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Ambiente
Procura della Repubblica di Trani, Regione Puglia e Politecnico di Bari: insieme per una strategia di sviluppo sostenibile
Sottoscritto a Trani un importante accordo di collaborazione 2025/2027
Trani - lunedì 3 marzo 2025
14.21
Stamani conferenza stampa presso gli uffici della Procura della Repubblica di Trani per la sottoscrizione dell'accordo (ex art.15 Legge del 07/081990 nr.241) tra la stessa Procura, rappresentata dal dott. Renato Nitti, la Regione Puglia, c'era l'ing. Paolo Garofoli del Dipartimento Ambiente Paesaggio e Qualità Urbana, ed il Politecnico di Bari, c'era il Magnifico Rettore prof. ing. Francesco Cupertino, per lo svolgimento di attività di interesse comune relative alla attuazione della strategia regionale per lo sviluppo sostenibile. Questa iniziativa si inserisce in un percorso intrapresi dalla Procura della Repubblica di Trani, nella prospettiva della implementazione di best practices in tema di sostenibilità ambientale e di responsabilità della istituzioni. Il tentativo, il primo in Italia, è quello di aprire e segnare una via di miglioramento delle performance ambientali di un Ente Pubblico - Ufficio Giudiziario, anche attraverso l'adozione di un sistema di accertamento dell'impronta ecologica e dell'impronta di carbonio, delineando un modello in cui sono imprescindibili l'apporto, le competenze e le diverse professionalità. Per l'attuazione del progetto è stato istituito uno specifico Comitato Operativo composto per la Procura di Trani dal Procuratore Nitti e dal RSPP Dr. Gilberto Iannone.
"Tutte le persone, tutti gli esseri viventi determinano qualche forma di impatto sull'ambiente - ha detto il Procuratore della Repubblica Renato Nitti - Il problema è che l'uomo, negli ultimi 50 anni in modo particolare, impatta sull'ambiente in modo non più sostenibile. Non possiamo non invertire la rotta da questo punto di vista. Anche un ente impatta, anche un ufficio giudiziario impatta. Per poter rendersi conto di quanto impattiamo occorre qualcuno che lo calcoli. Il Politecnico ha sviluppato in questi anni delle professionalità che sono in grado, eccellenze a livello nazionale, di fare esattamente questo. E noi che abbiamo bisogno di questo tipo di calcolo, perché nessuno l'ha mai fatto, un calcolo dell'impatto di un ufficio giudiziario, abbiamo chiesto a loro di occuparsi della parte più tecnica. Poi in realtà c'è una forma di impatto ambientale assai più ampia che non sia l'impronta di carbonio e proveremo anche a calcolare quello. Una volta che avremo questo calcolo, le misure che già stiamo seguendo, ci diranno impattavi X, ora impatti X meno un'altra quantità, ma puoi fare ancora quest'altro. Questa è la strada che vogliamo seguire.
"Per ciò che concerne i risultati attesi - ha concluso Nitti - sono di incrementare ulteriormente gli impatti positivi che abbiamo adesso, ma soprattutto di creare un modello. In modo tale che quando un ufficio giudiziario, dovesse domani, diverso dal nostro, seguire la stessa strada, non dovrà fare quel che abbiamo dovuto fare noi, ingegnarsi per cercare di capire come ridurre i singoli impatti, ma abbia già un canovaccio da seguire, sappia quali sono le misure che devono essere adottate e le possa concretamente, risparmiando tempo ed energie, seguirle. Che tipo di impatto vi aspettate come risultati da questa iniziativa, che essendo la prima è tutto grasso che cola? Noi ci aspettiamo di riuscire a mettere in piedi un modello, una buona pratica".
® In video le interviste
"Tutte le persone, tutti gli esseri viventi determinano qualche forma di impatto sull'ambiente - ha detto il Procuratore della Repubblica Renato Nitti - Il problema è che l'uomo, negli ultimi 50 anni in modo particolare, impatta sull'ambiente in modo non più sostenibile. Non possiamo non invertire la rotta da questo punto di vista. Anche un ente impatta, anche un ufficio giudiziario impatta. Per poter rendersi conto di quanto impattiamo occorre qualcuno che lo calcoli. Il Politecnico ha sviluppato in questi anni delle professionalità che sono in grado, eccellenze a livello nazionale, di fare esattamente questo. E noi che abbiamo bisogno di questo tipo di calcolo, perché nessuno l'ha mai fatto, un calcolo dell'impatto di un ufficio giudiziario, abbiamo chiesto a loro di occuparsi della parte più tecnica. Poi in realtà c'è una forma di impatto ambientale assai più ampia che non sia l'impronta di carbonio e proveremo anche a calcolare quello. Una volta che avremo questo calcolo, le misure che già stiamo seguendo, ci diranno impattavi X, ora impatti X meno un'altra quantità, ma puoi fare ancora quest'altro. Questa è la strada che vogliamo seguire.
"Per ciò che concerne i risultati attesi - ha concluso Nitti - sono di incrementare ulteriormente gli impatti positivi che abbiamo adesso, ma soprattutto di creare un modello. In modo tale che quando un ufficio giudiziario, dovesse domani, diverso dal nostro, seguire la stessa strada, non dovrà fare quel che abbiamo dovuto fare noi, ingegnarsi per cercare di capire come ridurre i singoli impatti, ma abbia già un canovaccio da seguire, sappia quali sono le misure che devono essere adottate e le possa concretamente, risparmiando tempo ed energie, seguirle. Che tipo di impatto vi aspettate come risultati da questa iniziativa, che essendo la prima è tutto grasso che cola? Noi ci aspettiamo di riuscire a mettere in piedi un modello, una buona pratica".
® In video le interviste