
«Orpheus et Eurydice» tutto pronto per il debutto dei ragazzi del Liceo "De Sanctis" di Trani
Il 05 giugno alle ore 20:30 In Piazza Addazi in scena il mito che celebra l'amore
Lo spettacolo che sarà portato in scena è una fabula delle più celebri e struggenti fra le storie d'amore della mitologia greca. Questa scelta, che ha un intrinseco valore educativo e culturale, ha permesso agli studenti del Liceo "F. De Sanctis" di approfondire il teatro classico, la mitologia e la letteratura greca, sviluppando al contempo competenze artistiche e comunicative. Per il pubblico, sarà un'occasione per riappropriarsi di un racconto fondante della cultura occidentale, che esplora temi universali. Lo spettacolo, che gode del Patrocinio della Città di Trani, è frutto di un lavoro collettivo degli studenti e dei professori Rossella Piccarreta e Domenico Parente, un aspetto questo che sottolinea il valore dell'impegno, della dedizione e della collaborazione, elementi importanti sostenuti dal valore culturale che andrà a rappresentare per la collettività, aspetto questo sottolineato da Cecilia Di Lernia che in qualità di assessora ha rappresentato l'Amministrazione Comunale.
L'evento è stato presentato lo scorso 30 maggio presso la "Terrazza Ognissanti" (qui l'articolo) , dalla conferenza stampa Vi proponiamo nell'ordine le interviste rilasciateci dall' avv. Cecilia Di Lernia, assessora della Città di Trani, dal prof. Nicola Valente, dirigente del Liceo "F. De Sanctis" di Trani, dai professori Rossella Piccarreta e Domenico Parente, dai due protagonisti Loretta Lampedechia, che interpreterà Eurydice, e Massimo Baldini, che interpreterà Orpheus.
Assessora della Città di Trani Cecilia Di Lernia: In un'epoca in cui la velocità e l'immediatezza dominano, che cosa può insegnare un'opera classica come l'Orfeo ed Euridice alle giovani generazioni riguardo al valore della lentezza, della riflessione e della profondità?
Sicuramente il valore dell'amore. È un'opera, è una tragedia greca di grande impatto emotivo, fortemente voluta dalla scuola e dall'Amministrazione della Città di Trani in questa rappresentazione è sentita da parte dei ragazzi, perché in un'epoca come questa in cui forse si sono persi i valori dell'amore, della sofferenza, della speranza sicuramente quest'opera può essere un insegnamento. Il punto fondamentale è stato quello di dare ai ragazzi la possibilità di esprimere le proprie emozioni, ma nello stesso tempo dando un segnale sia a noi adulti e sia ai loro coetanei. Ci sono dei passaggi che veramente ci fanno comprendere che cosa vuol dire amare. La sofferenza, l'orgoglio, la possibilità di lottare perché si deve lottare ma sempre con i modi. Poi c'è un concetto bellissimo che emerge che è quello dell'uso delle parole finalmente ritroviamo un linguaggio aulico in un momento in cui le parole non sono ponderate. Questo forse è l'elemento fondamentale di tutta questa rappresentazione. Abbiamo bisogno di questi segni, abbiamo bisogno anche noi adulti di riappropriarci di un linguaggio che possa essere condiviso, che possa essere ponderato, che possa essere universale ma nel massimo rispetto. Ed è stata proprio questa la base di questa compartecipazione sviluppatasi tra l'Amministrazione ed il Liceo Classico "De Sanctis" rappresentato dal Dirigente Scolastico, prof. Nicola Valente, dal prof. Domenico Parente e dalla prof.ssa Piccarreta. Devo riconoscere al nostro Sindaco, Amedeo Bottaro, che quando gli ho manifestato questo progetto il suo sì ha anticipato la fine della mia domanda ed è stato un sì che ha un grande valore e partecipazione dell'amministrazione perché le cose belle, come questa rappresentazione, i ragazzi stessi meritavano un luogo prestigioso come lo è Piazza Addazi, una location meravigliosa dove forse insegnare a noi tutti il valore dell'amore.
Prof. Nicola Valente, Dirigente del Liceo Classico "De Sanctis" di Trani: Si può considerare il Liceo Classico non più come una scuola del passato ma una scuola del futuro? E se sì, in quale misura?
Il Liceo Classico è la scuola del futuro perché in un mondo che va di fretta c'è bisogno sicuramente di chi riesce a gestire il tempo con un'attenzione tale da poter avere quella capacità critica per comprendere i cambiamenti. Anche l'uso dell'intelligenza artificiale necessita di persone che abbiano una grandissima capacità critica ed ecco perché questa scuola oggi offre tutti gli strumenti per poter eccellere anche in tutte le professioni. Noi ci crediamo tanto in questi percorsi, soprattutto nel percorso teatrale come quello intrapreso, perché permette ai ragazzi di interagire tra di loro e di affinare quelle competenze trasversali utili per migliorare in tutti gli ambienti di apprendimento.
Prof.ssa Rossella Piccarreta, regista della rappresentazione teatrale di "Orfeo ed Euridice" Qual è stata la principale motivazione dietro la scelta di "Orfeo ed Euridice"? Che cosa speravate che i ragazzi scoprissero o esprimessero attraverso un mito così antico?
La scelta di questo mito nasce dal desiderio di far riflettere i ragazzi sull'umano, un tema che accomuna tutto il teatro e la letteratura antica, riflettere sull'umano, sulla fragilità dell'esistenza e sull'amore, su quanto a volte la vita ci passa davanti in un soffio, sul come viviamo la meraviglia delle emozioni, delle esperienze stupende e di come poi tutto possa finire in un attimo, per i ragazzi sicuramente è un tema fortemente sentito. E allora che cosa resta? Resta innanzitutto la necessità di essere presenti in ogni momento della propria esistenza, di vivere sempre con grande consapevolezza ogni attimo della propria vita. E poi resta l'amore per la poesia, perché Orfeo che è il più grande poeta della storia, ci racconta come la letteratura, la poesia, l'arte abbiano un valore tale da vincere anche la morte. Per i ragazzi è stato un percorso profondo di condivisione perché il teatro in sé è un atto di vita importante, profonda e di vita insieme. Hanno vissuto la bellezza di condividere un progetto insieme e di comprendere come, quando si sta in scena, è importante l'ascolto, è importante il rispetto reciproco, è importante fare qualche cosa tutti insieme, sentire lo spettacolo, l'atto finale del loro lavoro come un unico respiro, un unico battito del cuore.
Prof. Domenico Parente, consulente per la ricerca delle fonti filologiche, letterarie ed iconografiche del testo rappresentato: Il testo che viene rappresentato è antico che ha dei valori, sono ancora validi per i ragazzi di oggi?
Il dramma che metteremo in scena giovedì prossimo è un dramma che è incentrato su un mito molto antico e molto affascinante qual è il racconto di "Orfeo ed Euridice", un mito di amore e morte studiato dagli studenti, sotto la mia guida, e oggetto di rilettura del testo in chiave antica e moderna come valore portante della humanitas, che è uno dei messaggi più importanti che l'antichità affida ai moderni. I ragazzi sono testimoni in questo, nei loro studi classici e non. Vorrei sottolineare infine come Il gruppo dei teatranti afferisca a tutti e tre gli indirizzi del nostro liceo, da questa rappresentazione emerge come il greco, il latino e la musica siano patrimonio di tutti.
Belle le riflessioni e le parole dei due ragazzi che interpretano i personaggi principali della rappresentazione: Orfeo ed Euridice è un mito antico, che però parla ancora oggi ai ragazzi, del personaggio che interpretate cosa vi coinvolge di più?
Loretta Lampedecchia, interpreta Euridice:
È un personaggio che mi ha dato la possibilità di comprendere come l'amore e la morte siano forze che coesistono giorno dopo giorno. Io mi rivedo anche molto nel personaggio di Euridice per il legame forte che ha con Orfeo e per quella forza che, anche raggiunta dalla morte, la fa sentire legata agli affetti familiari, ai legami che ha avuto sulla terra e che le hanno regalato grandi emozioni. Mi vedo in lei come una persona che vede nell'amore un'opportunità di crescita, un modo per vivere al meglio la vita. Noi dobbiamo amare giorno dopo giorno, sia i momenti negativi che positivi. Poi è importante coltivare il ricordo non soltanto nella vita, ma anche dopo la morte, magari anche pensare che tutti i nostri cari, comunque persone che abbiamo perso nel corso della nostra vita sono lì, che ci pensano e aspettano di essere ricordati che sia una preghiera o semplicemente un pensiero. Credo che il ricordo sia la forza dei legami che dura oltre il tempo ed oltre qualsiasi tipo di dimensione.
Massimo Baldini, interpreta Orfeo:
In attesa del debutto in pubblico, l'emozione non manca da parte di tutti coloro che si stanno impegnando per la riuscita di un evento che rappresenta un esempio di come l'arte possa essere un potente strumento di crescita personale e di gruppo dove la passione e la sinergia creano qualcosa di significativo per tutta la comunità al di là del valore artistico ed emotivo della rappresentazione teatrale di un mito così potente da offrire un'opportunità unica per evocare emozioni profonde nel pubblico, esplorando la complessità dei sentimenti umani e la forza inarrestabile dell'amore, persino di fronte alla morte.È bello quando un personaggio ti dà la possibilità di scavare dentro di te per trovarci qualcosa, far rinascere qualcosa dal passato costringendoti ad affrontare determinati temi che magari tu ignori nella vita ed è stata questa un'opportunità per riscoprire un lato di me: mi ha coinvolto molto l' affrontare e poi riflettere sui temi della morte e dell'amore.