Scuola e Lavoro
No ai doppi turni: raccolta di firme e protesta al liceo "de Sanctis"
Anche questo pomeriggio è proseguita la raccolta di adesioni
Trani - venerdì 24 settembre 2021
16.43
No ai doppi turni: è proseguita anche nel pomeriggio in piazza Natale D'Agostino la raccolta di firme contro l'ipotesi dei doppi turni per gli alunni del Liceo De Sanctis, con previsione di orari considerati penalizzanti per studenti e famiglie e fine delle lezioni anche alle ore 15.
Fino ad ora sono circa 140 le firme raccolte, che poste a margine del documento, verranno inviate al dirigente scolastico del "de Sanctis" ma anche al Prefetto, al presidente della Provincia, al Provveditorato, al Comune e rappresentanti del Consiglio d'Istituto.
Questo il testo del documento: "L'avvio del nuovo anno scolastico non è mai stato così incerto. Il 24 settembre la preside del Liceo De Sanctis è ancora a caccia di aule e soluzioni per permettere agli studenti di riprendere le lezioni. Dopo aver vissuto per oltre un anno e mezzo l'incubo della Dad a causa del covid, gli studenti stanno vivendo quello dei turni pomeridiani per mancanza di aule. Per una qualche ragione, che sicuramente sarà rappresentata dalla preside dei tre Licei, gli studenti hanno iniziato il loro anno scolastico con i turni e con una frequenza di due ore e mezza al giorno, proprio perché alla data del 24 settembre mancano le aule. È di oggi la notizia che, dalla settimana prossima, gli alunni effettueranno turni dalle ore 8 alle 11.40 e dalle 12 alle 15: orari tra l'altro assurdi e turni intervallati da una sanificazione, da disagio a disagio.
I nostri ragazzi sono a casa da un anno e mezzo e chi di competenza ha avuto tutto il tempo per organizzare il rientro a scuola, garantendo il servizio minimo.
La dirigente già a fine febbraio era a conoscenza del numero di iscritti ai tre licei – Classico, Linguistico e Les – e non si è resa conto della mancanza di aule.
Tutte le buone ragioni che saranno esposte interessano poco, perché quello che sta accadendo si può definire con un solo termine: disorganizzazione.
Non è possibile pensare a turni pomeridiani con genitori che lavorano, ragazzi che rinunciano allo sport e alle altre attività.
Lo Stato aveva messo a disposizione delle Province le risorse finanziarie destinate all'edilizia scolastica: perché la Provincia non ha partecipato al bando? Di chi è la responsabilità?
Lamentiamo uno scarso interesse da parte delle Istituzioni alla problematica di assenza di spazi adeguati ed un ritardo cronico nella soluzione. Non è più tollerabile che i ragazzi svolgano le attività scolastiche all'interno della palestra o della biblioteca o in "aule sottano", non a norma e senza finestre, senza possibilità di ricambio di aria. Chiediamo che venga garantito lo svolgimento dell'orario scolastico assegnando al Liceo De Sanctis le aule necessarie per coprire il fabbisogno scolastico, reintegrando gli studenti nel pieno diritto di fruire di tutti gli spazi quali la palestra, la biblioteca e i laboratori e svolgere attività didattica in presenza e rispettando l'orario così come previsto dalla normativa. La scuola non trova pace e i nostri figli stanno subendo un pressing psicologico e anche fisico che comincia a diventare inaccettabile.
Un tempo si scioperava per molto meno. Era il tempo del confronto, della protesta della consapevolezza dei liceali, che qualcuno ha voluto spegnere del tutto. I nostri ragazzi si sono talmente abituati a subire che somatizzano fino ad implodere ma non esplodere. È arrivato il tempo della protesta: il limite è stato superato".
Fino ad ora sono circa 140 le firme raccolte, che poste a margine del documento, verranno inviate al dirigente scolastico del "de Sanctis" ma anche al Prefetto, al presidente della Provincia, al Provveditorato, al Comune e rappresentanti del Consiglio d'Istituto.
Questo il testo del documento: "L'avvio del nuovo anno scolastico non è mai stato così incerto. Il 24 settembre la preside del Liceo De Sanctis è ancora a caccia di aule e soluzioni per permettere agli studenti di riprendere le lezioni. Dopo aver vissuto per oltre un anno e mezzo l'incubo della Dad a causa del covid, gli studenti stanno vivendo quello dei turni pomeridiani per mancanza di aule. Per una qualche ragione, che sicuramente sarà rappresentata dalla preside dei tre Licei, gli studenti hanno iniziato il loro anno scolastico con i turni e con una frequenza di due ore e mezza al giorno, proprio perché alla data del 24 settembre mancano le aule. È di oggi la notizia che, dalla settimana prossima, gli alunni effettueranno turni dalle ore 8 alle 11.40 e dalle 12 alle 15: orari tra l'altro assurdi e turni intervallati da una sanificazione, da disagio a disagio.
I nostri ragazzi sono a casa da un anno e mezzo e chi di competenza ha avuto tutto il tempo per organizzare il rientro a scuola, garantendo il servizio minimo.
La dirigente già a fine febbraio era a conoscenza del numero di iscritti ai tre licei – Classico, Linguistico e Les – e non si è resa conto della mancanza di aule.
Tutte le buone ragioni che saranno esposte interessano poco, perché quello che sta accadendo si può definire con un solo termine: disorganizzazione.
Non è possibile pensare a turni pomeridiani con genitori che lavorano, ragazzi che rinunciano allo sport e alle altre attività.
Lo Stato aveva messo a disposizione delle Province le risorse finanziarie destinate all'edilizia scolastica: perché la Provincia non ha partecipato al bando? Di chi è la responsabilità?
Lamentiamo uno scarso interesse da parte delle Istituzioni alla problematica di assenza di spazi adeguati ed un ritardo cronico nella soluzione. Non è più tollerabile che i ragazzi svolgano le attività scolastiche all'interno della palestra o della biblioteca o in "aule sottano", non a norma e senza finestre, senza possibilità di ricambio di aria. Chiediamo che venga garantito lo svolgimento dell'orario scolastico assegnando al Liceo De Sanctis le aule necessarie per coprire il fabbisogno scolastico, reintegrando gli studenti nel pieno diritto di fruire di tutti gli spazi quali la palestra, la biblioteca e i laboratori e svolgere attività didattica in presenza e rispettando l'orario così come previsto dalla normativa. La scuola non trova pace e i nostri figli stanno subendo un pressing psicologico e anche fisico che comincia a diventare inaccettabile.
Un tempo si scioperava per molto meno. Era il tempo del confronto, della protesta della consapevolezza dei liceali, che qualcuno ha voluto spegnere del tutto. I nostri ragazzi si sono talmente abituati a subire che somatizzano fino ad implodere ma non esplodere. È arrivato il tempo della protesta: il limite è stato superato".