
Vita di città
Spiagge prese d'assalto, si moltiplicano le segnalazioni degli abusi
Le note dolenti di Trani: barche sotto costa e troppi cancelli. In due mesi di attività 200 chiamate per il WWF
Puglia - mercoledì 8 agosto 2012
17.48
Se è vero che la Puglia è al terzo posto in Italia per reati commessi sulle coste, il numero verde per la segnalazione dei reati ambientali attivato dal Wwf (800.08.58.98) assume un'importante funzione per la prevenzione delle violazioni in materia ambientale in quanto, a differenza di altri dati statistici diffusi a distanza di mesi, fotografa lo stato attuale dei litorali pugliesi.
In quasi due mesi di attività sono giunte oltre 200 segnalazioni, delle quali il 60% circa commesse sul demanio marittimo e circa il 30% su aree attigue o sul territorio paesi costieri. Non solo distruzione di dune e infrazioni all'ordinanza balneare della Regione Puglia. Numerose denunce hanno riguardato natanti troppo vicini alla costa in particolare a Trani (località Colonna), Otranto (località Alimini), Brindisi, Monopoli e coste salentine. Secondo l'ordinanza di sicurezza balneare delle capitanerie di porto pugliesi per qualsiasi unità navale (compresi i natanti a remi, jole, canoe, sandolini, pattini, mosconi, lance e simili) è interdetta la navigazione sino a 200 metri dalle spiagge (arenili) e dalle scogliere basse, noncè fino a 100 metri dalle scogliere a picco sul mare. Per gli acquascooter, moto d'acqua e similari la distanza può salire sino a 400 metri.
La pressione antropica sulle spiagge aumenta considerevolmente d'estate, con un copione oramai consolidato: auto sulle aree demaniali (Mola, Ugento, Fasano, Otranto), bagnanti che si arrampicano sulle dune e che piazzano sulle stesse sdraio ed ombrelloni (Otranto), cittadini che non riescono ad accedere al mare perché ci sono sbarre e cancelli che lo impediscono (Mola, Trani, Polignano). Frequenti anche le segnalazioni di lidi che invadono il bagnasciuga (Barletta, costa sud) impedendo la libera circolazione dei bagnanti.
A fronte di queste centinaia di segnalazioni, nei giorni scorsi le delegazioni del Wwf Puglia hanno incontrato i referenti delle capitanerie pugliesi per coordinare al meglio le attività da svolgere.
In quasi due mesi di attività sono giunte oltre 200 segnalazioni, delle quali il 60% circa commesse sul demanio marittimo e circa il 30% su aree attigue o sul territorio paesi costieri. Non solo distruzione di dune e infrazioni all'ordinanza balneare della Regione Puglia. Numerose denunce hanno riguardato natanti troppo vicini alla costa in particolare a Trani (località Colonna), Otranto (località Alimini), Brindisi, Monopoli e coste salentine. Secondo l'ordinanza di sicurezza balneare delle capitanerie di porto pugliesi per qualsiasi unità navale (compresi i natanti a remi, jole, canoe, sandolini, pattini, mosconi, lance e simili) è interdetta la navigazione sino a 200 metri dalle spiagge (arenili) e dalle scogliere basse, noncè fino a 100 metri dalle scogliere a picco sul mare. Per gli acquascooter, moto d'acqua e similari la distanza può salire sino a 400 metri.
La pressione antropica sulle spiagge aumenta considerevolmente d'estate, con un copione oramai consolidato: auto sulle aree demaniali (Mola, Ugento, Fasano, Otranto), bagnanti che si arrampicano sulle dune e che piazzano sulle stesse sdraio ed ombrelloni (Otranto), cittadini che non riescono ad accedere al mare perché ci sono sbarre e cancelli che lo impediscono (Mola, Trani, Polignano). Frequenti anche le segnalazioni di lidi che invadono il bagnasciuga (Barletta, costa sud) impedendo la libera circolazione dei bagnanti.
A fronte di queste centinaia di segnalazioni, nei giorni scorsi le delegazioni del Wwf Puglia hanno incontrato i referenti delle capitanerie pugliesi per coordinare al meglio le attività da svolgere.
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