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Enti locali

Amet, l'ex presidente Nugnes racconta la sua verità

Alla base delle dimissioni le criticità in cui versava l'azienda

Per varie ragioni, sino ad oggi non aveva ancora reso pubbliche le motivazioni delle sue dimissioni da presidente del consiglio d'amministrazione dell'Amet, oggi però Renato Nugnes ha ritenuto che fosse arrivato il momento giusto per cercare di fare un po' di chiarezza. Tra i motivi principali, sicuramente, le criticità in cui versava l'azienda.

«Al fine di rispondere al principio della massima trasparenza – esordisce Nugnes nel suo intervento -, che dovrebbe connotare in maniera particolare gli incarichi pubblici e per dipanare i dubbi che sono sorti sia in ambiente politico sia in quello cittadino, soprattutto a causa del silenzio che ne è seguito, ritengo opportuno intervenire e cercare di chiarire le ragioni dominanti poste alla base della mia decisione».

«Innanzitutto mi preme sottolineare – continua Nugnes - che le mie dimissioni per nessun motivo possono e devono essere, da chiunque e a qualsiasi scopo, correlate o associate a dimissioni di altri soggetti estranei all'ambito aziendale ma devono essere lette semplicemente come la conseguenza di quanto già evidenziato nella nota pubblicata nel mese di gennaio nella quale mettevo in luce le criticità in cui versava l'azienda e le situazioni in cui dovevo operare, nonostante mi augurassi una inversione di rotta rispetto al passato».

«Le dimissioni dalla carica di Presidente del C.d.A. di Amet S.p.A. le ho rassegnate in data 3 Marzo - si legge ancora nella nota di Nugnes che a questo punto ha deciso di rendere nota integralmente la sua lettera di dimissioni - con una lettera indirizzata al Sindaco della città di Trani in qualità di socio unico, agli Organi di Controllo e ai Consiglieri di Amministrazione, nella quale lettera ho motivato la mia decisione e che, a questo punto, integralmente riporto: "Solo pochi mesi fa, nonostante le incertezze, i dubbi e le moltissime preoccupazioni, condividendo totalmente gli auspici alla base della nomina, ho dato la mia piena disponibilità ad assumere questa importante carica, conscio della complessità e dell'alta responsabilità cui andavo incontro. In questo breve ma intenso periodo, non potendo agire in alcun modo in maniera diretta, perché non rientrante nelle mie attribuzioni per mancanza di deleghe, ho rispettato i compiti imposti dal ruolo assegnatomi quale garante e tutore della legittimità degli atti, cercando di mettere al servizio della società la preparazione e la professionalità acquisita nel corso della mia esperienza lavorativa, offrendo la mia massima collaborazione all'intero C.d.A. e al personale dipendente. Come già evidenziato più volte in altre occasioni, ho però riscontrato molte difficoltà, sia interne che esterne, nel condividere programmi, approcci, situazioni e strategie gestionali, tese a realizzare un immediato processo di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale, che ritenevo, e ritengo tuttora, condizione essenziale e indispensabile al fine di adempiere completamente al mandato conferitomi. Stante gli ultimi accadimenti, testimoniati anche nelle sedute del Consiglio di Amministrazione, che hanno portato all'inevitabile rottura di condivisone della gestione aziendale, ritenuta da me non in linea con le strategie e i piani programmatici richiesti dall'attuale situazione della società, mi vedo costretto, mio malgrado, a rassegnare le dimissioni dalla carica di Presidente del C.d.A. di AMET S.p.A. Ringrazio il Socio per l'iniziale fiducia accordatami, i Consiglieri del C.d.A., il Collegio Sindacale e l'Organismo di Vigilanza per la stima e il sostegno concessomi e ringrazio in particolar modo quel personale dipendente della società, messosi a disposizione con impegno quotidiano e continuo e con fattiva collaborazione, unicamente nell'interesse aziendale. Sperando che il lavoro da me svolto possa recare benefici futuri all'Azienda, auguro ai restanti componenti del C.d.A. di poter proseguire proficuamente nel mandato ricevuto».
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