Politica
Primo Consiglio del 2013: malumori in maggioranza
Polemizzano i dissidenti non invitati alla riunione di pre-Consiglio. Riserbato: «Scelta mia in attesa che vengano sciolti i nodi dei problemi»
Trani - martedì 15 gennaio 2013
18.44
Il primo Consiglio comunale del 2013 lascia irrisolti i dissidi all'interno della maggioranza. A sollevare malumori sono stati 3 dei 6 consiglieri dissidenti, tutti non invitati alla riunione di maggioranza che si è tenuta alla vigilia del Consiglio comunale. A parlare in aula, Raimondo Lima, Giuseppe Paolillo e Beppe Corrado.
Paolillo (da alcuni mesi consigliere espressione di un movimento da lui fondato) è stato chiaro: «Non mendico un posto in maggioranza ma rivendico la mia indipendenza personale e politica sottolineando di non aver mai fatto mancare il sostegno all'amministrazione, nel rispetto del mandato elettorale conferitomi dagli elettori. A questo punto se non veniamo invitati alle riunioni di maggioranza, dobbiamo pensare che la maggioranza non ha più bisogno di noi. Ne prendiamo atto».
Beppe Corrado è stato più graffiante: «Nessuno di noi ha mai preteso poltrone, ciò che abbiamo chiesto alla maggioranza è l'apertura di un tavolo di concertazione per affrontare situazioni non chiare, invece sentiamo parlare solo di un mercato per occupare caselle all'Amet. E' altro il nostro modo di far politica, sono altri i problemi che oggi ci interessano». Corrado ha poi sciorinato alcune tematiche, tirando per la giacca l'assessore al turismo Fabrizio Sotero, per le scelte fatte in fase di redazione del Natale tranese, per il quale il Consiglio è chiamato a riconoscere un debito fuori bilancio di 68mila euro.
Ai tre consiglieri ha risposto il sindaco, Gigi Riserbato: «Non è in atto un tentativo di disegnare una nuova maggioranza. All'indomani del Consiglio che ha portato all'elezione del presidente, 5 consiglieri del Pdl ed 1 consigliere oggi a capo di un movimento civico, hanno chiesto un momento di verifica della maggioranza. Ho ritenuto non opportuno che gli stessi venissero convocati fino a quando il nodo politico non sarà sciolto. Per altro ho verificato che, da quella data ad oggi, alcuni di quei consiglieri non hanno partecipato a Consigli comunali molto importanti per la sopravvivenza amministrativa della città. Trovo sui generis che venga sollevato in un pubblico dibattito questo argomento che, credo, poco interessi al pubblico. Le considero questioni di bottega ma mi dichiaro sempre disponibile per ogni chiarimento».
Paolillo (da alcuni mesi consigliere espressione di un movimento da lui fondato) è stato chiaro: «Non mendico un posto in maggioranza ma rivendico la mia indipendenza personale e politica sottolineando di non aver mai fatto mancare il sostegno all'amministrazione, nel rispetto del mandato elettorale conferitomi dagli elettori. A questo punto se non veniamo invitati alle riunioni di maggioranza, dobbiamo pensare che la maggioranza non ha più bisogno di noi. Ne prendiamo atto».
Beppe Corrado è stato più graffiante: «Nessuno di noi ha mai preteso poltrone, ciò che abbiamo chiesto alla maggioranza è l'apertura di un tavolo di concertazione per affrontare situazioni non chiare, invece sentiamo parlare solo di un mercato per occupare caselle all'Amet. E' altro il nostro modo di far politica, sono altri i problemi che oggi ci interessano». Corrado ha poi sciorinato alcune tematiche, tirando per la giacca l'assessore al turismo Fabrizio Sotero, per le scelte fatte in fase di redazione del Natale tranese, per il quale il Consiglio è chiamato a riconoscere un debito fuori bilancio di 68mila euro.
Ai tre consiglieri ha risposto il sindaco, Gigi Riserbato: «Non è in atto un tentativo di disegnare una nuova maggioranza. All'indomani del Consiglio che ha portato all'elezione del presidente, 5 consiglieri del Pdl ed 1 consigliere oggi a capo di un movimento civico, hanno chiesto un momento di verifica della maggioranza. Ho ritenuto non opportuno che gli stessi venissero convocati fino a quando il nodo politico non sarà sciolto. Per altro ho verificato che, da quella data ad oggi, alcuni di quei consiglieri non hanno partecipato a Consigli comunali molto importanti per la sopravvivenza amministrativa della città. Trovo sui generis che venga sollevato in un pubblico dibattito questo argomento che, credo, poco interessi al pubblico. Le considero questioni di bottega ma mi dichiaro sempre disponibile per ogni chiarimento».