menzione d'onore la poesia di Christian e Claudio frequentanti la classe 3^D della Scuola Secondaria di I grado "Baldassarre" di Trani, guidata dal dott. Marco Galiano, sempre lieto nel sottolineare l'importanza di questo tipo di riconoscimenti, soprattutto per i ragazzi ma anche per i loro docenti.
Il testo poetico è mosso dalla volontà di denuncia
nei confronti dei comportamenti aggressivi, delle relazioni tossiche, delle discriminazioni di ogni genere, invitando a riflettere sulle ferite, spesso invisibili ma profonde, causate dalle cattive parole e da comportamenti volti ad "escludere" anziché accogliere.
L'elaborato dei ragazzi ed il volume che lo include è uno strumento ed al tempo stesso rappresenta un momento di "liber-azione", di educazione alla cittadinanza attiva per favorire il rispetto reciproco. E a queste azioni bisogna aggiungere il mettersi nei panni degli Altri, vivendo insieme le emozioni, imparando ad ascoltare, valorizzando le differenze, superarando i pregiudizi e i giudizi affrettati.
Questi pensieri e queste parole sono diventati strumenti per realizzare il video "Olre la gabbia…" a cura della classe 3^D.
E anche questo lavoro (realizzato sotto la guida dalla docente di musica, prof. Valeria Cormio) ha costituito stato un momento emozionante per tutti gli alunni, perché ha permesso loro di raggiungere altri obiettivi: l'osservanza del rispetto dei tempi e degli spazi altrui e la capacità di saper modulare il proprio comportamento insieme al gruppo.
Il video rappresenta una vera e propria performance collettiva: gli studenti in cerchio battono le mani e cantano i versi della poesia premiata.
Il progetto che ha portato a questa realizzazione ha uniti espressione corporea, musica, poesia e teatro civile, esaltando un'opera corale originale che tocca le corde emotive dei ragazzi.
I due alunni della 3^D, Cristian Cosentino e Claudio De Palma hanno così commentato il loro lavoro, svolto nell'auletta dell'Inclusione, sotto la guida dei docenti Francesco L'Erario F. e Isabella Stella : "Questa esperienza di scrittura condivisa ha richiesto soprattutto una forte concentrazione da parte nostra unendo la capacità di gestione delle comuni emozioni, in quanto risultava importante, per noi, prima di tutto, intenderci su cosa volevamo dire e su come volessimo esprimerlo".
Al concorso hanno preso parte ben 448 elaborati di vario genere delle scuole italiane di ogni ordine e grado, da Sondrio alla Sicilia. Il volume che comprenderà l'elaborato dei due studenti tranesi, è curato dalla casa editrice barese "Gelsorosso" ed è intitolato titolo "La vita è la cosa più bella che ho"; è dedicato alla memoria della giovane studentessa Marilù Calabrese.
Nello specifico, mercoledì 23 luglio, presso il Chiostro di Santa Chiara a Mola di Bari, è stata premiata con la menzione d'onore la poesia di Christian e Claudio frequentanti la classe 3^D della Scuola Secondaria di I grado "Baldassarre" di Trani, guidata dal dott. Marco Galiano, sempre lieto nel sottolineare l'importanza di questo tipo di riconoscimenti, soprattutto per i ragazzi ma anche per i loro docenti.
Il testo poetico è mosso dalla volontà di denuncia
nei confronti dei comportamenti aggressivi, delle relazioni tossiche, delle discriminazioni di ogni genere, invitando a riflettere sulle ferite, spesso invisibili ma profonde, causate dalle cattive parole e da comportamenti volti ad "escludere" anziché accogliere.
L'elaborato dei ragazzi ed il volume che lo include è uno strumento ed al tempo stesso rappresenta un momento di "liber-azione", di educazione alla cittadinanza attiva per favorire il rispetto reciproco. E a queste azioni bisogna aggiungere il mettersi nei panni degli Altri, vivendo insieme le emozioni, imparando ad ascoltare, valorizzando le differenze, superarando i pregiudizi e i giudizi affrettati.
Questi pensieri e queste parole sono diventati strumenti per realizzare il video "Olre la gabbia…" a cura della classe 3^D.
E anche questo lavoro (realizzato sotto la guida dalla docente di musica, prof. Valeria Cormio) ha costituito stato un momento emozionante per tutti gli alunni, perché ha permesso loro di raggiungere altri obiettivi: l'osservanza del rispetto dei tempi e degli spazi altrui e la capacità di saper modulare il proprio comportamento insieme al gruppo.
Il video rappresenta una vera e propria performance collettiva: gli studenti in cerchio battono le mani e cantano i versi della poesia premiata.
Il progetto che ha portato a questa realizzazione ha uniti espressione corporea, musica, poesia e teatro civile, esaltando un'opera corale originale che tocca le corde emotive dei ragazzi.
I due alunni della 3^D, Cristian Cosentino e Claudio De Palma hanno così commentato il loro lavoro, svolto nell'auletta dell'Inclusione, sotto la guida dei docenti Francesco L'Erario F. e Isabella Stella : "Questa esperienza di scrittura condivisa ha richiesto soprattutto una forte concentrazione da parte nostra unendo la capacità di gestione delle comuni emozioni, in quanto risultava importante, per noi, prima di tutto, intenderci su cosa volevamo dire e su come volessimo esprimerlo".
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