Cronaca
Operazione Restart, 16 arresti tra Trani e Bisceglie: i dettagli
Gli indagati ritenuti responsabili anche dell'introduzione di droga nel Carcere
Trani - martedì 29 agosto 2023
11.00
Dalle prime ore di questa mattina, circa 100 Carabinieri del Comando Provinciale Carabinieri di BarlettaAndria-Trani – coadiuvati in fase esecutiva da militari dei Comandi Provinciali Carabinieri di Bari e Foggia, nonché con il supporto dei reparti specializzati dello Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori Puglia, dell'11° Reggimento Carabinieri "Puglia", del 6° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Bari e del Nucleo Cinofili di Modugno - hanno dato esecuzione all'ordinanza di misura cautelare in carcere, e agli arresti domiciliari, nonché quella del collocamento in comunità educativa, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Trani e dal G.I.P. del Tribunale dei minorenni di Bari su richiesta della Procura della Repubblica di Trani e della Procura della Repubblica dei minorenni di Bari- nei confronti di 16 soggetti (5 in carcere; 10 agli arresti domiciliari; 1 -minore all'epoca deiz fatticollocato in comunità), ritenuti, a vario titolo, gravemente indiziati di cessione, distribuzione e commercializzazione di stupefacenti in concorso fra loro.
L'odierna operazione, giunge all'esito di un'attività investigativa condotta dai militari della Tenenza di Bisceglie per il contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti. La stessa - svolta sotto la direzione della Procura di Trani - ha consentito di acclarare, organicamente e dettagliatamente, l'esistenza di una fiorente attività di spaccio - condotta in quel centro cittadino e in Trani - da soggetti risultati legati fra loro da stretti rapporti di fiducia -costruiti sull'assidua frequentazione reciproca- che si approvvigionavano di sostanze stupefacenti in Bari. L'attività trae origine dall'arresto in flagranza di reato -avvenuto in Bisceglie, nel gennaio u.s.- di due persone (madre e figlio), trovate in possesso di sostanze stupefacenti (250 gr. di cocaina e 55gr. di hashish), materiale per il confezionamento del narcotico, danaro ritenuto provento dell'attività di spaccio nonché di numerosi ordigni esplosivi di fabbricazione artigianale, illegalmente detenuti e custoditi presso la loro abitazione.
A seguito dell'arresto i militari della Tenenza Carabinieri di Bisceglie hanno intrapreso mirate attività investigative che hanno consentito di individuare gli ulteriori soggetti coinvolti nell'attività illecita, le modalità operative utilizzate e di eseguire riscontri. In sintesi, lo smercio delle sostanze stupefacenti - cocaina, marijuana e hashish - avveniva in modo dinamico nel centro cittadino di Bisceglie e di Trani, mediante l'utilizzo di utenze telefoniche dedicate a raccogliere le richieste degli assuntori -avanzate utilizzando un linguaggio criptico- che venivano poi incontrati nei luoghi concordati per la consegna.
Le attività investigative si sono protratte fino al maggio 2023, consentendo altresì numerosi riscontri, a riprova del fatto che l'attività delittuosa sia proseguita -senza soluzione di continuità- nonostante i due arresti da cui le investigazioni avevano avuto inizio. Gli indagati, secondo l'impostazione accusatoria accolta dal Gip - fatta salva la valutazione nelle successive fasi processuali condotta anche alla luce del contributo della difesa - sono ritenuti responsabili - a vario titolo - in ordine a numerose cessioni di sostanza stupefacente avvenute nell'arco temporale compreso tra l'anno 2022 ed il maggio u.s., nonché dell'introduzione di sostanze stupefacenti all'interno del carcere di Trani -in alcuni casi tentata e in una circostanza consumata, attraverso l'utilizzo di cautele finalizzate ad eludere i controlli del personale della polizia penitenziaria- in favore di alcuni di loro, i quali -ivi ristretti- utilizzavano apparecchi telefonici illecitamente introdotti all'interno della casa circondariale per mantenere contatti con l'esterno, anche per la gestione degli affari illeciti.
È emerso - altresì - che uno degli indagati avrebbe commissionato l'incendio di un'autovettura -data alle fiamme nel dicembre 2022- di proprietà di un soggetto con il quale erano sorti dei dissidi riconducibili all'attività di spaccio.
Nel corso delle attività investigative -oltre ai due soggetti arrestati in flagranza di reato- sono stati altresì deferiti in stato di libertà per detenzione illecita di sostanze stupefacenti 2 soggetti e recuperati complessivamente gr.270 di cocaina, 55 gr. di hashish e 13gr. di marijuana. Espletate le formalità di rito, 5 soggetti sono stati associati alla Casa Circondariale di competenza, mentre 10 soggetti sono stati sottoposti al regime degli arresti domiciliari. Infine, 1 soggetto - minore all'epoca dei fatti - è stato collocato presso una comunità educativa.
L'odierna operazione, giunge all'esito di un'attività investigativa condotta dai militari della Tenenza di Bisceglie per il contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti. La stessa - svolta sotto la direzione della Procura di Trani - ha consentito di acclarare, organicamente e dettagliatamente, l'esistenza di una fiorente attività di spaccio - condotta in quel centro cittadino e in Trani - da soggetti risultati legati fra loro da stretti rapporti di fiducia -costruiti sull'assidua frequentazione reciproca- che si approvvigionavano di sostanze stupefacenti in Bari. L'attività trae origine dall'arresto in flagranza di reato -avvenuto in Bisceglie, nel gennaio u.s.- di due persone (madre e figlio), trovate in possesso di sostanze stupefacenti (250 gr. di cocaina e 55gr. di hashish), materiale per il confezionamento del narcotico, danaro ritenuto provento dell'attività di spaccio nonché di numerosi ordigni esplosivi di fabbricazione artigianale, illegalmente detenuti e custoditi presso la loro abitazione.
A seguito dell'arresto i militari della Tenenza Carabinieri di Bisceglie hanno intrapreso mirate attività investigative che hanno consentito di individuare gli ulteriori soggetti coinvolti nell'attività illecita, le modalità operative utilizzate e di eseguire riscontri. In sintesi, lo smercio delle sostanze stupefacenti - cocaina, marijuana e hashish - avveniva in modo dinamico nel centro cittadino di Bisceglie e di Trani, mediante l'utilizzo di utenze telefoniche dedicate a raccogliere le richieste degli assuntori -avanzate utilizzando un linguaggio criptico- che venivano poi incontrati nei luoghi concordati per la consegna.
Le attività investigative si sono protratte fino al maggio 2023, consentendo altresì numerosi riscontri, a riprova del fatto che l'attività delittuosa sia proseguita -senza soluzione di continuità- nonostante i due arresti da cui le investigazioni avevano avuto inizio. Gli indagati, secondo l'impostazione accusatoria accolta dal Gip - fatta salva la valutazione nelle successive fasi processuali condotta anche alla luce del contributo della difesa - sono ritenuti responsabili - a vario titolo - in ordine a numerose cessioni di sostanza stupefacente avvenute nell'arco temporale compreso tra l'anno 2022 ed il maggio u.s., nonché dell'introduzione di sostanze stupefacenti all'interno del carcere di Trani -in alcuni casi tentata e in una circostanza consumata, attraverso l'utilizzo di cautele finalizzate ad eludere i controlli del personale della polizia penitenziaria- in favore di alcuni di loro, i quali -ivi ristretti- utilizzavano apparecchi telefonici illecitamente introdotti all'interno della casa circondariale per mantenere contatti con l'esterno, anche per la gestione degli affari illeciti.
È emerso - altresì - che uno degli indagati avrebbe commissionato l'incendio di un'autovettura -data alle fiamme nel dicembre 2022- di proprietà di un soggetto con il quale erano sorti dei dissidi riconducibili all'attività di spaccio.
Nel corso delle attività investigative -oltre ai due soggetti arrestati in flagranza di reato- sono stati altresì deferiti in stato di libertà per detenzione illecita di sostanze stupefacenti 2 soggetti e recuperati complessivamente gr.270 di cocaina, 55 gr. di hashish e 13gr. di marijuana. Espletate le formalità di rito, 5 soggetti sono stati associati alla Casa Circondariale di competenza, mentre 10 soggetti sono stati sottoposti al regime degli arresti domiciliari. Infine, 1 soggetto - minore all'epoca dei fatti - è stato collocato presso una comunità educativa.