
Cronaca
L'addio di Bortone: «Trani una piazza difficile, ma mi ha dato grandi soddisfazioni»
Oggi i saluti e il bilancio di otto anni da presidente del Tribunale
Trani - martedì 6 settembre 2016
13.11
Un saluto commosso e partecipato. A salutare il presidente del Tribunale di Trani, Filippo Bortone, oggi, nell'aula della Corte d'Assise del Tribunale, c'erano davvero tutti. Anche l'ex procuratore Carlo Maria Capristo, che ha lasciato gli uffici giudiziari tranesi nel giugno scorso. Le prime parole sono state quelle pronunciate da Giulia Pavese, presidente della sezione penale del Tribunale di Trani, che avrà la reggenza in attesa della nomina del successore di Bortone.
«Trani - ha detto la giudice - non è un tribunale facile. C'è una criminalità aggressiva sul territorio e quindi l'impegno del settore penale è sempre stato rilevante. Difficile anche il settore civile, perché il presidente ha dovuto affrontare un lavoro estenuante sull'abusivismo edilizio in un territorio così esteso. Le scelte del presidente sono state sempre condivise da tutti. Lascia a Trani un segno importante. Umano e professionale».
Il procuratore facente funzioni, Francesco Giannella, ha iniziato con una battuta sull'acustica non ancora sistemata nell'aula di Corte d'Assise. «Permettetemi - ha detto - la battuta perché in queste occasioni non riesco a mantenere un profilo istituzionale. A nome di tutti noi pubblici ministeri vorrei dire un profondo grazie al presidente perché ha sempre regalato a tutti un grande senso di serenità ed equilibrio».
Per il presidente della sottosezione di Trani dell'Anm, Michele Ruggiero, Bortone «ha sempre incarnato perfettamente il buon senso. Tutti i magistrati di Trani - ha aggiunto - sono concordi nel vedere nel presidente bortone un grande maestro. Ci ha trasmesso energia e serenità».
«Una persona come Filippo non esce mai di scena», ha sottolineato Carlo Maria Capristo, ora a capo della Procura di Taranto. «Da domani non indosserà più la toga, ma una persona come te ha scalato un percorso e ha creato una traccia. Per questo, chiedo a chi ti seguirà di continuare su questa linea. Tante sono le problematiche, stiamo attraversando - ha proseguito - un momento complicato. Fortunatamente abbiamo trovato sulla nostra strada figure importanti, con le quali abbiamo potuto dialogare, per risolvere problemi a volte anche logistici non indifferenti. Il nostro lavoro non è più calarsi solo nell'area delle indagini, questo lavoro si è trasformato e ha sconvolto il nostro quotidiano. Tu hai tenuto - ha sottolineato - sempre le porte aperte ed è quello che serve alla gente perché altrimenti non ci capirebbe nessuno. La gente deve avere fiducia in noi. Per il bene di questo Tribunale io spero che il prossimo presidente prosegua sulla tua strada. Trani ha bisogno - ha concluso - di figure come te. Tu non uscirai mai di scena».
Parole di elogio anche da parte del presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati, Tullio Bertolino. «Ho imparato - ha detto - ad apprezzare il tuo lavoro di uomo e di presidente. Oggi l'avvocatura di Trani è numerosa, qui, per testimoniare fortemente il legame con la magistratura, che ci permette di lavorare serenamente. Il presidente Bortone ha avuto il merito di dare dignità a qualsiasi figura si aggirasse in tribunale, dai magistrati agli avvocati, passando per segretari e cancellieri. Grande merito alla tua figura importantissima e auguri per il tuo futuro. Con una metafora letteraria vi dico - ha proseguito - che, se su questa zattera provvisoria siamo riusciti a navigare così a lungo, è stato perché il capitano è stato in grado di far lavorare bene tutta la ciurma. Il presidente Bortone si è sempre distinto per la sua dedizione all'uomo. Nonostante i problemi logistici e di spazio che abbiamo sofferto, ha sempre svolto - ha concluso - il suo lavoro con grande equilibrio».
Le parole conclusive - dopo la lettura della poesia "2 Settembre" da parte di una rappresentante del personale amministrativo - sono state quelle di Bortone. «Inizialmente pensavo - ha detto - che questo mio pensionamento fosse quasi un dispetto, uno scherzo, con le mie forze ancora intatte e con tanti discorsi avviati. Ora sono entrato in un altro ordine di idee. Sono i primi 50 anni di studio e lavoro perché non credo mi fermeró, non ne ho l'intenzione».
Ha poi citato diversi suoi colleghi che l'hanno accompagnato durante la sua carriera (compresi quelli arrivati anche dell'Abruzzo per salutarlo) e gli amministrativi. E ha ricordato con commozione anche sua moglie, scomparsa qualche anno fa.
«Trani è stata - ha proseguito - una piazza difficile da gestire, ma mi ha regalato grande soddisfazione. E mi aspetto la risoluzione di tutti i problemi ancora aperti. Ogni difficoltà è stata uno stimolo per realizzare armonia fra tutti e questa è stata la mia missione».
«Trani - ha detto la giudice - non è un tribunale facile. C'è una criminalità aggressiva sul territorio e quindi l'impegno del settore penale è sempre stato rilevante. Difficile anche il settore civile, perché il presidente ha dovuto affrontare un lavoro estenuante sull'abusivismo edilizio in un territorio così esteso. Le scelte del presidente sono state sempre condivise da tutti. Lascia a Trani un segno importante. Umano e professionale».
Il procuratore facente funzioni, Francesco Giannella, ha iniziato con una battuta sull'acustica non ancora sistemata nell'aula di Corte d'Assise. «Permettetemi - ha detto - la battuta perché in queste occasioni non riesco a mantenere un profilo istituzionale. A nome di tutti noi pubblici ministeri vorrei dire un profondo grazie al presidente perché ha sempre regalato a tutti un grande senso di serenità ed equilibrio».
Per il presidente della sottosezione di Trani dell'Anm, Michele Ruggiero, Bortone «ha sempre incarnato perfettamente il buon senso. Tutti i magistrati di Trani - ha aggiunto - sono concordi nel vedere nel presidente bortone un grande maestro. Ci ha trasmesso energia e serenità».
«Una persona come Filippo non esce mai di scena», ha sottolineato Carlo Maria Capristo, ora a capo della Procura di Taranto. «Da domani non indosserà più la toga, ma una persona come te ha scalato un percorso e ha creato una traccia. Per questo, chiedo a chi ti seguirà di continuare su questa linea. Tante sono le problematiche, stiamo attraversando - ha proseguito - un momento complicato. Fortunatamente abbiamo trovato sulla nostra strada figure importanti, con le quali abbiamo potuto dialogare, per risolvere problemi a volte anche logistici non indifferenti. Il nostro lavoro non è più calarsi solo nell'area delle indagini, questo lavoro si è trasformato e ha sconvolto il nostro quotidiano. Tu hai tenuto - ha sottolineato - sempre le porte aperte ed è quello che serve alla gente perché altrimenti non ci capirebbe nessuno. La gente deve avere fiducia in noi. Per il bene di questo Tribunale io spero che il prossimo presidente prosegua sulla tua strada. Trani ha bisogno - ha concluso - di figure come te. Tu non uscirai mai di scena».
Parole di elogio anche da parte del presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati, Tullio Bertolino. «Ho imparato - ha detto - ad apprezzare il tuo lavoro di uomo e di presidente. Oggi l'avvocatura di Trani è numerosa, qui, per testimoniare fortemente il legame con la magistratura, che ci permette di lavorare serenamente. Il presidente Bortone ha avuto il merito di dare dignità a qualsiasi figura si aggirasse in tribunale, dai magistrati agli avvocati, passando per segretari e cancellieri. Grande merito alla tua figura importantissima e auguri per il tuo futuro. Con una metafora letteraria vi dico - ha proseguito - che, se su questa zattera provvisoria siamo riusciti a navigare così a lungo, è stato perché il capitano è stato in grado di far lavorare bene tutta la ciurma. Il presidente Bortone si è sempre distinto per la sua dedizione all'uomo. Nonostante i problemi logistici e di spazio che abbiamo sofferto, ha sempre svolto - ha concluso - il suo lavoro con grande equilibrio».
Le parole conclusive - dopo la lettura della poesia "2 Settembre" da parte di una rappresentante del personale amministrativo - sono state quelle di Bortone. «Inizialmente pensavo - ha detto - che questo mio pensionamento fosse quasi un dispetto, uno scherzo, con le mie forze ancora intatte e con tanti discorsi avviati. Ora sono entrato in un altro ordine di idee. Sono i primi 50 anni di studio e lavoro perché non credo mi fermeró, non ne ho l'intenzione».
Ha poi citato diversi suoi colleghi che l'hanno accompagnato durante la sua carriera (compresi quelli arrivati anche dell'Abruzzo per salutarlo) e gli amministrativi. E ha ricordato con commozione anche sua moglie, scomparsa qualche anno fa.
«Trani è stata - ha proseguito - una piazza difficile da gestire, ma mi ha regalato grande soddisfazione. E mi aspetto la risoluzione di tutti i problemi ancora aperti. Ogni difficoltà è stata uno stimolo per realizzare armonia fra tutti e questa è stata la mia missione».


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