
Cronaca
Operazione "Open House", Genchi al vertice e Vasienti lo "sbadato"
I Carabinieri dispensano cinque consigli utili per contrastare i furti
Trani - mercoledì 22 luglio 2015
8.19
Continuano ad emergere particolari sugli "Arsenio Lupin" baresi, arrestati ieri dai Carabinieri del Comando di Trani. Un'operazione diversa dai normali arresti di combriccole extracomunitarie. Viva soddisfazione è stata espressa dal procuratore del Tribunale di Trani, Carlo Maria Capristo: «Spero che questi arresti possano dare tranquillità ai cittadini contro questa vera e propria piaga che sono i furti in appartamento».
A capo della banda c'era Vito Genchi: organizzava e coordinava gli associati, oltre a compiere materialmente i furti e gli appostamenti insieme a Damiano Profeta e Giuseppe e Francesco Leonetti. A fornire i dati anagrafici delle potenziali vittime ci pensava Domenico Genchi. Sarebbe stato, invece, Nicola Vasienti, altro vertice dell'organizzazione, a perdere il telefono cellulare che ha facilitato le indagini: di colore scuro, caduto tra oggetti dello stesso colore, così è stato ritrovato l'oggetto smarrito dal malvivente proprio in un furto a Trani, in via Superga.
Nella conferenza stampa di ieri, cinque sono stati i consigli utili dei Carabinieri affinché il primo contrasto all'attività dei topi di appartamento sia quello dei proprietari: migliorare i sistemi passivi (grate alle finestre, illuminazione, blindatura della porta di accesso); migliorare i sistemi attivi con l'inserimento di un antifurto, meglio se collegato ccon la Centrale Operativa del 112; non fornire indicazioni sulle proprie abitudini, in particolare evitare di comunicare assenze per viaggi, omettere informazioni su familiari conviventi e non divulgare troppo della propria vita sui social network; evitare comportamenti che facilitino le intrusioni, come applicare targhette alle chiavi di casa, svuotare le cassette della posta e non custodire copie delle chiavi presso l'ingresso delle abitazioni. Infine, alcuni piccoli accorgimenti: limitare la custodia di oggetti di valore in casa, magari custodendoli in cassette di sicurezza presso istituti di credito e soprattutto fotografare i preziosi per facilitarne il ritrovamento.
A capo della banda c'era Vito Genchi: organizzava e coordinava gli associati, oltre a compiere materialmente i furti e gli appostamenti insieme a Damiano Profeta e Giuseppe e Francesco Leonetti. A fornire i dati anagrafici delle potenziali vittime ci pensava Domenico Genchi. Sarebbe stato, invece, Nicola Vasienti, altro vertice dell'organizzazione, a perdere il telefono cellulare che ha facilitato le indagini: di colore scuro, caduto tra oggetti dello stesso colore, così è stato ritrovato l'oggetto smarrito dal malvivente proprio in un furto a Trani, in via Superga.
Nella conferenza stampa di ieri, cinque sono stati i consigli utili dei Carabinieri affinché il primo contrasto all'attività dei topi di appartamento sia quello dei proprietari: migliorare i sistemi passivi (grate alle finestre, illuminazione, blindatura della porta di accesso); migliorare i sistemi attivi con l'inserimento di un antifurto, meglio se collegato ccon la Centrale Operativa del 112; non fornire indicazioni sulle proprie abitudini, in particolare evitare di comunicare assenze per viaggi, omettere informazioni su familiari conviventi e non divulgare troppo della propria vita sui social network; evitare comportamenti che facilitino le intrusioni, come applicare targhette alle chiavi di casa, svuotare le cassette della posta e non custodire copie delle chiavi presso l'ingresso delle abitazioni. Infine, alcuni piccoli accorgimenti: limitare la custodia di oggetti di valore in casa, magari custodendoli in cassette di sicurezza presso istituti di credito e soprattutto fotografare i preziosi per facilitarne il ritrovamento.
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