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«Costa e rifiuti, a Trani l'ambiente piange»

Il circolo di Legambiente denuncia anche la lentezza della politica

Il circolo di Legambiente Trani, presieduto da Pierluigi Colangelo, interviene sui problemi di Trani, spaziando dalla costa alla raccolta differenziata.

Secondo l'associazione ambientalista a Trani tutto sembra non cambiare mai, con problemi che perdurano da 30 anni ormai. Dagli accessi al mare ancora negati ad un belsito del litorale sud deturpato ed occupato da una costruzione in cemento, cui improvvisamente pare ci si accorga solo oggi dopo due archiviazioni da parte della magistratura tranese a fronte delle reiterate segnalazioni di Legambiente.

Continuano, ma pare non facciano più notizia, gli incendi di rifiuti e tra i tanti si segnala ciò che accade in località Petraro (in un terreno antistante i cancelli della ditta Itermarmi nei pressi di Via Andria) dove materiali di ogni sorta (comprese plastica, sostanze chimiche ed amianto) scaricati quotidianamente vengono sistematicamente bruciati ogni 3/4 giorni.

«I soliti noti poi - spiegano gli attivisti in una nota - sebbene sempre attraverso nuove nomenclature societarie, si accingono ancora ad occupare gli altri spazi urbani per edificare un nuovo complesso residenziale come sul piazzale di Colonna, ove il tutto probabilmente avviene in assenza di VAS e quindi senza che vi siano state verifiche sull'impatto ambientale delle escavazioni sulle falde acquifere e comunque sulla zona adiacente al litorale.
L'Area dell' ex distilleria Angelini versa unitamente all'ex macello comunale ancora in stato di degrado, la costa Nord si sta riconsegnando al degrado ed all'abbandono, traffico urbano ed inquinamento elettromagnetico sono fuori controllo e ,naturalmente, nulla ancora si apprende circa le sorti della discarica comunale e gli interventi di messa in sicurezza, mentre, almeno per la prossima stagione balneare, si attende il ripristino del totale funzionamento del depuratore».

«Trani - continuano - si conferma, quindi, "città slow" anche quanto la cinetica politica soggiace ad una connaturata capacità di intervento decisamente lenta ed inferiore rispetto alla maggiore velocità del degrado e dell'inquinamento.
Alla politica e alla amministrazione locale compete una gestione della situazione, attraverso dinamiche "innovative" e con progettazioni di lungo periodo. Non si può richiamare la normativa in materia di bonifiche ambientali, salute e sicurezza che il nostro Paese, la Regione e il Comune, devono adottare se non si operano i doverosi primi passi senza attendere l'intervento della magistratura.
Tuttavia se troppo lenta si rivela la tempistica che la politica adotta per affrontare i problemi, contemporaneamente va denunciata anche l' ignavia dei cittadini medesimi».

«Se la politica - aggiungono - ha i suoi tempi e i suoi decadimenti infatti, il cittadino non può restar fermo, e lamentarsi della TARI piovuta dal cielo, quando è dalla terra che arriva, da quella terra che continua a chiedere pietà per l'ingombro dei rifiuti. Una discarica "chiusa in attesa di giudizio" e una raccolta differenziata inesistente incidono su rifiuti e tasche dei cittadini, i quali decidono colpevolmente di buttare il tutto in un indifferenziato sacchetto.
Associazioni come la nostra spesso vengono viste come sostitutive alla pubblica amministrazione tanto da pretendere da volontari, pulizie, osservazioni, attenzioni e professionalità che hanno un costo e un tempo che per definizione non è proprio di un impegno volontario. Bisogna prendere coscienza di cosa significa essere cittadini, abbandonare vecchi costumi e scoprire le nuove pratiche».

E ancora. «La raccolta differenziata, la salvaguardia dei beni comuni, la riscoperta dei nostri giardini, dei nostri monumenti, il rispetto per il mare e per gli animali, la cultura della nostra terra, dei prodotti, dei cibi, dei luoghi, sono solo alcune delle buone pratiche che ognuno di noi ha il dovere e l'obbligo di comprendere e cominciare a praticare. L'Italia è un bel paese, Trani è un bel paese, ma questo non basta e non potrà bastare».

«Noi continuiamo - concludono - a dire la nostra, ad impegnarci e ad essere dalla parte della città ma la città ha bisogno anche di cittadini consapevoli e partecipi. In attesa di ricevere un nuovo assessore all'ambiente e nuove risposte dall'amministrazione ci auguriamo che siano per l'appunto i cittadini a compiere l'auspicato primo passo».
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