Politica
“La politica non è spartizione di poltrone”: la nota del consigliere Giovanni Di Leo
Per l’esponente della Lega “un giorno questo andazzo dovrà pur finire”
Trani - domenica 23 gennaio 2022
16.37
"Chi vuol essere un politico, non solo deve conoscere quello che egli stesso vuole, ma deve comprendere quello che vogliono gli altri concittadini, farsene carico e risolvere i loro problemi. La politica non è spartizione di poltrone, non è interesse personale" il consigliere comunale della Lega, Giovanni Di Leo, così commenta la stasi amministrativa di una giunta azzerata ormai da 20 giorni.
"Oggi invece assistiamo ad uno spettacolo della politica, che allontana i cittadini. Abbiamo da un lato un sindaco che offre poltrone e poltroncine, sedie e sgabelli, immaginando di tenere buoni chi ha consentito che diventasse il primo cittadino. Abbiamo dall'altro chi ha consentito che il,sindaco fosse eletto che è deluso dal suo comportamento accentratore.
Ormai le poltrone, poltroncine, sedioline e sgabelli hanno perso fascino, anche perché diventare assessori vuol dire, oggi come oggi, non contare nulla, visto che vuole decidere uno solo.
Lo abbiamo visto nelle conferenze stampa degli ultimi sei mesi: c'era solo il sindaco, senza un assessore, per lasciar intendere che o con loro o senza di loro non ci fosse differenza. Trattati quasi fossero fantasmi o burattini senza volontà, e qualcuno si è molto arrabbiato.
I consiglieri comunali, poi, sono diventati ormai delle figurine alza-manina in consiglio comunale. Quando non l'hanno alzata, a comando, ha sbattuto il pugno sul tavolo. Pessimo comportamento in pubblico.
Nulla di più. È quindi normale che tutti si siano stancati di questo modo di fare, perché la carica di sindaco non è di natura divina, anche se qualcuno lo pensa.
Un sindaco viene votato non perché sia il più bravo e intelligente, ma grazie al lavoro e all'impegno capillare di chi lo ha fatto eleggere.
Un sindaco non può quindi trattar male, offendere e calpestare la dignità di chi si è speso per lui.
Alla luce di queste considerazioni, il ritardo della costituzione della nuova giunta comunale manifesta tutto il malessere di chi sta non-governando la città.
Il giochino che ha consentito in passato di portare a termine la precedente consigliatura, cioè quello di acquisire uomini-stampella dalla opposizione dell'epoca, questa volta non sta riuscendo.
Se nessuno tradisce il ruolo conferito dal mandato dei cittadini, se chi deve essere consigliere di opposizione resta al suo posto e non si fa incantare dalle briciole offerte dal padrone, allora tutto diventa più complicato e lo spettro del futuro anonimato si intravede all'orizzonte.
Un giorno questo andazzo dovrà pur finire e noi saremo pronti per ridare dignità alla nostra amata città, oggi mortificata e ridotta come i nostri concittadini ogni giorno verificano".
"Oggi invece assistiamo ad uno spettacolo della politica, che allontana i cittadini. Abbiamo da un lato un sindaco che offre poltrone e poltroncine, sedie e sgabelli, immaginando di tenere buoni chi ha consentito che diventasse il primo cittadino. Abbiamo dall'altro chi ha consentito che il,sindaco fosse eletto che è deluso dal suo comportamento accentratore.
Ormai le poltrone, poltroncine, sedioline e sgabelli hanno perso fascino, anche perché diventare assessori vuol dire, oggi come oggi, non contare nulla, visto che vuole decidere uno solo.
Lo abbiamo visto nelle conferenze stampa degli ultimi sei mesi: c'era solo il sindaco, senza un assessore, per lasciar intendere che o con loro o senza di loro non ci fosse differenza. Trattati quasi fossero fantasmi o burattini senza volontà, e qualcuno si è molto arrabbiato.
I consiglieri comunali, poi, sono diventati ormai delle figurine alza-manina in consiglio comunale. Quando non l'hanno alzata, a comando, ha sbattuto il pugno sul tavolo. Pessimo comportamento in pubblico.
Nulla di più. È quindi normale che tutti si siano stancati di questo modo di fare, perché la carica di sindaco non è di natura divina, anche se qualcuno lo pensa.
Un sindaco viene votato non perché sia il più bravo e intelligente, ma grazie al lavoro e all'impegno capillare di chi lo ha fatto eleggere.
Un sindaco non può quindi trattar male, offendere e calpestare la dignità di chi si è speso per lui.
Alla luce di queste considerazioni, il ritardo della costituzione della nuova giunta comunale manifesta tutto il malessere di chi sta non-governando la città.
Il giochino che ha consentito in passato di portare a termine la precedente consigliatura, cioè quello di acquisire uomini-stampella dalla opposizione dell'epoca, questa volta non sta riuscendo.
Se nessuno tradisce il ruolo conferito dal mandato dei cittadini, se chi deve essere consigliere di opposizione resta al suo posto e non si fa incantare dalle briciole offerte dal padrone, allora tutto diventa più complicato e lo spettro del futuro anonimato si intravede all'orizzonte.
Un giorno questo andazzo dovrà pur finire e noi saremo pronti per ridare dignità alla nostra amata città, oggi mortificata e ridotta come i nostri concittadini ogni giorno verificano".