Vita di città
Il Tribunale compie 800 anni, un convegno ne celebra la Storia
Bortone, Capristo e Ceccarelli sull'importante anniversario dell'istituzione tranese
Trani - sabato 5 dicembre 2015
7.51
Il Tribunale di Trani compie 800 anni e per celebrare l'importante ricorrenza ieri sera si è tenuto un convengo, con una folta partecipazione, che ha visto coinvolti nell'organizzazione l'Ordine degli Avvocati di Trani, la Società di Storia patria per la Puglia, l'associazione culturale "Obiettivo Trani" e il Comune di Trani. A celebrare l'istituzione tranese ci hanno pensato tre protagonisti della vita odierna dell'ente come il presidente del Tribunale Filippo Bortone, il procuratore della Repubblica Carlo Maria Capristo e l'avvocato Graziano Ciccarelli, vicepresidente del consiglio dell'ordine degli avvocati di Trani.
«Questa lunga vita - ha dichiarato Bortone - simboleggia quanto sia un tribunale valido, con un suo splendore e prestigio. A dimostrazione di questo, i tanti magistrati che si sono alternati negli anni, provenienti dalle zone più disparate. Per quanto riguarda l'attività odierna, sicuramente la questione delle spese di giustizia è la più stringente. Nessuno, fino al 31 agosto, era in grado di dire come dovessero essere affrontate e stiamo cercando, con riunioni molto frequenti, di venirne a capo. L'importante è che, come istituzione, mantenga la sua umanità: la realtà umana, se non riesce ad entrare nelle aule della legge, attraverso le carte processuali, alla fine tipuò lasciare perplesso. Si decide valutando carte e leggi, sulla base di una "realtà virtuale" e i fatti, spesso, rimangono fuori».
«Cosa significhi questo momento - afferma Capristo - per il Tribunale e la città non posso di certo dirlo io che lo sto vivendo, lo scriveranno i libri di Storia. È un grande orgoglio per me, questo lo posso dire, amministrare la giustizia nel circondario di Trani, questo è un punto davvero unico, che rappresenta per noi motivo di grande orgoglio. La giustizia, in questi luoghi, c'è sempre e lavoriamo ogni giorno per confermare questa presenza».
«Nel 1215, Federico II di Svevia consentì al popolo di Trani di essere giudicato da giudici propri. Nacque così questa istituzione, l'onore e la festa è grandissima e non può passare sottovoce. D'altra parte la città è da sempre stata fucina di arti giuridiche e, a parte qualche scippo, come nel 1921 con la Corte d'Appello da parte del governo Mussolini, e gli avvocati a Trani intendono continuare sulla scia di questi insegnamenti, lasciare ai più giovani una traccia da poter seguire. Per questo, insieme all'evento abbiamo realizzato una pubblicazione, che raccoglie i dipinti degli avvocati illustri che adornano le sale del nostro consiglio e una piccolissima parte delle cinquecentine che conserviamo nella nostra biblioteca. Opere uniche, di livello grandioso, che ci danno la misura della nostra avvocatura, che è potuta salire in altro anche grazie alla capacità di confrontarsi in modo schietto, libero e lineare con una magistratura di livello altrettanto alto».
«Questa lunga vita - ha dichiarato Bortone - simboleggia quanto sia un tribunale valido, con un suo splendore e prestigio. A dimostrazione di questo, i tanti magistrati che si sono alternati negli anni, provenienti dalle zone più disparate. Per quanto riguarda l'attività odierna, sicuramente la questione delle spese di giustizia è la più stringente. Nessuno, fino al 31 agosto, era in grado di dire come dovessero essere affrontate e stiamo cercando, con riunioni molto frequenti, di venirne a capo. L'importante è che, come istituzione, mantenga la sua umanità: la realtà umana, se non riesce ad entrare nelle aule della legge, attraverso le carte processuali, alla fine tipuò lasciare perplesso. Si decide valutando carte e leggi, sulla base di una "realtà virtuale" e i fatti, spesso, rimangono fuori».
«Cosa significhi questo momento - afferma Capristo - per il Tribunale e la città non posso di certo dirlo io che lo sto vivendo, lo scriveranno i libri di Storia. È un grande orgoglio per me, questo lo posso dire, amministrare la giustizia nel circondario di Trani, questo è un punto davvero unico, che rappresenta per noi motivo di grande orgoglio. La giustizia, in questi luoghi, c'è sempre e lavoriamo ogni giorno per confermare questa presenza».
«Nel 1215, Federico II di Svevia consentì al popolo di Trani di essere giudicato da giudici propri. Nacque così questa istituzione, l'onore e la festa è grandissima e non può passare sottovoce. D'altra parte la città è da sempre stata fucina di arti giuridiche e, a parte qualche scippo, come nel 1921 con la Corte d'Appello da parte del governo Mussolini, e gli avvocati a Trani intendono continuare sulla scia di questi insegnamenti, lasciare ai più giovani una traccia da poter seguire. Per questo, insieme all'evento abbiamo realizzato una pubblicazione, che raccoglie i dipinti degli avvocati illustri che adornano le sale del nostro consiglio e una piccolissima parte delle cinquecentine che conserviamo nella nostra biblioteca. Opere uniche, di livello grandioso, che ci danno la misura della nostra avvocatura, che è potuta salire in altro anche grazie alla capacità di confrontarsi in modo schietto, libero e lineare con una magistratura di livello altrettanto alto».