
Vita di città
Fall e i libri ambulanti al mare: "La cultura deve respirare tra la gente"
Il progetto meraviglioso ha il suo quartier generale a Lecce, realizzato da Amadou, un "cantastorie" africano
Trani - domenica 30 ottobre 2022
11.37
C'è un'atmosfera bella in riva al mare a Trani in queste settimane. L'acqua è fredda ma la temperatura è decisamente mite e non siamo in pochi a godere di un litorale che non ci risparmiamo di definire ammaliante come quello della Sardegna o delle più belle isole del Mediterraneo.
Si chiacchiera prendendo il sole, si gioca a carte, qualcuno a scacchi, altri leggono, in un'atmosfera sicuramente più confacente di quella del frastuono di Ferragosto.
E, guarda un po', come facesse perfettamente parte di questa stagione imprevista, anche il giovane ambulante non porta con sé chincaglierie, grandi teli come dipinti a mano, cavigliere o anelli esotici: ma piccoli libri dalle copertine colorate, tenuti con cura tra le mani come merce preziosa.
Lui è Fall, viene da Touba, in Senegal, e quella merce è preziosa davvero: perché quelli che vende sulle spiagge e per le strade non sono semplici libri, ma scrigni della cultura africana che da una piccola associazione culturale editoriale con sede a Lecce, MODU MODU, viene divulgata in questo modo ambulante da chi di quella cultura è portatore e parte integrante.
Il sogno è di Papa Ngady Faye, ma tutti lo chiamano Amadou, un senegalese di Casta Griot, coloro che raccontano le storie al centro di un cerchio formato dalla propria gente nei villaggi dell'Africa Occidentale.
Amadou sta provando da alcuni anni a fare lo stesso qui in Italia e a rendere ambasciatori della propria cultura giovani della sua terra; ma soprattutto a creare sintonia tra esseri umani attraverso gli incontri e gli scambi che i libri hanno la magia di creare.
Come quello tra me e Fall di qualche giorno fa e, anni or sono, con Pape Gora Tall, professore di lettere senegalese che vendeva quei libri in una piazza frettolosa a Matera e che oggi è uno degli più amici più preziosi che io abbia.
Niente di nuovo, se ci si pensa: 700 anni fa Dante scrisse la sua Commedia in volgare perché la leggessero fabbri e lavandaie: ma realizzare quel progetto antico e diffondere la cultura non tra i soliti fruitori, quelli che studiano, quelli che partecipano alle conferenze, quelli che vanno alle scuole cosiddette "alte", non è cosa frequente e non è cosa facile.
Amadou sta cercando di farlo da alcuni anni e questo progetto è uno di quelli che davvero profuma di buono, di fraternità, di reciproca conoscenza, di costruzione di rapporti di rispetto. La tanto proclamata integrazione e inclusione deve avere delle radici, non può essere imposta, e uno dei modi più efficaci, forse il più efficace ha una strada sola: conoscersi. La letteratura consente tutto questo, come si legge in uno dei libri che Fall porta sulla spiaggia e che rappresenta uno dei principi della cultura africana.
Questi libri sono tradotti da opere in lingue africane e sono fiabe e leggende, romanzi tratti da storie vere, saggi storici e sociali e, ovviamente, ricette di cucina, perché la cultura di un popolo e la comprensione di esso passano attraverso quello che si mangia, una identità che spesso si perde nella omologazione di un cibo senza l'anima ma con tanta "forma".
Questa coda d'estate ha portato Fall da Monopoli, dove abita, qui a Trani: ed è uno dei regali imprevisti giunti in questa Città, perché no, proprio del mare.
Sono libri belli, per piccoli e per grandi: cominciare anche solo da uno per aprire un po' di più le nostre visioni sarebbe una cosa buona.
Si chiacchiera prendendo il sole, si gioca a carte, qualcuno a scacchi, altri leggono, in un'atmosfera sicuramente più confacente di quella del frastuono di Ferragosto.
E, guarda un po', come facesse perfettamente parte di questa stagione imprevista, anche il giovane ambulante non porta con sé chincaglierie, grandi teli come dipinti a mano, cavigliere o anelli esotici: ma piccoli libri dalle copertine colorate, tenuti con cura tra le mani come merce preziosa.
Lui è Fall, viene da Touba, in Senegal, e quella merce è preziosa davvero: perché quelli che vende sulle spiagge e per le strade non sono semplici libri, ma scrigni della cultura africana che da una piccola associazione culturale editoriale con sede a Lecce, MODU MODU, viene divulgata in questo modo ambulante da chi di quella cultura è portatore e parte integrante.
Il sogno è di Papa Ngady Faye, ma tutti lo chiamano Amadou, un senegalese di Casta Griot, coloro che raccontano le storie al centro di un cerchio formato dalla propria gente nei villaggi dell'Africa Occidentale.
Amadou sta provando da alcuni anni a fare lo stesso qui in Italia e a rendere ambasciatori della propria cultura giovani della sua terra; ma soprattutto a creare sintonia tra esseri umani attraverso gli incontri e gli scambi che i libri hanno la magia di creare.
Come quello tra me e Fall di qualche giorno fa e, anni or sono, con Pape Gora Tall, professore di lettere senegalese che vendeva quei libri in una piazza frettolosa a Matera e che oggi è uno degli più amici più preziosi che io abbia.
Niente di nuovo, se ci si pensa: 700 anni fa Dante scrisse la sua Commedia in volgare perché la leggessero fabbri e lavandaie: ma realizzare quel progetto antico e diffondere la cultura non tra i soliti fruitori, quelli che studiano, quelli che partecipano alle conferenze, quelli che vanno alle scuole cosiddette "alte", non è cosa frequente e non è cosa facile.
Amadou sta cercando di farlo da alcuni anni e questo progetto è uno di quelli che davvero profuma di buono, di fraternità, di reciproca conoscenza, di costruzione di rapporti di rispetto. La tanto proclamata integrazione e inclusione deve avere delle radici, non può essere imposta, e uno dei modi più efficaci, forse il più efficace ha una strada sola: conoscersi. La letteratura consente tutto questo, come si legge in uno dei libri che Fall porta sulla spiaggia e che rappresenta uno dei principi della cultura africana.
Questi libri sono tradotti da opere in lingue africane e sono fiabe e leggende, romanzi tratti da storie vere, saggi storici e sociali e, ovviamente, ricette di cucina, perché la cultura di un popolo e la comprensione di esso passano attraverso quello che si mangia, una identità che spesso si perde nella omologazione di un cibo senza l'anima ma con tanta "forma".
Questa coda d'estate ha portato Fall da Monopoli, dove abita, qui a Trani: ed è uno dei regali imprevisti giunti in questa Città, perché no, proprio del mare.
Sono libri belli, per piccoli e per grandi: cominciare anche solo da uno per aprire un po' di più le nostre visioni sarebbe una cosa buona.