Trani, l'urbanistica resta ferma al palo

Altro che la nuova linfa dell'economia cittadina. Di fatto il piano urbanistico generale (pug) rimane, a oggi, bloccato perché per i piani esecutivi (pue) nessuno si è ricordato di richiedere alla Regione la valutazione ambientale strategica (Vas). La denuncia arriva dai Verdi, i quali avevano già evidenziato, durante l'approvazione del pug risalente a qualche anno fa (dalla quale i consiglieri del partito si astennero) la necessità che gli strumenti urbanistici in discussione fossero sottoposti al vaglio della Vas così come richiesto dalla legge. «Ma come al solito – denuncia il capogruppo dei Verdi, Michele di Gregorio - nessuno allora ci diede retta e ora l'urbanistica tranese vive l'ennesima fase di stallo. Tuttavia – prosegue - fin dal momento della approvazione del pug ci siamo chiesti come mai né il progettista consulente dell'amministrazione, né i soloni del Comune, amministratori e non, che all'epoca gestirono l'iter della manovra urbanistica, ritennero non necessario, per la correttezza dell'intero iter, tale passaggio procedimentale con la conseguenza che ora tutto è bloccato».

Per questo ora i Verdi chiedono, attraverso un'interrogazione, di sapere se il consulente del Comune ha mai informato il Comune di Trani della eventuale necessità di sottoporre a Vas il pug. E se l'allora assessore all'Urbanistica e i suoi collaboratori si sono mai posti il problema della Vas. Il problema appare rilevante alla luce soprattutto dei piani esecutivi, che sono stati definitivamente approvati dal Consiglio comunale. «Che ne sarà a questo punto – chiede il consigliere verde Francesco Laurora - dei due piani esecutivi già approvati senza essere passati al vaglio di tale strumento?».

Per quelli semplicemente adottati, si potrà sottoporli al vaglio della Vas in sede di approvazione. Così come in sede di approvazione i Verdi invitano l'amministrazione a rivedere i parametri del pue della zona del ponticello di Pozzopiano, dove è previsto un grattacielo. «Pensiamo – concludono i due consiglieri Verdi - che in sede di discussione consiliare sia possibile evitare un simile obbrobrio urbanistico, che mal si inserisce nel contesto urbanistico esistente».