
Cronaca
Allarme bomba al Comune, cosa è accaduto?
La chiamata arrivata da Bari. Il sindaco sicuro: «Non è diretto all'Amministrazione»
Trani - sabato 15 agosto 2015
6.32
Ci sono volute circa cinque ore di lavoro agli artificieri della Polizia di Stato per accertare che all'interno di Palazzo di Città non ci fosse nulla, che l'ennesimo allarme bomba fosse un'altra "perdita di tempo". Un lavoro tutt'altro che semplice e tutt'altro che sbrigativo: gli agenti hanno dovuto ispezionare stanza per stanza, porta dopo porta (dovendo aprire quelle chiuse a chiave), corridoi, sale d'attesa, bagni e perfino il piano interrato.
Nulla poteva essere lasciato al caso perché, come vuole il protocollo, in queste situazioni non si scherza e per questo si è reso necessario far evacuare l'intero edificio durante l'orario di lavoro e interdire la zona al traffico sia dalla parte di via Tenente Morrico, sia da via Imbriani. È stato tuttavia un falso allarme, o almeno così sembrerebbe da quanto appreso da fonti investigative. Un'anomalia però deve essere segnalata: se si parla di "protocollo" è strano pensare che proprio il sindaco, il soggetto più a rischio, abbia accompagnato gli agenti nel giro del Comune per poter aprire le stanze chiuse a chiave.
Adesso però inizia la parte più difficile, capire chi ha chiamato per avvisare della presenza di un ordigno, rintracciarlo e scoprire i motivi di questo "scherzo" scellerato. La prima telefonata, quella che ha fatto scattare le forze dell'ordine a Palazzo di Città non è arrivata direttamente al Commissariato di Polizia di Trani, così come si era appreso in un primo momento, o ameno così è stato riferito. Sembrerebbe, invece, esser stata filtrata da un'altra centrale operativa, con ogni probabilità dalla Questura di Bari.
Inevitabile far scattare un'indagine che provi ad accertare da dove sia partita la telefonata: su questo gli investigatori dovrebbero essere già al lavoro e grazie ai moderni sistemi informatici non dovrebbe risultare neanche difficile. Tuttavia si sa, in questi casi non è mai nulla scontato, soprattutto arrivare ad una soluzione. Bisognerà accertare anche i motivi dell'allarme, seppur falso, ma capire a chi era diretto l'atto intimidatorio (se di questo si può parlare) e per quale motivo.
Sull'accaduto abbiamo sentito il sindaco, Amedeo Bottaro: «Sono assolutamente sorpreso di un gesto di questo tipo. Nulla, nei giorni scorsi, avrebbe potuto far pensare ad una cosa del genere. In ogni caso non credo sia qualcosa diretta alla mia Amministrazione, ma questi sono comunque episodi che non vanno sottovalutati».
Nulla poteva essere lasciato al caso perché, come vuole il protocollo, in queste situazioni non si scherza e per questo si è reso necessario far evacuare l'intero edificio durante l'orario di lavoro e interdire la zona al traffico sia dalla parte di via Tenente Morrico, sia da via Imbriani. È stato tuttavia un falso allarme, o almeno così sembrerebbe da quanto appreso da fonti investigative. Un'anomalia però deve essere segnalata: se si parla di "protocollo" è strano pensare che proprio il sindaco, il soggetto più a rischio, abbia accompagnato gli agenti nel giro del Comune per poter aprire le stanze chiuse a chiave.
Adesso però inizia la parte più difficile, capire chi ha chiamato per avvisare della presenza di un ordigno, rintracciarlo e scoprire i motivi di questo "scherzo" scellerato. La prima telefonata, quella che ha fatto scattare le forze dell'ordine a Palazzo di Città non è arrivata direttamente al Commissariato di Polizia di Trani, così come si era appreso in un primo momento, o ameno così è stato riferito. Sembrerebbe, invece, esser stata filtrata da un'altra centrale operativa, con ogni probabilità dalla Questura di Bari.
Inevitabile far scattare un'indagine che provi ad accertare da dove sia partita la telefonata: su questo gli investigatori dovrebbero essere già al lavoro e grazie ai moderni sistemi informatici non dovrebbe risultare neanche difficile. Tuttavia si sa, in questi casi non è mai nulla scontato, soprattutto arrivare ad una soluzione. Bisognerà accertare anche i motivi dell'allarme, seppur falso, ma capire a chi era diretto l'atto intimidatorio (se di questo si può parlare) e per quale motivo.
Sull'accaduto abbiamo sentito il sindaco, Amedeo Bottaro: «Sono assolutamente sorpreso di un gesto di questo tipo. Nulla, nei giorni scorsi, avrebbe potuto far pensare ad una cosa del genere. In ogni caso non credo sia qualcosa diretta alla mia Amministrazione, ma questi sono comunque episodi che non vanno sottovalutati».

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