
Cronaca
Lampare al Fortino, nuovo botta e risposta tra Trani#aCapo e il proprietario
Domani mattina conferenza del movimento di Antonio Procacci
Trani - venerdì 24 marzo 2017
11.57 Comunicato Stampa
«E' scandaloso che il Comune di Trani continui ad affermare in atti pubblici che la società "Le Lampare" non debba pagare i 60mila euro spesi per la manutenzione straordinaria del lastrico solare della chiesa di Sant'Antuono. Sono mesi che denunciamo il fatto che quei soldi devono essere pagati dal signor Del Curatolo, perché mai nessuno gli ha detto che poteva fare quei lavori e che la spesa sarebbe stata scomputata dai canoni di locazione. Anzi, nelle carte è scritto l'esatto contrario». Antonio Procacci, portavoce del movimento Trani#ACapo, torna su una vicenda scoperchiata proprio dal movimento.
Nei giorni scorsi il dirigente dell'area Lavori pubblici del Comune - secondo quanto ricostruisce Procacci - ha firmato una determina dirigenziale con cui effettua "l'accertamento di entrata". In sostanza il dirigente prende atto delle somme pagate dal titolare delle Lampare al Fortino nel 2016 (atto propedeutico alla sottoscrizione di una dilazione di pagamento), ma dal conteggio totale dei soldi dovuti dal ristorante al Comune di Trani, come stabilito da una delibera di Giunta del 6 settembre 2016, vengono stralciati i 60mila euro per i lavori straordinari al lastrico solare, facendo scendere i 251.298,18 euro che Del Curatolo doveva al Comune di Trani al mese di luglio 2016 alla somma 191.298,18 euro.
«Il permesso di costruire rilasciato nel 2007 al signor Del Curatolo precisa chiaramente che il Comune resta sollevato da eventuali richieste di partecipazione nelle spese che verranno sostenute nell'esecuzione dei lavori di demolizione e ricostruzione del solaio, spese che dovranno rimanere a totale ed esclusivo carico del richiedente, senza nulla a pretendere. Lo scandalo - prosegue Procacci - sta nel fatto che la Giunta, prima di deliberare di scomputare quei 60mila euro non si sia preoccupata di verificare i documenti. E ora il sindaco ci provasse neanche a scaricare la responsabilità sui dirigenti, perché come abbiamo denunciato più volte Bottaro non ha mai chiesto a nessuno se Del Curatolo avesse diritto a quei soldi, ma solo se tecnicamente fosse possibile effettuare lo scomputo della cifra e se la spesa fosse congrua con i lavori effettuati. Noi lo abbiamo avvisato, in tutti i modi, ma ci ha ignorato. Quindi riteniamo che abbia volutamente evitato di capire se Del Curatolo dovesse o meno quei soldi. Eppure il permesso a costruire è stato firmato da un funzionario comunale tutt'ora (inspiegabilmente) in servizio a Trani e che il sindaco tiene molto in considerazione».
«Invitiamo ancora una volta il dirigente dell'area lavori pubblici e la Giunta comunale a revocare in autotutela i rispettivi provvedimenti e ad approfondire quello che scriviamo da tempo - concludono i consiglieri comunali di Trani#ACapo, Aldo Procacci e Maria Grazia Cinquepalmi -. E' già fin troppo scandaloso che si sia concesso a un privato di maturare oltre 250mila euro di debiti per fitti non pagati e che gli sia persino stato concesso il rinnovo della locazione, vicende su cui abbiamo chiesto un approfondimento da parte della Procura della Repubblica e della Procura della Corte dei Conti. Senza parlare della vicenda della presunta sconsacrazione, smentita dalla Chiesa. Decidere deliberatamente e ingiustificatamente di rinunciare a 60mila euro ci sembra un fatto ulteriormente grave, da ogni punto di vista. Ci auguriamo che dopo averci ignorato per un anno, l'amministrazione faccia un passo indietro e ammetta di aver fatto l'ennesimo grave errore».
All'intervento di Trani#ACapo ha fatto seguito una lettera firmata dai legali di Del Curatolo, Luigi e Giuseppina Chiarello, nella quale spiegano le motivazioni di quanto sta accadendo, in risposta a quanto dichiarato dal movimento politico guidato da Antonio Procacci.
«In nome e per conto della società "Le Lampare s.a.s.", siamo costretti - dicono i due avvocati - ad intervenire nuovamente sulle deliranti quanto calunniose affermazioni del movimento politico Trani#aCapo, preannunziando ulteriori azioni penali e civili a carico degli esponenti. Il suddetto gruppo politico, infatti, si era già reso autore di precedenti articoli diffamatori, tanto da determinare la società nostra Assistita ad inoltrare denunzia querela presso la procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani. Pende infatti procedimento penale a carico dei consiglieri comunali di "Trani a Capo" e del responsabile politico del Movimento dr. Antonio Procacci per avere divulgato notizie non rispondenti al vero riguardanti il ristorante "Le Lampare al Fortino" con grave danno all'immagine».
«Il tentativo - proseguono - di adombrare "presunti favoritismi" da parte della pubblica amministrazione verso la società "Le Lampare s.a.s.", è smentito dalla documentazione agli atti della pubblica amministrazione, ben nota ai consiglieri del citato movimento e volutamente ignorata al solo scopo di gettare discredito. E' inaudito che per una bagarre tutta politica, al solo fine di garantirsi visibilità a buon mercato, si coinvolgano e travolgano operatori commerciali che hanno quale unico obiettivo quello di svolgere la propria attività lavorativa dalla quale, per altro, scaturiscono ricadute positive per l'economia del territorio. Pertanto nel rigettare ogni accusa di mancato rispetto delle regole imposte dalla legge, o di aver goduto di qualsivoglia agevolazione, e ferma restando l'intenzione espressa dalla società Le Lampare s.a.s. di denunziare per calunnia gli autori delle affermazioni contenute nell'articolo richiamato, sollecitiamo l'amministrazione comune a rendere pubblici tutti gli atti relativi al lungo e travagliato percorso di definizione della vicenda che ha visto coinvolta la società "Le Lampare s.a.s." la quale ad oggi rispetta in modo pedissequo e attento - concludono - tutte le richieste formulate dalla pubblica amministrazione, procedendo con regolarità certosina al pagamento dei canoni richiesti (ammontanti ad €.5.555,00 mensili) e avendo posto a garanzia del credito polizza fideiussoria».
Intanto, domani, alle ore 10.30, davanti al Palazzo di Città, si terrà una conferenza stampa, aperta al pubblico, del movimento Trani#ACapo. Nel corso dell'incontro con i giornalisti saranno distribuiti tutti i documenti ufficiali sul caso delle Lampare. «Perché loro fanno le querele, ma non mostrano mai uno straccio di documento, noi come al solito mostreremo le carte che supportano le nostre denunce», sottolinea il portavoce del movimento Antonio Procacci.
Trani#ACapo preannuncia anche una querela per diffamazione nei confronti dei legali Luigi e Giuseppina Chiarello e del titolare della società "Le Lampare s.a.s." per aver definito "calunniose e deliranti" le affermazioni dei suoi rappresentanti. «Parlano di un procedimento penale a carico dei nostri consiglieri e del nostro portavoce», aggiunge Procacci, «forse volevano dire che ci hanno fatto nei mesi scorsi una querela e che, ovviamente, c'è un giudice che sta verificando se la querela ha un fondamento, che è cosa ben diversa. Se vale questo concetto, allora dalla settimana prossima sarà aperto un procedimento penale anche a carico loro, visto che li quereliamo». «Ad ogni modo - aggiunge Procacci - noi non vediamo l'ora di trovarci davanti ad un giudice per parlare di questa storia».
Nei giorni scorsi il dirigente dell'area Lavori pubblici del Comune - secondo quanto ricostruisce Procacci - ha firmato una determina dirigenziale con cui effettua "l'accertamento di entrata". In sostanza il dirigente prende atto delle somme pagate dal titolare delle Lampare al Fortino nel 2016 (atto propedeutico alla sottoscrizione di una dilazione di pagamento), ma dal conteggio totale dei soldi dovuti dal ristorante al Comune di Trani, come stabilito da una delibera di Giunta del 6 settembre 2016, vengono stralciati i 60mila euro per i lavori straordinari al lastrico solare, facendo scendere i 251.298,18 euro che Del Curatolo doveva al Comune di Trani al mese di luglio 2016 alla somma 191.298,18 euro.
«Il permesso di costruire rilasciato nel 2007 al signor Del Curatolo precisa chiaramente che il Comune resta sollevato da eventuali richieste di partecipazione nelle spese che verranno sostenute nell'esecuzione dei lavori di demolizione e ricostruzione del solaio, spese che dovranno rimanere a totale ed esclusivo carico del richiedente, senza nulla a pretendere. Lo scandalo - prosegue Procacci - sta nel fatto che la Giunta, prima di deliberare di scomputare quei 60mila euro non si sia preoccupata di verificare i documenti. E ora il sindaco ci provasse neanche a scaricare la responsabilità sui dirigenti, perché come abbiamo denunciato più volte Bottaro non ha mai chiesto a nessuno se Del Curatolo avesse diritto a quei soldi, ma solo se tecnicamente fosse possibile effettuare lo scomputo della cifra e se la spesa fosse congrua con i lavori effettuati. Noi lo abbiamo avvisato, in tutti i modi, ma ci ha ignorato. Quindi riteniamo che abbia volutamente evitato di capire se Del Curatolo dovesse o meno quei soldi. Eppure il permesso a costruire è stato firmato da un funzionario comunale tutt'ora (inspiegabilmente) in servizio a Trani e che il sindaco tiene molto in considerazione».
«Invitiamo ancora una volta il dirigente dell'area lavori pubblici e la Giunta comunale a revocare in autotutela i rispettivi provvedimenti e ad approfondire quello che scriviamo da tempo - concludono i consiglieri comunali di Trani#ACapo, Aldo Procacci e Maria Grazia Cinquepalmi -. E' già fin troppo scandaloso che si sia concesso a un privato di maturare oltre 250mila euro di debiti per fitti non pagati e che gli sia persino stato concesso il rinnovo della locazione, vicende su cui abbiamo chiesto un approfondimento da parte della Procura della Repubblica e della Procura della Corte dei Conti. Senza parlare della vicenda della presunta sconsacrazione, smentita dalla Chiesa. Decidere deliberatamente e ingiustificatamente di rinunciare a 60mila euro ci sembra un fatto ulteriormente grave, da ogni punto di vista. Ci auguriamo che dopo averci ignorato per un anno, l'amministrazione faccia un passo indietro e ammetta di aver fatto l'ennesimo grave errore».
All'intervento di Trani#ACapo ha fatto seguito una lettera firmata dai legali di Del Curatolo, Luigi e Giuseppina Chiarello, nella quale spiegano le motivazioni di quanto sta accadendo, in risposta a quanto dichiarato dal movimento politico guidato da Antonio Procacci.
«In nome e per conto della società "Le Lampare s.a.s.", siamo costretti - dicono i due avvocati - ad intervenire nuovamente sulle deliranti quanto calunniose affermazioni del movimento politico Trani#aCapo, preannunziando ulteriori azioni penali e civili a carico degli esponenti. Il suddetto gruppo politico, infatti, si era già reso autore di precedenti articoli diffamatori, tanto da determinare la società nostra Assistita ad inoltrare denunzia querela presso la procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani. Pende infatti procedimento penale a carico dei consiglieri comunali di "Trani a Capo" e del responsabile politico del Movimento dr. Antonio Procacci per avere divulgato notizie non rispondenti al vero riguardanti il ristorante "Le Lampare al Fortino" con grave danno all'immagine».
«Il tentativo - proseguono - di adombrare "presunti favoritismi" da parte della pubblica amministrazione verso la società "Le Lampare s.a.s.", è smentito dalla documentazione agli atti della pubblica amministrazione, ben nota ai consiglieri del citato movimento e volutamente ignorata al solo scopo di gettare discredito. E' inaudito che per una bagarre tutta politica, al solo fine di garantirsi visibilità a buon mercato, si coinvolgano e travolgano operatori commerciali che hanno quale unico obiettivo quello di svolgere la propria attività lavorativa dalla quale, per altro, scaturiscono ricadute positive per l'economia del territorio. Pertanto nel rigettare ogni accusa di mancato rispetto delle regole imposte dalla legge, o di aver goduto di qualsivoglia agevolazione, e ferma restando l'intenzione espressa dalla società Le Lampare s.a.s. di denunziare per calunnia gli autori delle affermazioni contenute nell'articolo richiamato, sollecitiamo l'amministrazione comune a rendere pubblici tutti gli atti relativi al lungo e travagliato percorso di definizione della vicenda che ha visto coinvolta la società "Le Lampare s.a.s." la quale ad oggi rispetta in modo pedissequo e attento - concludono - tutte le richieste formulate dalla pubblica amministrazione, procedendo con regolarità certosina al pagamento dei canoni richiesti (ammontanti ad €.5.555,00 mensili) e avendo posto a garanzia del credito polizza fideiussoria».
Intanto, domani, alle ore 10.30, davanti al Palazzo di Città, si terrà una conferenza stampa, aperta al pubblico, del movimento Trani#ACapo. Nel corso dell'incontro con i giornalisti saranno distribuiti tutti i documenti ufficiali sul caso delle Lampare. «Perché loro fanno le querele, ma non mostrano mai uno straccio di documento, noi come al solito mostreremo le carte che supportano le nostre denunce», sottolinea il portavoce del movimento Antonio Procacci.
Trani#ACapo preannuncia anche una querela per diffamazione nei confronti dei legali Luigi e Giuseppina Chiarello e del titolare della società "Le Lampare s.a.s." per aver definito "calunniose e deliranti" le affermazioni dei suoi rappresentanti. «Parlano di un procedimento penale a carico dei nostri consiglieri e del nostro portavoce», aggiunge Procacci, «forse volevano dire che ci hanno fatto nei mesi scorsi una querela e che, ovviamente, c'è un giudice che sta verificando se la querela ha un fondamento, che è cosa ben diversa. Se vale questo concetto, allora dalla settimana prossima sarà aperto un procedimento penale anche a carico loro, visto che li quereliamo». «Ad ogni modo - aggiunge Procacci - noi non vediamo l'ora di trovarci davanti ad un giudice per parlare di questa storia».
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