
Vita di città
Processionaria, Legambiente contro l'abbattimento degli alberi
«Intervento tanto radicale quanto irrazionale e definitivo». Il circolo di Trani suggerisce di utilizzare la lotta microbiologica
Trani - giovedì 21 aprile 2011
La notizia, pubblicata dal nostro portale sulla bonifica della pinetina dei Cappuccini a causa della processionaria, continua a preoccupare le forze ambientaliste della città. E così, dopo i Verdi, anche Legambiente parla di «un intervento tanto radicale quanto irrazionale e definitivo».
«Si tratterà - spiegano i soci del circolo tranese - sicuramente di un provvedimento efficace visto che è stato disposto l'abbattimento di oltre 40 alberi di pino. L'intervento è tanto paradossale quanto grottesco, visto che si interviene con la stessa filosofia di coloro che per evitare gli incendi radono al suolo i boschi. Ormai la lotta alla processionaria ha efficacemente sperimentato metodi moderni ed efficaci. La lotta alla processionaria è resa obbligatoria dal decreto del 17 aprile del 1998, ma per lotta alla processionaria non s'intende il radicale e nefasto abbattimento degli alberi, bensì l'asportazione meccanica dei nidi; il diradamento dei rami e del seccume; la distruzione delle larve e dei nidi; nonché l'efficace lotta microbiologica. Quest'ultima azione consiste nell'impiego di insetticidi biologici a base di Bacillus thuringiensis. Questo batterio ha evidenziato un'ottima azione di controllo nei confronti della processionaria del pino. L'intervento microbiologico, generalmente autunnale, dovrebbe essere effettuato prima della costruzione dei nidi invernali con periodo ottimale per le nostre zone nel mese di settembre, inizio ottobre. Per posizionare il trattamento con precisione si può fare ricorso a trappole a ferormoni. Al primo trattamento è opportuno farne seguire un secondo distanziato di 10, 15 giorni. Prima ancora dell'abbattimento degli alberi potrebbe essere finanche ipotizzata la lotta chimica contro la processionaria con molecole sintetiche, sicuramente meno devastante dell'abbattimento degli alberi».
Secondo Legambiente «dietro la lotta alla processionaria si potrebbe nascondere l'ancora più vorace e pericoloso appetito speculativo d'impronta edile».
«Si tratterà - spiegano i soci del circolo tranese - sicuramente di un provvedimento efficace visto che è stato disposto l'abbattimento di oltre 40 alberi di pino. L'intervento è tanto paradossale quanto grottesco, visto che si interviene con la stessa filosofia di coloro che per evitare gli incendi radono al suolo i boschi. Ormai la lotta alla processionaria ha efficacemente sperimentato metodi moderni ed efficaci. La lotta alla processionaria è resa obbligatoria dal decreto del 17 aprile del 1998, ma per lotta alla processionaria non s'intende il radicale e nefasto abbattimento degli alberi, bensì l'asportazione meccanica dei nidi; il diradamento dei rami e del seccume; la distruzione delle larve e dei nidi; nonché l'efficace lotta microbiologica. Quest'ultima azione consiste nell'impiego di insetticidi biologici a base di Bacillus thuringiensis. Questo batterio ha evidenziato un'ottima azione di controllo nei confronti della processionaria del pino. L'intervento microbiologico, generalmente autunnale, dovrebbe essere effettuato prima della costruzione dei nidi invernali con periodo ottimale per le nostre zone nel mese di settembre, inizio ottobre. Per posizionare il trattamento con precisione si può fare ricorso a trappole a ferormoni. Al primo trattamento è opportuno farne seguire un secondo distanziato di 10, 15 giorni. Prima ancora dell'abbattimento degli alberi potrebbe essere finanche ipotizzata la lotta chimica contro la processionaria con molecole sintetiche, sicuramente meno devastante dell'abbattimento degli alberi».
Secondo Legambiente «dietro la lotta alla processionaria si potrebbe nascondere l'ancora più vorace e pericoloso appetito speculativo d'impronta edile».
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