Enti locali
Dopo 38 anni, Trani riscrive le regole dell’urbanistica
Il Consiglio comunale ha approvato il Pug. Le reazioni
Trani - martedì 31 marzo 2009
Il Consiglio comunale ha approvato il piano urbanistico generale. Dopo oltre 11 ore di discussione, il provvedimento è stato licenziato con 31 voti favorevoli (sindaco compreso), 3 voti contrari (Di Gregorio, Franco Laurora e De Laurentis) e 6 astenuti (Maiullari, De Feudis, Tommaso Laurora, Ferrante, Fabbretti e Cognetti). Assente il solo Triminì. Il voto è stato espletato con l'ausilio del sistema elettronico.
Il sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini, fotografa così il traguardo raggiunto: «Con questo provvedimento la città torna a decidere del suo futuro. Il Pug è la maniera più efficace per determinare uno sviluppo armonioso e duraturo del nostro territorio. Il piano urbanistico è socialità, è rispettoso dell'ambiente e sancisce un principio imprescindibile: non sarà più possibile compiere interventi di edilizia senza prima garantire servizi e spazi ai cittadini».
Con l'approvazione del Pug si scrive una delle pagine di maggior levatura della storia cittadina degli ultimi 30 anni. Lo sviluppo urbanistico della città, per anni paralizzato, ha finalmente delle regole nuove e certe, su cui costruire un rilancio soprattutto economico.
«L'approvazione del Pug – ha detto l'assessore all'urbanistica, Ninni de Toma – rappresenta un punto di partenza per una nuova stagione di sviluppo economico e culturale della città. Non è possibile quantificare le modifiche apportate, di certo c'è stato un adeguamento agli strumenti paesaggistici, previsti dalla legge. Per certi versi il piano approvato è stato anche migliorato».
Michele Di Gregorio, capogruppo dei Verdi, spiega le ragioni del no: «Il Pug approvato è diverso da quello che auspicavamo per la nostra città. Nei comparti non si prevedono strutture collettive come scuole o parcheggi, non si prevede in modo diffuso l'obbligo di realizzare l'edilizia residenziale pubblica a basso costo, non si prevede l'edilizia ecosostenibile. Questo piano, in definitiva, non disegna una città futura. Trani continuerà ad adagiarsi sulle previsioni urbanistiche degli amministratori di 40 anni fa».
«L'intervento della Regione – dice il capogruppo del Pd, Fabrizio Ferrante – ha garantito un miglioramento del piano. L'impianto del Pug era sbagliato e le correzioni apportate, seppur notevoli, non bastano. A Trani, nonostante quanto dica l'assessore all'urbanistica, uno sparuto gruppo di persone ha voluto decidere per tutti, esautorando la politica locale. Questa sì che resta un'occasione persa».
La seduta di Consiglio comunale è stata trasmessa per la prima volta in diretta web sul sito Internet del Comune di Trani. Il debutto non poteva essere migliore: oltre 2500 utenti si sono collegati nell'arco della giornata sul portale istituzionale per seguire le vicende di un Consiglio storico per la città.
Il sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini, fotografa così il traguardo raggiunto: «Con questo provvedimento la città torna a decidere del suo futuro. Il Pug è la maniera più efficace per determinare uno sviluppo armonioso e duraturo del nostro territorio. Il piano urbanistico è socialità, è rispettoso dell'ambiente e sancisce un principio imprescindibile: non sarà più possibile compiere interventi di edilizia senza prima garantire servizi e spazi ai cittadini».
Con l'approvazione del Pug si scrive una delle pagine di maggior levatura della storia cittadina degli ultimi 30 anni. Lo sviluppo urbanistico della città, per anni paralizzato, ha finalmente delle regole nuove e certe, su cui costruire un rilancio soprattutto economico.
«L'approvazione del Pug – ha detto l'assessore all'urbanistica, Ninni de Toma – rappresenta un punto di partenza per una nuova stagione di sviluppo economico e culturale della città. Non è possibile quantificare le modifiche apportate, di certo c'è stato un adeguamento agli strumenti paesaggistici, previsti dalla legge. Per certi versi il piano approvato è stato anche migliorato».
Michele Di Gregorio, capogruppo dei Verdi, spiega le ragioni del no: «Il Pug approvato è diverso da quello che auspicavamo per la nostra città. Nei comparti non si prevedono strutture collettive come scuole o parcheggi, non si prevede in modo diffuso l'obbligo di realizzare l'edilizia residenziale pubblica a basso costo, non si prevede l'edilizia ecosostenibile. Questo piano, in definitiva, non disegna una città futura. Trani continuerà ad adagiarsi sulle previsioni urbanistiche degli amministratori di 40 anni fa».
«L'intervento della Regione – dice il capogruppo del Pd, Fabrizio Ferrante – ha garantito un miglioramento del piano. L'impianto del Pug era sbagliato e le correzioni apportate, seppur notevoli, non bastano. A Trani, nonostante quanto dica l'assessore all'urbanistica, uno sparuto gruppo di persone ha voluto decidere per tutti, esautorando la politica locale. Questa sì che resta un'occasione persa».
La seduta di Consiglio comunale è stata trasmessa per la prima volta in diretta web sul sito Internet del Comune di Trani. Il debutto non poteva essere migliore: oltre 2500 utenti si sono collegati nell'arco della giornata sul portale istituzionale per seguire le vicende di un Consiglio storico per la città.