Scuola e Lavoro
Lavoro: la Regione Puglia mette in campo 340 milioni
A San Luigi il Pd presenta il piano: primi bandi attivi già da aprile. Al lavoro dei giovani è destinato il pacchetto più ampio di risorse
Puglia - domenica 13 marzo 2011
La Regione Puglia ha varato il piano straordinario per il lavoro. Trecentoquaranta milioni di risorse, divise in sei linee di intervento, che si declinano a loro volta in 43 interventi rivolti a 52.035 potenziali destinatari. Sono questi i numeri del piano, presentato anche a Trani, nell'auditorium di san Luigi nel corso di un convegno organizzato dal Partito Democratico locale. Presente tutto il gruppo consiliare e tutti i componenti del nuovo direttivo «a dimostrazione – sottolinea il segretario, Tommaso Laurora – di come, sui grandi temi, ci sia convergenza ed unità d'intenti».
All'incontro erano presenti l'assessore regionale Elena Gentile, l'onorevole Margherita Mastromauro, ed i consiglieri regionali, Filippo Caracciolo e Ruggiero Mennea. «Con il piano – ha detto la Gentile – il governo regionale ha voluto fornire una risposta immediata ad una situazione sempre più difficile e insostenibile che colpisce con particolare durezza i giovani e le donne».
Dati alla mano, mentre crescono in Puglia le esportazioni e il numero delle imprese, non appaiono altrettanto positivi i dati sull'occupazione. Nel terzo trimestre del 2010 il tasso di disoccupazione regionale, secondo la rilevazione Istat, è del 12,2%, mentre sale al 14% per le donne. Di fronte ad una situazione che fa della precarietà la regola e dell'occupazione regolare l'eccezione, la Regione Puglia ha deciso di reagire ricorrendo alle risorse e agli strumenti operativi che ricadono nella propria sfera di competenza e responsabilità.
Due gli obiettivi del piano: da un lato migliorare l'occupabilità dei giovani e delle donne, dall'altro sostenere i livelli occupazionali esistenti. «Il piano elaborato – ha proseguito l'assessore - vuole essere una proposta organica di intervento che la Regione Puglia sottopone all'attenzione delle forze sociali, del parternariato socioeconomico ed istituzionale e delle sei amministrazioni provinciali per moltiplicare le iniziative di collaborazione. I 43 interventi infatti avranno una priorità temporale che sarà decisa con il parternariato».
Alla nuova occupazione sono destinati 269,8 milioni di euro per un numero di destinatari potenziali pari a 38.335 persone. Per la salvaguardia dell'occupazione, invece, i milioni di euro impiegati sono 70,9 e i destinatari potenziali 13.700. I destinatari dell'intero piano sono lavoratori in cassa integrazione, occupati, lavoratori, atipici, imprese, disoccupati, donne disoccupate, donne inprenditrici, donne occupate, giovani disoccupati, apprendisti, persone disabili disoccupate, immigrati e richiedenti asilo, ultracinquantenni, lavoratori socialmente utili (LSU), giovani laureati, ricercatori, manager e imprenditori. Sei le linee di intervento: il lavoro dei giovani, il lavoro delle donne, il lavoro per l'inclusione sociale; il lavoro per la qualità della vita, il lavoro per lo sviluppo e l'innovazione, il lavoro inteso come lotta all'emersione e all'aumento degli standard di sicurezza.
Al lavoro dei giovani è destinato il pacchetto più ampio di risorse: 122,6 milioni di euro che saranno spesi per formazione, lavoro e impresa. Sono divisi in 8 interventi, rivolti a 15.400 destinatari. Si tratta di Ritorno al futuro 2011 (20 milioni di euro), Diritti a scuola (30 milioni), formazione integrata, tirocini e aiuti all'occupazione per i giovani diplomati (14 milioni), alta formazione per l'apprendistato (10 milioni), apprendistato professionalizzante (10 milioni), un sistema integrato di alta formazione interregionale (3 milioni), reddito di continuità per i lavoratori atipici (5,6 milioni), microcredito (30 milioni).
Sei gli interventi per il lavoro delle donne finalizzati ad aumentare i posti di lavoro ed a garantire migliori condizioni a 10.800 donne, potenziali destinatarie di 32,9 milioni di interventi. Eccoli nel dettaglio: sviluppo dell'imprenditoria femminile (6,35 milioni di euro), piccoli sussidi per l'inserimento lavorativo delle migranti (1 milione), formazione delle donne ed incentivi all'assunzione (10 milioni), servizi di conciliazione vita-lavoro (12 milioni), strumenti di flessibilità del lavoro per le donne (1,5 milioni), part-time e conciliazione (1 milione).
Il lavoro per l'inclusione sociale è una linea che conta sette interventi per 47 milioni di euro totali destinati a sostenere, almeno 11.600 persone in difficoltà. Queste le azioni: percorsi integrati per l'assunzione di persone disabili (2 milioni di euro), sostegno alle persone in condizioni di povertà (10 milioni), Inserimento lavorativo di immigrati, rifugiati e richiedenti asilo (2 milioni), reimpiego e autoimpiego dei cassaintegrati (10 milioni), sostegno ai cassaintegrati nei distretti produttivi (10 milioni), formazione per cassaintegrati e lavoratori in mobilità (10 milioni), utilizzo temporaneo dei cassaintegrati presso la pubblica amministrazione (3 milioni). La pubblicazione dei primi bandi è prevista ad aprile.
All'incontro erano presenti l'assessore regionale Elena Gentile, l'onorevole Margherita Mastromauro, ed i consiglieri regionali, Filippo Caracciolo e Ruggiero Mennea. «Con il piano – ha detto la Gentile – il governo regionale ha voluto fornire una risposta immediata ad una situazione sempre più difficile e insostenibile che colpisce con particolare durezza i giovani e le donne».
Dati alla mano, mentre crescono in Puglia le esportazioni e il numero delle imprese, non appaiono altrettanto positivi i dati sull'occupazione. Nel terzo trimestre del 2010 il tasso di disoccupazione regionale, secondo la rilevazione Istat, è del 12,2%, mentre sale al 14% per le donne. Di fronte ad una situazione che fa della precarietà la regola e dell'occupazione regolare l'eccezione, la Regione Puglia ha deciso di reagire ricorrendo alle risorse e agli strumenti operativi che ricadono nella propria sfera di competenza e responsabilità.
Due gli obiettivi del piano: da un lato migliorare l'occupabilità dei giovani e delle donne, dall'altro sostenere i livelli occupazionali esistenti. «Il piano elaborato – ha proseguito l'assessore - vuole essere una proposta organica di intervento che la Regione Puglia sottopone all'attenzione delle forze sociali, del parternariato socioeconomico ed istituzionale e delle sei amministrazioni provinciali per moltiplicare le iniziative di collaborazione. I 43 interventi infatti avranno una priorità temporale che sarà decisa con il parternariato».
Alla nuova occupazione sono destinati 269,8 milioni di euro per un numero di destinatari potenziali pari a 38.335 persone. Per la salvaguardia dell'occupazione, invece, i milioni di euro impiegati sono 70,9 e i destinatari potenziali 13.700. I destinatari dell'intero piano sono lavoratori in cassa integrazione, occupati, lavoratori, atipici, imprese, disoccupati, donne disoccupate, donne inprenditrici, donne occupate, giovani disoccupati, apprendisti, persone disabili disoccupate, immigrati e richiedenti asilo, ultracinquantenni, lavoratori socialmente utili (LSU), giovani laureati, ricercatori, manager e imprenditori. Sei le linee di intervento: il lavoro dei giovani, il lavoro delle donne, il lavoro per l'inclusione sociale; il lavoro per la qualità della vita, il lavoro per lo sviluppo e l'innovazione, il lavoro inteso come lotta all'emersione e all'aumento degli standard di sicurezza.
Al lavoro dei giovani è destinato il pacchetto più ampio di risorse: 122,6 milioni di euro che saranno spesi per formazione, lavoro e impresa. Sono divisi in 8 interventi, rivolti a 15.400 destinatari. Si tratta di Ritorno al futuro 2011 (20 milioni di euro), Diritti a scuola (30 milioni), formazione integrata, tirocini e aiuti all'occupazione per i giovani diplomati (14 milioni), alta formazione per l'apprendistato (10 milioni), apprendistato professionalizzante (10 milioni), un sistema integrato di alta formazione interregionale (3 milioni), reddito di continuità per i lavoratori atipici (5,6 milioni), microcredito (30 milioni).
Sei gli interventi per il lavoro delle donne finalizzati ad aumentare i posti di lavoro ed a garantire migliori condizioni a 10.800 donne, potenziali destinatarie di 32,9 milioni di interventi. Eccoli nel dettaglio: sviluppo dell'imprenditoria femminile (6,35 milioni di euro), piccoli sussidi per l'inserimento lavorativo delle migranti (1 milione), formazione delle donne ed incentivi all'assunzione (10 milioni), servizi di conciliazione vita-lavoro (12 milioni), strumenti di flessibilità del lavoro per le donne (1,5 milioni), part-time e conciliazione (1 milione).
Il lavoro per l'inclusione sociale è una linea che conta sette interventi per 47 milioni di euro totali destinati a sostenere, almeno 11.600 persone in difficoltà. Queste le azioni: percorsi integrati per l'assunzione di persone disabili (2 milioni di euro), sostegno alle persone in condizioni di povertà (10 milioni), Inserimento lavorativo di immigrati, rifugiati e richiedenti asilo (2 milioni), reimpiego e autoimpiego dei cassaintegrati (10 milioni), sostegno ai cassaintegrati nei distretti produttivi (10 milioni), formazione per cassaintegrati e lavoratori in mobilità (10 milioni), utilizzo temporaneo dei cassaintegrati presso la pubblica amministrazione (3 milioni). La pubblicazione dei primi bandi è prevista ad aprile.