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Associazioni
La maschera tranese Moscatina tra i bambini del IV Circolo Didattico “G. Beltrani”
"Un Martedì grasso diverso dal solito, emozionante"
Trani - mercoledì 5 marzo 2025
14.43 Comunicato Stampa
"Un Martedì grasso diverso dal solito, emozionante e finalizzato alla trasmissione della cultura delle nostre tradizioni attraverso il prezioso strumento della fiaba": così il dirigente scolastico del IV Circolo Didattico "G. Beltrani" Roberto Diana ha definito la giornata conclusiva del Carnevale animata dalla visita tanto attesa da parte di bambini e insegnanti di "Moscatina", maschera che si avvia a diventare uno dei simboli della Città. "Visto l'entusiasmo dei bambini non posso che fare un plauso all'azione della famiglia Faconda-Monterisi", ha aggiunto il Dirigente, "che da un anno sta lavorando per riportare in vita quello che fu il sogno di Antonio Faconda, il quale nel 1989 ideò questa figura leggendaria, ne immaginò la storia, ne disegnò l'abito e la rese protagonista del Carnevale Ambrosiano a Milano in una memorabile sfilata".
La leggenda, affidata a un breve racconto orale che aveva immaginato Moscatina come un folletto sul Monte Olimpo che Zeus fa precipitare a Trani e dalle cui lacrime nascono i vitigni di uva Moscato, è stata rielaborata, arricchita dalla scrittura di Stefania De Toma, che per l'occasione si è generosamente prestata a raccontarla in prima persona nei panni della maschera - realizzata dal corso di sartoria dell'ente di formazione "Puglia Senza ostacoli"- a quasi quattrocento bambini, divisi per gruppi di classi. "Avendo scritto la leggenda e grazie alla sua capacità comunicativa Stefania De Toma non solo ha incantato i bambini col racconto, ma soprattutto li ha incuriositi e stimolati ricevendo tantissime domande alle quali non si è stancata di offrire risposte e spiegazioni incastonando il mito nella realtà e nella storia e soprattutto, quel che è ancora più bello, nella storia di Trani". Ed è stata preziosa e significativa la partecipazione alla lettura del vicesindaco Fabrizio Ferrante e dell'assessore alle Culture Lucia De mari, entusiasti non solo della leggenda ma soprattutto della risposta dei bambini, dell'idea di pubblicarne in tempi brevi un libro - tradotto din dalla prima edizione in lingua inglese, come ha sottolineato la stessa De Toma rilevando l'interesse dei turisti riscontrato intorno al Moscato di Trani e alla leggenda raccontata in anteprima a molti visitatori stranieri - e delle potenzialità che questa rinascita di Moscatina può costituire sotto vari profili per la comunità: culturale e dunque economico, sia per quanto riguarda l'indotto produttivo e commerciale che, appunto, turistico.
Per l'occasione il leccese Antonio Luigi Puce, ufficiale dell'esercito con la passione per il disegno, alle illustrazioni destinate al libro - presentate in anteprima con la maschera ufficiale e il testo della leggenda sabato 1 marzo a Palazzo Beltrani, evento patrocinato con entusiasmo dal Comune di Trani - ha creato una serie di immagini di Moscatina disponibile ai più piccoli anche per essere colorate, riprodotte, rielaborate. "Il lavoro delle insegnanti delle ultime settimane è stato speciale, ha concluso il dirigente Diana: "I bambini sono arrivati con mascherine colorate di verde e oro e adornate da pampini e grappoli d'uva, come è scritto nella storia che è stata poi letta nella mattinata: un lavoro preliminare che ha creato familiarità e che ha consentito ai bambini di riconoscere quei dettagli da loro realizzati. Un lavoro bellissimo di preparazione in un cammino del quale, da Dirigente, non posso che essere grato alla famiglia che si sta impegnando nel dare alla luce un gioiello custodito in un cassetto per tanti anni".
La leggenda, affidata a un breve racconto orale che aveva immaginato Moscatina come un folletto sul Monte Olimpo che Zeus fa precipitare a Trani e dalle cui lacrime nascono i vitigni di uva Moscato, è stata rielaborata, arricchita dalla scrittura di Stefania De Toma, che per l'occasione si è generosamente prestata a raccontarla in prima persona nei panni della maschera - realizzata dal corso di sartoria dell'ente di formazione "Puglia Senza ostacoli"- a quasi quattrocento bambini, divisi per gruppi di classi. "Avendo scritto la leggenda e grazie alla sua capacità comunicativa Stefania De Toma non solo ha incantato i bambini col racconto, ma soprattutto li ha incuriositi e stimolati ricevendo tantissime domande alle quali non si è stancata di offrire risposte e spiegazioni incastonando il mito nella realtà e nella storia e soprattutto, quel che è ancora più bello, nella storia di Trani". Ed è stata preziosa e significativa la partecipazione alla lettura del vicesindaco Fabrizio Ferrante e dell'assessore alle Culture Lucia De mari, entusiasti non solo della leggenda ma soprattutto della risposta dei bambini, dell'idea di pubblicarne in tempi brevi un libro - tradotto din dalla prima edizione in lingua inglese, come ha sottolineato la stessa De Toma rilevando l'interesse dei turisti riscontrato intorno al Moscato di Trani e alla leggenda raccontata in anteprima a molti visitatori stranieri - e delle potenzialità che questa rinascita di Moscatina può costituire sotto vari profili per la comunità: culturale e dunque economico, sia per quanto riguarda l'indotto produttivo e commerciale che, appunto, turistico.
Per l'occasione il leccese Antonio Luigi Puce, ufficiale dell'esercito con la passione per il disegno, alle illustrazioni destinate al libro - presentate in anteprima con la maschera ufficiale e il testo della leggenda sabato 1 marzo a Palazzo Beltrani, evento patrocinato con entusiasmo dal Comune di Trani - ha creato una serie di immagini di Moscatina disponibile ai più piccoli anche per essere colorate, riprodotte, rielaborate. "Il lavoro delle insegnanti delle ultime settimane è stato speciale, ha concluso il dirigente Diana: "I bambini sono arrivati con mascherine colorate di verde e oro e adornate da pampini e grappoli d'uva, come è scritto nella storia che è stata poi letta nella mattinata: un lavoro preliminare che ha creato familiarità e che ha consentito ai bambini di riconoscere quei dettagli da loro realizzati. Un lavoro bellissimo di preparazione in un cammino del quale, da Dirigente, non posso che essere grato alla famiglia che si sta impegnando nel dare alla luce un gioiello custodito in un cassetto per tanti anni".
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