Riccardo Scamarcio
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Attualità

Esordio col botto su Netflix per il regista tranese Domenico de Feudis

"Il Legame", horror ambientato nella magia del Sud quarto in classifica film

Incontro Domenico de Feudis al telefono perchè a Roma; è felice, quasi incredulo per i primi riscontri dopo un solo giorno di programmazione del suo film. Ma anche, delle recensioni più che pregevoli che ne stanno accompagnato l'uscita, unite nella soddisfazione di vedere finalmente riapparire con efficacia il genere horror nel cinema italiano.

Un 'opera prima che ha un esordio d'eccellenza: la produzione di HT Film, di Indigo film e dalla Lebowski, la piattaforma Netflix, un attore protagonista - che è anche tra i produttori - come Riccardo Scamarcio. Un sogno che si fa realtà con i fiocchi, Domenico. Com'è cominciato tutto?

E' vero, un sogno che ha un lungo cammino alle spalle fatto di grande passione e tanto studio e affiancamento a grandi registi. Io mi sono trasferito a Roma nel 2006, ho frequentato la Scuola di cinema e dopo due anni ho cominciato come volontario a fare l'assistente alla regia; la prima produzione che ho conosciuto è stata quella con cui poi ho prodotto il film, nel senso che ho iniziato col primo film da produttrice di Valeria Golino e poi "La grande bellezza", prodotto proprio dalla Indigo Film. Nel frattempo giravo cortometraggi da subito con la vena dell'horror, uno per tutti voglio citare il corto tratto da un racconto di Buzzati che era il mio saggio di diploma. Volendo fare il salto come regista ho proposto in seguito alla Indigo il corto che rappresentava l'idea de "il legame" e a loro è piaciuto subito.

Scamarcio è uno dei nostri attori italiani acclamati anche all'estero: aver voluto figurare come attore protagonista e produttore per te ha costituito un riscontro prezioso. La sua interpretazione è straordinaria. Come è stato lavorare con lui?

Assolutamente prezioso, già. Ha contribuito molto non solo con la recitazione L'idea degli attori è sua e della produttrice Prestieri ad esempio; ma anche per molti aspetti la sua professionalità - è stato eccezionale nell'interpretare il suo personaggio unita al fatto che la Puglia è la sua terra ha dato una marcia in più; la sua esperienza è stata fondamentale sul set perche trovare riferimenti di attori di genere horror italiani era difficile e la sua esperienza sul set mi ha rassicurato molto.

Dal film affiora da più parti la tua passione per gli horror, con atmosfere che vanno dai classici americani fino ai contemporanei e incursioni nei nostri Dario Argento e Pupi Avati, ma anche nei documentari delle tradizioni rituali legate alla magia e ai riti della "fascinazione", vere protagoniste del tuo film, introdotto proprio dalle parole dell'antropologo Ernesto de Martino che ha scandagliato in questi meandri del sud negli anni cinquanta. Da dove nasce questa predilezione, cosa significa per te girare film Horror?

E' un genere che mi spaventa e attrae al tempo stesso e poi tendenzialmente è molto divertente da realizzare , Ho fato cose anche a 16 anni . Rispetto al cinema moderno di genere una ispirazione significativa è stata quella del recente Get Out ( "Scappa ", 2017) ma la svolta era avvenuta con "il demonio " di Brunello Rondi che fu girato in Basilicata, parallelo alla spedizione etnologica di Ernesto De martino.

La piccola protagonista del film è letteralmente straordinaria, i bambini sanno sorprendere e questo accade spessissimo nel cinema: ma come la avete "protetta" non tanto dalle scene che risultano più spaventose quanto proprio dalla storia del film, in cui sono presenti tanti stereotipi della paura?

Guarda, intanto sul set ci sono talmente tante persone , intervengono spesso i truccatori le sequenze sono spezzate di continuo. Passato l'imbarazzo iniziale del primo giorno è apparsa come una vera professionista. Giulia l'abbiamo individuata subito, anche se il casting è stato lungo, ha una passione profonda per la recitazione e una consapevolezza di tutto molto interessante apparsa sin dai primi provini. lei non si è mai spaventata durante le riprese ma quando è venuta a trovarmi durante il montaggio, beh lì si è resa conto di quanto aveva fatto e aveva paura nel guardarsi! Lei ha dodici anni e ha vissuto il tutto non come un gioco ma come un vero lavoro. Comunque accanto a lei sono sempre stati i genitori e tutti l'abbiamo molto coccolata sul set.

L'albero che piange, raccontato dalla nonna alla bambina, la dice lunga sul tuo legame con questa terra: da noi gli alberi sono volti, sono divinità, sono fantasmi, mai semplicemente alberi. Ecco questa bellezza della natura declinata col mistero e addirittura la paura può costituire un motivo diverso di attrazione per la nostra regione, al di là del mare, delle masserie, della taranta come manifestazione gioiosa, mentre tu ne scavi le radici più drammatiche ? Costruire, raccontare queste atmosfere ,intorno alla grande bellezza della nostra Puglia può costituire un motivo ulteriore di attrazione ?

Guarda, l'horror è un escamotage che mi piace mi serve nella mia intenzione perchè mi piace scrivere queste storie , raccontarle e vivere con le mie paure e provare a rappresentarle però il fatto di contestualizzare quello che scrivo in una realtà che conosco bene. Quello che rappresento, gli alberi , le passeggiate notturne, le ville antiche sono tutti elementi che fanno parte della mia adolescenza. Ho voluto raccontarla dai classici canoni della Puglia. Ho cercato ad esempio di evitare il solito dialetto marcato, riconoscibile; ho cercato di realizzare un film che avesse il folklore lo studio di De Martino però senza essere eccessivo perchè arrivasse a tutti , e indurre lo spettatore a incuriosirsi , molti mi hanno già chiesto dove io abbia girato. Quello che mi piacerebbe comunque non è solo far conoscere i luoghi ma far conoscere proprio questa parte di storia della Puglia: del resto l'Apulia Film Commision ha contribuito alla realizzazione di questo film con entusiasmo. Le storie che io sogno di fare, e sono tante , vorrei realizzare in nuovi film sono quasi tutte radicate in questo territorio, è innegabile. Magari il contesto storico può essere diverso, Io vorrei continuare a lavorare su questa realtà, poi il percorso non sai sempre dove ti porterà.

Come ti sei avvicinato al mondo di De Martino?

Ho letto De Martino in seguito alle mie ricerche sulle tradizioni popolari e folkloristiche, ma anche avendo attinto e ripescato dalle mie conoscenze cinematografiche film come "Non si sevizia un paperino" di Fulci, horror rurale degli anni settanta dove appare per la prima volta la maciara, la nistra fattucchiera: da lì sono arrivato a vedere per la prima volta "il Demonio" di Brunello Rondi . "Sud e Magia" è stato la mia fonte fondamentale di conoscenza profonda di questo mondo misterico. I miei film non hanno la pretesa di essere un saggio antropologico ma hanno le fondamenta in queste fonti che ti ho citato.

Le prime recensioni che stanno accompagnando l'uscita di questo film ti vedono come una promessa per la rinascita in Italia di questo filone horror. Ne senti già la responsabilità?

L'horror in Italia non è facile ; non esiste un pubblico abituato all'horror italiano; con Dario Argento si è smesso di fare horror in Italia.Mi auguro venga data fiducia a questo tipo di film e che queste produzioni divengano più numerose . Del resto non solo la Puglia ma tutta l'Italia pullula di storie di mistero e di folklore,che sono abbandonate , chiuse in un cassetto. È un filone necessario per la nostra cultura: il cinema italiano potebbe attingere a piene mani per una produzione e uno sviluppo del genere horror che non avrebbe nulla da invidiare alle produzioni americane . L'horror può essere non solo una promozione del territorio ma della nostra storia. Spero tanto che "Il legame" abbia successo perchè possa contribuire a tutto questo.
Il LegameLocandina "Il Legame"
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