Vita di città
Il dolore per la morte di Giuseppe in una struggente lettera d'amore della sua fidanzata
E' stampata su volantini sparsi nella città con l'immagine del giovane deceduto domenica in un incidente stradale
Trani - mercoledì 22 settembre 2021
10.14
Quando una stella, una stella grande, bella, muore, milioni di frammenti si spargono nell'Universo e diventano altre stelle, altri pianeti. Moltiplica la sua luce.
La morte di Giuseppe Lestingi, nel pieno della sua giovinezza e dei suoi sogni, da realizzare insieme alla sua fidanzata, accompagnato dai suoi genitori, dai suoi cari, è una di quelle tragedie che è sempre penoso raccontare.
Cristina, la fidanzata che era con lui sulla moto e cui era stretta un attimo prima che Giuseppe andasse in Cielo, dal letto di ospedale , ha lasciato alle righe di una lettera il tentativo di esprimere un dolore che è davvero impossibile raccontare.
Questa lettera, non sappiamo se per volontà di Cristina o iniziativa degli amici dei due ragazzi, è da ieri stampata su volantini che sono sparsi nella città , un po' ovunque, quasi un modo più veloce perchè arrivino a Giuseppe, perchè senta quanto Amore è e sarà sempre legato alla sua anima bella, per farGli giungere il "grazie" di averle salvato la vita con le sue ali, mentre Lui diventava un angelo.
Come coriandoli che accompagnano i frammenti di luce della stella esplosa in questo piccolo, immenso universo della nostra città.
Non è stato facile riportare queste righe neanche per chi scrive, pur non avendo mai conosciuto Giuseppe, dense come sono di strazio, del racconto di ciò che era e di ciò che un giorno questo amore e questa giovane Vita avrebbe potuto realizzare.
E essendo superfluo provare ancora a commentarle, le riportiamo qui di seguito.
Con l'abbraccio congiunto e commosso della redazione di Traniviva alla famiglia di Giuseppe e alla sua dolce Cristina.
"Vorrei tornare a quell'abbraccio che in moto sono riuscita a darti pochi istanti prima che tutto accadesse. Io non so per quanti metri sono balzata via per poi grattugiare l'asfalto ma ricordo bene che la prima cosa che ho fatto una volta sdraiata a terra, è stata cercarti Impossibilitata ad alzarmi, ho provato a sedermi e a voltarmi indietro, cercandoti in ogni angolo, con i miei miserabili occhi, gridando il tuo nome.
Riversa a terra, chiedevo di te a tutta la gente sopraggiunta il nostro soccorso ma nessuno tornava indietro a dirmi come stavi. Anche in ospedale, amore mio ti ho cercato continuamente senza ricevere alcuna risposta, fino a quando ho letto negli occhi della mia mamma, il dolore di averti perso per sempre. Tutti i miei dolori da quel momento sono spariti. Spariti del tutto.
Gridavo, sbraitavo, non ero ancora lucida per crederci.
Non ho dormito tutta la notte, perché psicologicamente distrutta non riesco a darmi pace neanche con i calmanti.sono però sicura di una cosa: se tu l'angioletto che mi ha salvato sei tu che con le tue ali mi hai poggiato per terra senza farmi morire.
Ti sei preso cura di me in tutto e per tutto Ho sempre ringraziato di averti incontrato dopo sette anni e sentivo che questa volta il mio destino sarebbe finito con te punto ricordi volevamo convivere creare una famiglia quando il nostro lavoro sarebbe stato più stabile.
E invece... In un attimo tutto svanisce punto non smetto di piangere... È stato veramente un attimo.
Non smetto di gridare il tuo nome come se tu fossi in un'altra stanza di questo ospedale.
Non riesco a crederci, a rassegnarmi .
Non smetto di pensare a tutti i momenti insieme e soprattutto a te con quel visino dolce e quel sorriso che riusciva a distrarmi dalle cose brutte della vita. Angioletto mio ti terrò sempre nel cuore, mi hai regalato una seconda opportunità di vita.
È come se grazie a te fossi rinata.
Accettarlo non credo sarà mai possibile ma sentire di averti dietro la schiena per sorreggere il mio proteggermi per tutto il mio percorso di vita vale più di un ti amo vale più di tutte le emozioni vissute. Hai saputo amare tanto da proteggermi e io ti porterò sempre nel cuore per sempre" Ciao angioletto mio. Ti amo, Cristina".
La morte di Giuseppe Lestingi, nel pieno della sua giovinezza e dei suoi sogni, da realizzare insieme alla sua fidanzata, accompagnato dai suoi genitori, dai suoi cari, è una di quelle tragedie che è sempre penoso raccontare.
Cristina, la fidanzata che era con lui sulla moto e cui era stretta un attimo prima che Giuseppe andasse in Cielo, dal letto di ospedale , ha lasciato alle righe di una lettera il tentativo di esprimere un dolore che è davvero impossibile raccontare.
Questa lettera, non sappiamo se per volontà di Cristina o iniziativa degli amici dei due ragazzi, è da ieri stampata su volantini che sono sparsi nella città , un po' ovunque, quasi un modo più veloce perchè arrivino a Giuseppe, perchè senta quanto Amore è e sarà sempre legato alla sua anima bella, per farGli giungere il "grazie" di averle salvato la vita con le sue ali, mentre Lui diventava un angelo.
Come coriandoli che accompagnano i frammenti di luce della stella esplosa in questo piccolo, immenso universo della nostra città.
Non è stato facile riportare queste righe neanche per chi scrive, pur non avendo mai conosciuto Giuseppe, dense come sono di strazio, del racconto di ciò che era e di ciò che un giorno questo amore e questa giovane Vita avrebbe potuto realizzare.
E essendo superfluo provare ancora a commentarle, le riportiamo qui di seguito.
Con l'abbraccio congiunto e commosso della redazione di Traniviva alla famiglia di Giuseppe e alla sua dolce Cristina.
"Vorrei tornare a quell'abbraccio che in moto sono riuscita a darti pochi istanti prima che tutto accadesse. Io non so per quanti metri sono balzata via per poi grattugiare l'asfalto ma ricordo bene che la prima cosa che ho fatto una volta sdraiata a terra, è stata cercarti Impossibilitata ad alzarmi, ho provato a sedermi e a voltarmi indietro, cercandoti in ogni angolo, con i miei miserabili occhi, gridando il tuo nome.
Riversa a terra, chiedevo di te a tutta la gente sopraggiunta il nostro soccorso ma nessuno tornava indietro a dirmi come stavi. Anche in ospedale, amore mio ti ho cercato continuamente senza ricevere alcuna risposta, fino a quando ho letto negli occhi della mia mamma, il dolore di averti perso per sempre. Tutti i miei dolori da quel momento sono spariti. Spariti del tutto.
Gridavo, sbraitavo, non ero ancora lucida per crederci.
Non ho dormito tutta la notte, perché psicologicamente distrutta non riesco a darmi pace neanche con i calmanti.sono però sicura di una cosa: se tu l'angioletto che mi ha salvato sei tu che con le tue ali mi hai poggiato per terra senza farmi morire.
Ti sei preso cura di me in tutto e per tutto Ho sempre ringraziato di averti incontrato dopo sette anni e sentivo che questa volta il mio destino sarebbe finito con te punto ricordi volevamo convivere creare una famiglia quando il nostro lavoro sarebbe stato più stabile.
E invece... In un attimo tutto svanisce punto non smetto di piangere... È stato veramente un attimo.
Non smetto di gridare il tuo nome come se tu fossi in un'altra stanza di questo ospedale.
Non riesco a crederci, a rassegnarmi .
Non smetto di pensare a tutti i momenti insieme e soprattutto a te con quel visino dolce e quel sorriso che riusciva a distrarmi dalle cose brutte della vita. Angioletto mio ti terrò sempre nel cuore, mi hai regalato una seconda opportunità di vita.
È come se grazie a te fossi rinata.
Accettarlo non credo sarà mai possibile ma sentire di averti dietro la schiena per sorreggere il mio proteggermi per tutto il mio percorso di vita vale più di un ti amo vale più di tutte le emozioni vissute. Hai saputo amare tanto da proteggermi e io ti porterò sempre nel cuore per sempre" Ciao angioletto mio. Ti amo, Cristina".