Lavori costa sud
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Ambiente

Progetto costa sud, Oikos Trani: «Mai coinvolta la consulta ambientale»

L'associazione pone quesiti al sindaco, al Rup e al direttore dei lavori prima del sopralluogo

Domani, venerdì 14 marzo, si terrà il sopralluogo, rigorosamente riservato alla stampa, sui luoghi oggetto degli interventi in località le Conche/Matinelle. La Consulta ambientale, mai coinvolta in questo progetto, impattante sull'ambiente e sull'ecosistema, i Cittadini, le associazioni e i comitati sono stati rigorosamente esclusi e non sono graditi.

Premesso che i componenti dell'associazione Oikos non sono assolutamente contrari alla fruibilità di quel tratto di costa da parte dei cittadini e che auspicano quanto prima, l'eliminazione dei vari cancelli apposti dai privati, con il presente comunicato vogliono sottoporre alcuni quesiti al Sindaco, al Rup e al direttore dei lavori, puntualizzando che il progetto risulta aggiornato sull'albo pretorio alla data del 29/6/2023.

Partiamo dalle Relazioni allegate al progetto definitivo ed esecutivo di maggio 2023, che evidenziavano e riportavano la volontà dell'Amministrazione di riqualificare un'importante area costiera, che interessa il tratto di costa compreso tra la località Matinelle e il confine territoriale con il Comune di Bisceglie, attraverso la manutenzione del vecchio sentiero lungomare esistente e l'esecuzione di opere di consolidamento e riprofilatura della falesia. In tale progetto non erano assolutamente contemplate opere di demolizione dei muretti a secco ma la loro ricostruzione, lì dove ammalorati.

Le Tavole dalla numero "42" alla numero "47", allegate al progetto definitivo, non prevedevano nella maniera più assoluta l'abbattimento di tutti i muretti a secco in corso ed in particolare di quelli frontali rivolti parallelamente alla linea di costa. In realtà, è sin troppo evidente che si sta costruendo una pista ciclopedonale di dimensioni spropositate in alcuni punti, per esempio nei pressi delle conche, dove la strada raggiunge anche gli otto metri.

Né può passare il concetto che si tratti di "pista di cantiere", il che comporterebbe l'improbabile ripristino della situazione quo ante, con rimozione degli orsogrill e restituzione dei terreni agli espropriati al termine dei lavori.

Il progetto, così come riportato negli atti del comune, pubblicati, avrebbe dovuto costituire il primo stralcio funzionale di un progetto più ampio che avrebbe dovuto prevedere anche la realizzazione di una nuova viabilità ciclo-pedonale e la realizzazione di aree attrezzate solo a seguito dell'esecuzione e collaudo delle opere di consolidamento e del successivo declassamento della elevata pericolosità della falesia. La messa in sicurezza della falesia, al momento, sta riguardando solo il tratto a confine con le conche. Per tutte tali ragioni e stando il progetto in questi termini non era stata ritenuta necessaria la Valutazione di Impatto ambientale, proprio perché i lavori non avrebbero impattato sull'ambiente.

Il progetto, di fatto contribuisce alla cementificazione della costa e non prevede alcun intervento di ingegneria naturalistica per ridurne l'impatto ambientale. L'insensata volontà di modificare pesantemente l'area delle conche si evince sin dall'analisi del progetto preliminare (progetto di fattibilità) che in quell'area prevedeva la realizzazione di un anfiteatro fronte mare. In merito al progetto definitivo si rileva che i pareri rilasciati dagli Enti come la Soprintendenza e l'Autorità di Bacino sono risultati favorevoli, ma sottoposti a stringenti prescrizioni, proprio perché risultavano prioritari gli interventi di messa in sicurezza della falesia e del vecchio sentiero costiero rispetto alla realizzazione della viabilità ciclo-pedonale realizzabile, solo e forse in un secondo momento e con il secondo stralcio funzionale. La Regione ha finanche puntualizzato che fosse inutile un suo parere dal momento che non dovevano essere eseguite opere edilizie proprio perché dovevano essere interventi di ristrutturazione e demolizione senza ricostruzione necessari a ricostituire la qualità paesaggistica di quel luogo.

Fatta questa doverosa premessa, il progetto definitivo del I° stralcio funzionale, veniva approvato dalla Giunta comunale in data 21/6/2023 e veniva posto a base di gara pubblica. Ad agosto del 2024 veniva sottoscritta una transazione con alcuni dei proprietari espropriati che di fatto rimodulava gli espropri su alcune proprietà private. Il progetto veniva variato in maniera sostanziale, soprattutto, non prevedeva la demolizione dei muretti a secco ad esclusione di quelli insistenti nella zona "Le Conche".

Tutte tali modifiche sembrerebbero, dagli atti pubblicati, non essere state recepite dal progetto esecutivo e dagli atti di gara risalenti a giugno 2023. Le Conche non rappresentano solo una qualunque porzione di territorio da rendere "fruibile". Le Conche rappresentano una residuale e fragile area naturalistica; sono vita, sono storia, sono un ecosistema testimoniale e prezioso che ospita falchi, gruccioni, volpi e molte altre specie. Un angolo di natura che ci ricorda quanto sia importante convivere con l'ambiente, non dominarlo. Le Conche, lì dove si voleva costruire un insensato anfiteatro fuori contesto, sono anche memoria, un ponte tra il passato e il presente, nella roccia delle Conche sono impresse orme di dinosauro, le Conche conservano testimonianze antichissime che raccontano un'epoca lontana milioni di anni, un patrimonio inestimabile che rischiamo di perdere sotto il peso dell'incuria e della cementificazione.
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