
Cronaca
Amiu, maxi risarcimento del Comune all'ex presidente Domenico Tolomeo
Era stato illegittimamente rimosso dal suo incarico dal commissario Iaculli
Trani - mercoledì 10 agosto 2016
9.19
Maxi risarcimento pari a 102 mila euro quello che il Comune dovrà versare all'ex presidente dell'Amiu Domenico Tolomeo. Quest'ultimo era stato rimosso dal suo incarico illegittimamente dall'allora commissario Maria Rita Iaculli.
Tolomeo è stato in carica dal novembre 2014 a febbraio 2015. Prima di lui, amministratore unico era Antonello Ruggiero che si dimise nell'ottobre del 2014. L'allora sindaco uscente Riserbato formò così un consiglio di amministrazione formato da Domenico Tolomeo (presidente), Alessandro Guadagnuolo (amministratore delegato) e Gennaro Cefola (componente).
Il commissario straordinario Maria Rita Iaculli, lavorando in ottica di revisione della spesa negli enti che avrebbe dovuto gestire, dispose la revoca del consiglio di amministrazione uscente e Guadagnolo fu incaricato come amministratore unico. Tolomeo, assistito dal legale Nicola Loconte, non ha ritenuto validi i motivi che hanno spinto la Iaculli alla rimozione del suo incarico e ha pertanto richiesto un risarcimento (in origine pari a 150 mila euro) che è stato accolto parzialmente per la cifra di 102mila euro.
Tolomeo è stato in carica dal novembre 2014 a febbraio 2015. Prima di lui, amministratore unico era Antonello Ruggiero che si dimise nell'ottobre del 2014. L'allora sindaco uscente Riserbato formò così un consiglio di amministrazione formato da Domenico Tolomeo (presidente), Alessandro Guadagnuolo (amministratore delegato) e Gennaro Cefola (componente).
Il commissario straordinario Maria Rita Iaculli, lavorando in ottica di revisione della spesa negli enti che avrebbe dovuto gestire, dispose la revoca del consiglio di amministrazione uscente e Guadagnolo fu incaricato come amministratore unico. Tolomeo, assistito dal legale Nicola Loconte, non ha ritenuto validi i motivi che hanno spinto la Iaculli alla rimozione del suo incarico e ha pertanto richiesto un risarcimento (in origine pari a 150 mila euro) che è stato accolto parzialmente per la cifra di 102mila euro.
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