Scuola e Lavoro
Filatura Franzoni, chiusura in vista a Trani
E anche la Casa di Riposo chiude i battenti
Trani - sabato 4 agosto 2007
La città incassa due colpi pesantissimi. Dal 31 luglio è stata sospesa ogni forma di attività all'interno della Casa di Riposo dei Cappuccini. Trasferiti in altra località i residenti della struttura (a Modugno), ci si interroga sul futuro della Casa, afflitta da noti problemi economici che potrebbero essere attenuati dalla vendita degli immobili di proprietà dell'Ente, ipotesi già al vaglio da diversi anni.
Come non bastasse, la cronaca di questi giorni presenta la vicenda della chiusura (certa salvo clamorosi sviluppi) dello stabilimento di Trani della Franzoni filati. L'incontro fra l'amministratore delegato, Graziella Franzoni, il sindaco, Giuseppe Tarantini, e l'assessore alle politiche del lavoro, Roberto Visibelli, è servito solo per confermare le intenzioni dell'azienda, ossia quello di mantenere aperto lo stabilimento bresciano e di chiudere quello di Trani già a settembre.
Una situazione difficile quella che si prospetta per i 176 dipendenti di Trani, che potranno beneficiare sì degli ammortizzatori sociali ma senza avere grandi prospettive per il futuro. Nei piani dell'azienda c'è la possibilità di aprire un altro stabilimento di filatura all'estero, mentre l'unica ipotesi per continuare ad investire a Trani sarebbe stata prospettata attraverso la realizzazione di un centro commerciale nella stessa area.
Roberto Visibelli, assessore alle politiche del lavoro, così come il sindaco, si sono detti piuttosto scettici. «L'azienda Franzoni - spiega - evidentemente pensa di utilizzare pretestuosamente il destino degli operai. Il progetto non solo è in contrasto con le previsioni urbanistiche previste dal DPP e dal PUG per quel posto ma non è assolutamente ipotizzabile nel breve periodo perché quella zona è priva di qualsiasi tipo di urbanizzazione primaria e di viabilità di servizio. Non dimentichiamoci inoltre che le autorizzazioni per questo tipo di attività le rilascia la Regione che non credo abbia nelle previsioni la realizzazione di una tal struttura a Trani".
I sindacati intanto annuciano battaglia garantendo il sostegno ai lavoratori, mentre sul fronte politico si registra la raccolta di firme di alcuni consiglieri di maggioranza e opposizione (De Simone, Corrado, Uva, Ferri, Gelso, Troysi, De Noia, Cognetti, Caffarella, Di Gregorio, Laurora, Ferrante, Marinaro) per la convocazione di un consiglio comunale monotematico sulla vicenda.
Come non bastasse, la cronaca di questi giorni presenta la vicenda della chiusura (certa salvo clamorosi sviluppi) dello stabilimento di Trani della Franzoni filati. L'incontro fra l'amministratore delegato, Graziella Franzoni, il sindaco, Giuseppe Tarantini, e l'assessore alle politiche del lavoro, Roberto Visibelli, è servito solo per confermare le intenzioni dell'azienda, ossia quello di mantenere aperto lo stabilimento bresciano e di chiudere quello di Trani già a settembre.
Una situazione difficile quella che si prospetta per i 176 dipendenti di Trani, che potranno beneficiare sì degli ammortizzatori sociali ma senza avere grandi prospettive per il futuro. Nei piani dell'azienda c'è la possibilità di aprire un altro stabilimento di filatura all'estero, mentre l'unica ipotesi per continuare ad investire a Trani sarebbe stata prospettata attraverso la realizzazione di un centro commerciale nella stessa area.
Roberto Visibelli, assessore alle politiche del lavoro, così come il sindaco, si sono detti piuttosto scettici. «L'azienda Franzoni - spiega - evidentemente pensa di utilizzare pretestuosamente il destino degli operai. Il progetto non solo è in contrasto con le previsioni urbanistiche previste dal DPP e dal PUG per quel posto ma non è assolutamente ipotizzabile nel breve periodo perché quella zona è priva di qualsiasi tipo di urbanizzazione primaria e di viabilità di servizio. Non dimentichiamoci inoltre che le autorizzazioni per questo tipo di attività le rilascia la Regione che non credo abbia nelle previsioni la realizzazione di una tal struttura a Trani".
I sindacati intanto annuciano battaglia garantendo il sostegno ai lavoratori, mentre sul fronte politico si registra la raccolta di firme di alcuni consiglieri di maggioranza e opposizione (De Simone, Corrado, Uva, Ferri, Gelso, Troysi, De Noia, Cognetti, Caffarella, Di Gregorio, Laurora, Ferrante, Marinaro) per la convocazione di un consiglio comunale monotematico sulla vicenda.
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