
Politica
Azione Trani denuncia nuove criticità e sprechi nella gestione dello Stadio Lapi: "Tranese, esci pazzo!"
La Segretaria cittadina Raffaella Merra evidenzia altre due grosse incognite che si profilano all'orizzonte: sullo sfondo, ancora una volta, il martoriato Stadio "Nicola Lapi"
Trani - martedì 17 giugno 2025
8.16 Comunicato Stampa
Due nuove incognite si abbattono sullo Stadio di Trani: 15.000 euro per lampade a carico dei cittadini e un campo in secca nonostante i fondi per la manutenzione. Un enigma che si aggiunge ai costi per una nuova semina e l'ombra di un bando disatteso, trasformando lo Stadio Lapi in una "brutta storia" per la città.
Ci sono altre due grosse incognite che si profilano all'orizzonte: sullo sfondo, ancora una volta, il martoriato Stadio Lapi di Trani. Roba da rispolverare lo slogan calcistico, spesso in voga tra tifoserie avversarie, ma stavolta assimilabile ai nostri poveri concittadini, costretti ad assistere a certe situazioni: "tranese esci pazzo". Ecco lo slogan che oggi si può accostare nella (brutta) storia fra i tranesi ed il loro Stadio.
Prima incognita: il Comune di Trani, con soldi dei cittadini, si accolla la spesa di 15 mila euro, Iva inclusa, per la riparazione di alcune lampade presenti all'interno dello Stadio. Perché? Questo tipo di lavori rientrano nella manutenzione ordinaria e spettano all'attuale ente "custode", la Soccer Trani + Società Rugby Bisceglie + Trani calcio a 5 che a sua volta incassa 4.000 euro mensili proprio per intervenire in questi casi (manutenzione ordinaria). Inoltre ricordo che il bando prevedeva che l'ente "aggiudicatario" della gestione decennale avrebbe preso "tutto il pacchetto" come suol dirsi, inerente lo stadio, ossia lo avrebbe preso in consegna nelle condizioni in cui si trovava nel momento in cui è stato redatto il bando.
Un'altra domanda ci sembra poi lecita: come mai il Comune, nonostante manchino circa tre mesi dall'inizio della nuova stagione sportiva, fa un'aggiudicazione diretta per la sostituzione di quelle lampade, quando invece avrebbe tutto il tempo a disposizione, appunto 3 mesi, per compiere un'indagine di mercato ed una contestuale gara d'appalto?
Se poi ragioniamo sul fatto che questi soldi (i 4.000 euro) sono messi a disposizione dell'ente "custode" anche per la manutenzione del campo di gioco (mai più usato per inizio lavori fari, a loro volta fermi), e quest'ultimo stia già andando incontro ad una nuova situazione di "secca" - seconda incognita - nonostante ci sia un sistema d'irrigazione (da quello partì pure per errore il famoso diserbante avvelenatore, mesi fa, che uccise l'erba), si aggiunge al danno la beffa.
Sappiamo che per ottobre partirà una nuova semina per erbetta naturale (altri 20.000 euro) quando invece il nuovo bando avrebbe previsto la realizzazione di un campo in erba sintetica, di cui non si parla ma, anzi, con nuovo ed ulteriore esborso per un campo inutilizzato (è un cane che si morde la coda) si prevedono, come detto, altri 20 mila euro di semina. "Tranese esci pazzo", lo Stadio Lapi è ormai un'enigma, un rompicapo. Anzi forse solo una brutta storia, una pagina nera delle cronache politiche (e sportive, si fa per dire) tranesi.
Ci sono altre due grosse incognite che si profilano all'orizzonte: sullo sfondo, ancora una volta, il martoriato Stadio Lapi di Trani. Roba da rispolverare lo slogan calcistico, spesso in voga tra tifoserie avversarie, ma stavolta assimilabile ai nostri poveri concittadini, costretti ad assistere a certe situazioni: "tranese esci pazzo". Ecco lo slogan che oggi si può accostare nella (brutta) storia fra i tranesi ed il loro Stadio.
Prima incognita: il Comune di Trani, con soldi dei cittadini, si accolla la spesa di 15 mila euro, Iva inclusa, per la riparazione di alcune lampade presenti all'interno dello Stadio. Perché? Questo tipo di lavori rientrano nella manutenzione ordinaria e spettano all'attuale ente "custode", la Soccer Trani + Società Rugby Bisceglie + Trani calcio a 5 che a sua volta incassa 4.000 euro mensili proprio per intervenire in questi casi (manutenzione ordinaria). Inoltre ricordo che il bando prevedeva che l'ente "aggiudicatario" della gestione decennale avrebbe preso "tutto il pacchetto" come suol dirsi, inerente lo stadio, ossia lo avrebbe preso in consegna nelle condizioni in cui si trovava nel momento in cui è stato redatto il bando.
Un'altra domanda ci sembra poi lecita: come mai il Comune, nonostante manchino circa tre mesi dall'inizio della nuova stagione sportiva, fa un'aggiudicazione diretta per la sostituzione di quelle lampade, quando invece avrebbe tutto il tempo a disposizione, appunto 3 mesi, per compiere un'indagine di mercato ed una contestuale gara d'appalto?
Se poi ragioniamo sul fatto che questi soldi (i 4.000 euro) sono messi a disposizione dell'ente "custode" anche per la manutenzione del campo di gioco (mai più usato per inizio lavori fari, a loro volta fermi), e quest'ultimo stia già andando incontro ad una nuova situazione di "secca" - seconda incognita - nonostante ci sia un sistema d'irrigazione (da quello partì pure per errore il famoso diserbante avvelenatore, mesi fa, che uccise l'erba), si aggiunge al danno la beffa.
Sappiamo che per ottobre partirà una nuova semina per erbetta naturale (altri 20.000 euro) quando invece il nuovo bando avrebbe previsto la realizzazione di un campo in erba sintetica, di cui non si parla ma, anzi, con nuovo ed ulteriore esborso per un campo inutilizzato (è un cane che si morde la coda) si prevedono, come detto, altri 20 mila euro di semina. "Tranese esci pazzo", lo Stadio Lapi è ormai un'enigma, un rompicapo. Anzi forse solo una brutta storia, una pagina nera delle cronache politiche (e sportive, si fa per dire) tranesi.